San Luigi Orione(38) (1872-1940) è un altro grande santo della provvidenza. Fondò la “Piccola opera della divina provvidenza” per educare i giovani e curare i più bisognosi. Fondò anche congregazioni di religiosi e religiose, perché continuassero l’opera. Un giorno, don Orione era oppresso dai debiti: non volevano dargli il pane né altri alimenti a credito per i suoi bambini. Tutti pregarono con fervore san Giuseppe. Durante la novena, si presenta un signore che voleva parlare con lui. Era giovane, con la barba bionda. Gli disse: è lei il superiore? Qui c’è un’offerta per lei.
- Ma devo celebrare alcune messe o posso fare qualcosa per lei?
- No, solamente continuare a pregare.
Fece un cenno di saluto con il capo e se ne andò. Don Orione era ancora stupito, quando alcuni presenti dissero che quell’uomo aveva un qualcosa di celestiale. Ed allora, tre minuti dopo, tornarono sui loro passi, ma era sparito. Alcuni dicevano che era lo stesso san Giuseppe che stavano pregando. Il fatto è che diede la quantità sufficiente per pagare i debiti più consistenti ed urgenti e lasciò un sollievo enorme nel suo cuore(39).
Un giorno del 1900, gli regalarono un paio di scarpe nuove. Dovette accompagnare un medico non credente, per una visita ad un infermo. Mentre il medico visitava il malato, si avvicinò un mendicante e gli chiese qualcosa. Don Orione non ci pensò due volte e gli diede le sue scarpe nuove rimanendo scalzo. Quando il medico tornò, lo sgridò, ma rimase ammirato da quell’azione. Anni dopo, nel 1924, questo stesso medico fu assalito da un delinquente che gli sparò e lo lasciò tra la vita e la morte. All’ospedale, tanto il cappellano quanto le religiose, gli suggerivano l’idea di confessarsi, ma lui non voleva. Finalmente, manifestò il suo desiderio di confessarsi con Don Orione. Don Orione arrivò da Roma, dove si trovava, lo confessò e gli diede la comunione. E diceva: “Nell’economia della provvidenza, anche un paio di scarpe regalate possono servire per la conquista di un’anima(40).
Nel 1922, don Orione voleva comperare una bella proprietà che costava 400.000 lire, ma non aveva un centesimo. Come sempre, iniziò a pregare per questa intenzione e cercò anche aiuti umani. Andò a trovare una vecchietta milionaria, che viveva sola e senza famiglia, per vedere se lo poteva aiutare in quella circostanza; ma la signora, che era molto avara, non gli diede che 30 lire per una messa e lo congedò in malo modo. Egli non si perse d’animo e continuò pregare. Il giorno dopo, tornò dall’anziana per dirle che aveva celebrato la messa. Ma lei lo mandò via peggio del giorno prima e gli disse di non tornare più a darle fastidio. Allora iniziò a ricorrere a tutti i santi, soprattutto alla Vergine Maria, della quale era tanto devoto. Una sera andò al cimitero a pregare il rosario per le anime benedette del purgatorio e a chiedere aiuto. Dopo tre giorni, venne la vecchietta a casa sua, gridandogli: “Lei vuole uccidermi? Com’è possibile che lei un sacerdote, venga in casa mia di notte e mi guardi con certi occhi come se io fossi un demonio?” La signora non dormiva da tre notti, perché diceva che di notte don Orione entrava in casa sua e senza dirle nulla la guardava fissamente. Cercò di rassicurarla che non era lui, che per di più non poteva entrare, poiché la porta di casa era chiusa. Ma lei gli disse: “Se lei mi lascia dormire tranquilla e non viene più in casa mia, le darò 150.000 lire”. Accettò e comprese che chi le appariva era un’anima del purgatorio(41).
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