domenica 16 luglio 2023

L’ECCELLENZA DI DIO

 


Ricordai l’anno 1960: «Anima mia, non ti guardare…». Ebbi paura di me stessa…; desiderai di volare al Cielo con tutte le mie forze davanti alla meschinità e alla piccolezza del mio nulla e davanti alla sublimità di ciò che, senza intendere come né perché, stavo contemplando.

E annientata e senza volerlo esprimere, irrompevo nel mio canto di: Chi come Dio…!, che ha in sé, da sé e per sé la potenza di essersi di per sé e di starsi ad essere, per l’eccellenza infinita dell’infinita potenza del suo eccelso essere, tutto ciò che può essere, essuto, infinitamente goduto e posseduto in gaudio felicissimo e gloriosissimo di Eternità.

E sotto la luce, l’impulso, il fuoco e la verità dello Spirito Santo, vidi pure che il mio spirito stava nella verità, ricordando la frase di Gesù: «Io sono venuto per rendere testimonianza alla verità»5; e che mi trovavo introdotta nella realtà sovrabbondante della Verità infinita. Mi sentii posseduta da questa medesima Verità, la quale amorosamente e liberamente, davanti alla sapienziale sapienza di quanto stavo penetrando, mi faceva vedere ogni volta più profondamente la distanza infinita di essere che esiste tra il Creatore e la creatura, tra la sua grandezza e il nostro nulla, il suo esseersi e il nostro essere ricevuto e dipendente dalla volontà amorosa dell’Infinito Essere.

Sono stata così cosciente di questa doppia verità, che ripetevo costantemente davanti alla magnitudine di Dio in distanza infinita da tutto ciò che non è Lui:

Che ha a che vedere la creatura con il Creatore…!

E compresi pure, piena di paura, che, fino in fondo fondo! io non potrei dire sulla terra finché vivrò ciò che nel giorno di Pentecoste del 1975 avevo inteso…

Impotente, oltrepassata e invasa da Dio, arresa e prostrata, soggiogata ed annientata davanti alla luce di quella Pentecoste, ardendo nel fuoco dello Spirito Santo, davanti all’eccellenza di Dio, in modo riverente, adoravo…!

Piena di gaudio, come vidi grande Gesù nella sua umanità, che è distinto e distante da tutta la creazione e da tutte le altre creature, e che fu capace di adorare Dio come Egli infinitamente aveva bisogno da parte dell’uomo…! Mistero meraviglioso dell’Incarnazione, che dà a Dio nella sua creatura tutto ciò che Egli da lei attendeva…! Grandezza inimmaginabile dell’umanità sacratissima di Cristo…!

Rapita dall’eccellenza della sua adorazione, come uomo, alla sua stessa divinità, con Lui, adoravo!

E nella mia anima rimaneva inciso, come a fuoco, dalla brezza dello Spirito Santo in passo veloce che mi ha fatto conoscere, intuire e vivere qualcosa dell’eccellenza eccellentissima dell’Infinito Essere, sorpassata di gaudio e prostrata in riverente ed umile adorazione, il grido dell’Arcangelo San Michele:

«Chi come Dio…?!».

Perché, che ha a che vedere la creatura con il Creatore…?!

Madre Trinidad de la Santa Madre Iglesia

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