venerdì 3 gennaio 2020

La Battaglia Finale del Diavolo



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Questo libro esamina ciò che sta accadendo, ed il perché di tali azioni.  La vicenda che viene analizzata riguarda un misto di fatti verificabili e di  altri che possono essere compresi solamente grazie alla Fede. Per chi non  crede, i fatti potrebbero non provare del tutto l’autenticità del messaggio,  ma di sicuro essi si avvicinano decisamente in quella direzione – così tanto,  in effetti, da persuadere molte persone non credenti, intelligenti ed aperte,  della assai probabile autenticità del messaggio. Per coloro che invece  credono nella religione Cattolica, i fatti andranno ben oltre, confermando  l’autenticità del messaggio e sollevando dubbi e perplessità allarmanti sul  comportamento attuale della gerarchia Ecclesiastica.
Questa vicenda ci mostra un Vaticano che ha attraversato diverse fasi: in  un primo momento ha sostenuto il Messaggio di Fatima, poi ha cominciato  a gettare ombre su di esso, infine ha cercato prima di nasconderlo e alla  fine di eliminarlo del tutto. Tracciare il cammino di tutti questi cambiamenti  non è facile, dato che la maggior parte di ciò che avviene all’interno  del Vaticano è tenuto segreto ed in genere va decodificato a partire da  affermazioni ufficiali, spesso assai criptiche.
Nessuno può vedere nei cuori e nelle menti dei funzionari del Vaticano  che hanno agito contro il Messaggio di Fatima, riservandogli un simile  trattamento. Essi possono essere giudicati solo in base alle loro azioni, e per  le conseguenze logiche delle loro posizioni ufficiali. Una volta analizzate  tali posizioni, come abbiamo fatto ampiamente in questo libro, queste  delineano un quadro sconvolgente, dal quale appare una Chiesa divisa e in lotta contro Se stessa, la cui divisione nasce proprio alla sua sommità. Dietro a questa vicenda c’è un aspetto ironico che sicuramente non  sfuggirà a chi non crede. I fatti narrati in questo libro convinceranno di  sicuro molte persone non credenti che l’autenticità del Messaggio di Fatima  è perlomeno possibile. E se questo è vero per chi non crede, figuriamoci  quanto potrebbero essere “convincenti” questi fatti per un Cattolico!  Eppure, malgrado questa storia sia in grado di convincere dell’autenticità  di Fatima persino chi non ha fede, essa sembra avere l’effetto opposto su  certi funzionari del Vaticano. Può sembrar strano, ma alcune tra le persone  che credono di meno alle apparizioni di Fatima, in assoluto, sono proprio  quelle che più dovrebbero credergli. Le basi stesse della Chiesa Cattolica,  un tempo fondamentali, vengono ormai abbandonate – non da parte dei  fedeli che rimangono nell’ovile, bensì da alcune tra le personalità più  importanti della Chiesa.
Un altro aspetto ironico di questa vicenda è la posizione di Papa Giovanni  Paolo II. Come tutti i suoi predecessori, succedutisi sin dalle apparizioni  di Fatima, Giovanni Paolo II professò apertamente e ripetutamente la sua  profonda convinzione dell’autenticità delle apparizioni. Visitò il santuario  di Fatima per 3 volte, ed attribuì proprio alla Madonna di Fatima il fatto  di essere sopravvissuto all’attentato del 1981. Eppure, persino quel Papa è  sembrato incapace di impedire ai suoi Cardinali più influenti di prendere  le posizioni più disparate su Fatima. Papa Wojtyla non fu presente alla  già menzionata conferenza stampa del 26 giugno 2000, durante la quale  due tra i funzionari più importanti del Vaticano tentarono di minare alle  fondamenta la credibilità delle profezie di Fatima e di relegarle al passato.  Come spiegano diversi capitoli di questo libro, il Messaggio di Fatima  ha anche delle implicazioni politiche che potrebbero aver influenzato il  modo in cui è stato gestito dai funzionari del Vaticano. Il messaggio chiede  specificamente la consacrazione della Russia, in modo da convertire quella  nazione al Cattolicesimo. Compiere una cerimonia con quella specifica  intenzione andrebbe contro la cosiddetta “Ostpolitik”, che il Vaticano ha  inizialmente applicato nei confronti del comunismo internazionale e più  di recente nei confronti della Chiesa Russo-Ortodossa. In entrambi i casi,  l’apparato burocratico Vaticano ha abbandonato il tradizionale impegno  militante, che da sempre vedeva la Chiesa impegnata a sostenere e difendere  i propri insegnamenti, accettando di non denunciare più il comunismo  come un qualcosa di malvagio e cessando di cercare la conversione dei  fedeli Russo-Ortodossi. Per questo motivo, il Messaggio di Fatima è stato,  ed è tuttora considerato “politicamente scorretto” nel contesto dell’attuale  politica diplomatica Vaticana.
Si potrebbe quindi essere portati a ritenere che il Vaticano non compia  la consacrazione della Russia solamente per questi motivi politici. Ma è  realmente così? Visto ciò che è in gioco, il Vaticano rischierebbe davvero  l’annientamento di intere nazioni per evitare un incidente diplomatico con  i Russi? La Russia sarebbe davvero così offesa da una cerimonia che, a  tutti gli effetti, raccomanderebbe quella nazione alle amorevoli cure della  Madre di Dio? E se anche la Russia ne risultasse offesa, che cosa potrebbero  mai fare al riguardo? Che cosa potrebbe mai compiere di più catastrofico, rispetto al castigo che avverrebbe se la Russia non venisse consacrata specificamente, e cioè “l’annientamento di molte nazioni”?
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Padre Paul Kramer

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