mercoledì 8 gennaio 2020

QUALCOSA DI PIÙ SULLA MAGIA



Un Esorcista Racconta 


È un argomento vastissimo, trattato in tanti volumi da occupare una biblioteca e la cui pratica si trova in tutta la storia umana e presso tutti i popoli. Pure oggi sono molti quelli che cadono nei tranelli della magia. Anche tanti sacerdoti ne sottovalutano i pericoli: fiduciosi, giustamente, nella potenza salvifica di Cristo che si è sacrificato per liberarci dai lacci di Satana, non tengono in considerazione che mai il Signore ci ha detto di sottovalutarne la potenza, mai ha detto di sfidare il demonio o di cessare di combatterlo. Ha dato invece il potere di cacciarlo e ha parlato della lotta incessante con esso, che ci passa al vaglio Gesù stesso si è sottoposto alle tentazioni del maligno ; ci ha detto chiaro che non si può servire due padroni. 
La Bibbia ci stupisce per la frequenza con cui parla contro la magia e i maghi, sia nell'Antico sia nel Nuovo Testamento. Così ci mette in guardia; perché uno dei modi più comuni che il demonio usa per legare a sé l'uomo e per abbrutirlo è la magia, la superstizione, tutto ciò che rende a Satana un culto diretto o indiretto. Gli operatori di magia credono di poter manipolare forze superiori, che in realtà li asserviscono. 
Gli stregoni si credono padroni del bene e del male. Gli spiritisti e i medium si prodigano nell'invocazione degli spiriti superiori o degli spiriti dei defunti; in realtà si sono consegnati corpo e anima a forze demoniache, senza neppure rendersene conto, dalle quali sono usati sempre per un fine distruttivo, anche se tale fine non emerge subito. L'uomo staccato da Dio è povero e infelice; non riesce a comprendere il significato della vita e tanto meno quello delle difficoltà, del dolore, della morte. Desidera la felicità come la propone il mondo: ricchezza, potere, benessere, amore, piacere, ammirazione... E pare che il demonio gli dica: "Ti darò tutto questo, perché è in mio potere e lo do a chi voglio, se tu ti prostri davanti a me " Luca 4, 6 7. 
Ecco allora giovani e vecchi, donne, operai, professionisti, politici, attori, curiosi, in cerca della "verità" sul loro futuro. E una folla che ne trova pronta un'altra: maghi, indovini, astrologi, cartomanti, pranoterapeuti, sensitivi o veggenti di vario tipo. Costoro vengono avvicinati per caso, o per speranza, o per disperazione, o per prova; alcuni ne restano colpiti, altri legati, altri ancora entrano nei circoli chiusi delle sètte. 
Ma cosa c'è dietro tutto questo? Gli ignari pensano che sia solo superstizione, curiosità, finzione, frode; infatti c'è legato un grosso giro d'affari. 174  Ma nella maggioranza dei casi la realtà è un'altra. La magia non è soltanto una vana credenza, un qualcosa privo di ogni fondamento. È un ricorso alle forze demoniache per influenzare il corso degli eventi e per influire sugli altri a proprio vantaggio. Questa forma deviata di religiosità, che era tipica dei popoli primitivi, si è prolungata nel tempo e convive con le varie religioni in tutti i Paesi. Anche se in forme diverse, il risultato è identico: allontanare l'uomo da Dio e portarlo al peccato, alla morte interiore. 
La magia è di due specie: imitativa e contagiosa. La magia imitativa si basa sul criterio della somiglianza nella forma e nel procedimento, fondandosi sul principio che ogni simile genera un suo simile. Un pupazzo rappresenterà la persona che si vuole colpire e, dopo le opportune "preghiere di rito", conficcando degli aghi nel corpo del fantoccio, si colpirà la persona che il fantoccio rappresenta: questa avrà dolori o malattie nei punti del corpo attraversati dagli aghi nel pupazzo. La magia contagiosa si basa sul principio del contatto fisico, o contagio. Per influire su una persona, il mago ha bisogno dì qualcosa che le appartiene: capelli, unghie, peli, vestiti; anche una fotografia, meglio se a figura intera, ma sempre a volto scoperto. Una parte sta per il tutto; ciò che viene fatto a quella parte influirà su tutto l'individuo. Il mago svolgerà il suo lavoro con appropriate formule o rituali, in tempi determinati dell'anno e del giorno, con l'intervento degli spiriti che egli invoca per rendere efficace la sua opera. Abbiamo trattato questi argomenti parlando delle fatture; ma la magia abbraccia un campo assai più vasto delle semplici fatture, e più vasto del maleficio. 
In uno dei rituali di iniziazione alla magia nera, usati dai maghi dell'isola di Capo Verde, si afferma che il prescelto si troverà davanti, a un certo punto del rito, uno specchio in cui gli apparirà Satana per dargli "i poteri", mettendogli in mano le armi che dovrà usare. Le armi che il cristiano ha, contro il "Icone ruggente", sono la verità, la giustizia, la fede, la spada a doppio taglio della Parola di Dio. 11 mago invece avrà una spada vera e propria per colpire gli uomini; avrà poteri di distruzione, di maledizione, di veggenza, di preveggenza, di sdoppiamento, di guarigione ed altri ancora, secondo il male che è capace di fare, secondo come riuscirà ad ostacolare i piani di Dio, e secondo quello che è in grado di offrire al demonio: oltre se stesso, può offrire i suoi figli e anche altre persone, più o meno ignare, che a lui si rivolgono. 11 risultato per la vittima è che, come minimo, acquisterà una terribile avversione a tutto ciò che è sacro preghiere, chiese, immagini sacre..., con l'aggiunta di altri mali, molto variabili. 
Questo può accadere anche a chi ha commissionato il lavoro al mago, una volta offerto il "sacrificio", rappresentato da un'offerta, anche molto piccola, e consegnate le cose richieste magari rispettando certe regole suggerite: giro di sette chiese, candele da accendere in un certo modo, polveri da spargere, oggetti da portare addosso o da mettere addosso a qualche altro, e così via. In questo modo si contrae col demonio un legame più o meno pesante, con cattive conseguenze per l'anima e per il corpo. Molte volte sono venute da me mamme che in precedenza avevano portato i loro bambini da maghi, e avevano fatto portare loro addosso certe cose che, per gli inesperti potevano sembrare cianfrusaglie, ma che, per le conseguenze malefiche, si erano rivelate dei veri malefici. Se ci si colloca sul terreno del nemico si cade in suo potere, anche se si è agito "in buona fede" e solo la potente mano di Dio può liberare dai legami contratti. 
Le operazioni della cosiddetta alta magia vengono per lo più classificate in sacralizzazioni, consacrazioni, benedizioni, destituzioni, scomuniche, maledizioni. Si intende così trasformare gli oggetti o le persone in "simboli sacri" sacri a Satana, naturalmente. Il materiale magico viene "magnetizzato" in determinati momenti, che sono oggetto dell'astrologia magica. Ogni mago porta su di sé, o prepara per altri, dei "pentacoli", o "pantacoli" dal greco panta klea; in genere si tratta di medaglie i cui simboli sono "catalizzatori di energie". Essi hanno, secondo il mago, una particolare forza celeste. Altra cosa sono i talismani, che richiamano i particolari della persona che vorrebbero proteggere. 
La richiesta di talismani è una delle maggiori attrattive dei poveri clienti, che si sentono colpiti da sorte avversa, iella, incomprensione, mancanza d'amore, povertà; e sono ben lieti di pagare il prezzo, talvolta molto elevato, di questi portafortuna, che dovrebbero liberarli da tutti i loro guai. Invece si portano addosso una carica negativa tale da danneggiare non solo loro, ma anche i componenti della loro famiglia. Per preparare tutti questi oggetti, come per la maggior parte delle operazioni di magia, si fa largo uso di incenso. È un incenso offerto a Satana in chiara contrapposizione all'incenso che nel culto liturgico si offre a Dio. 
Altre forme di magia guidano alla fabbricazione di filtri o miscele che provocano suggestione o vessazione diabolica in chi, mescolati a cibo o bevanda, ingoierà gl'intrugli preparati dal mago. Il malcapitato si troverà in corpo non solo qualcosa di disgustoso, ma anche gli spiriti malefici invocati per la preparazione del maleficio. È noto il cosiddetto "filtro d'amore" che può imporre un orribile legame chiamato anche "legatura", in forza di potenze sataniche. 
La Bibbia ci parla per la prima volta del demonio quando tenta i progenitori sotto forma di serpente. Nella mitologia il serpente è sempre implicato con gli emblemi della conoscenza. In Egitto la maga Iside è colei che conosce i segreti delle pietre, delle piante, degli animali; conosce i mali e i loro rimedi, per cui può rianimare il cadavere di Osiride. Il serpente è rappresentato annodato su se stesso e con la coda in bocca, come emblema del CIELO eterno della vita. Si pensi anche al serpente boa imperatore degli Incas o al boa divino degli Indiani. 
Nel Voudoo il serpente androgino Danbhalah e Aida Wédo ispira i suoi adepti con una certezza e precisione che da risultati stupefacenti in qualsiasi ora del giorno o della notte. Questo serpente afferma di conoscere tutti i segreti del Verbo creatore mediante la "lingua magica", magnificata dalla musica sacra. 
Si tratta di una magia haitiana, di origine africana, che insieme alla magia africana originaria e a quella importata in Sud America particolarmente in Brasile, col nome di "macumba", ha una grande potenza malefica. Già ho ricordato che i malefici più forti che ho avuto occasione di esorcizzare provenivano dal Brasile o dall'Africa. 
La civilizzazione moderna ha fuso, ma non cambiato, certi costumi; per cui coabitano insieme scienza e magia, religione e antiche pratiche. Ancora oggi, specie nelle nostre campagne, c'è gente religiosissima che ricorre a santoni uomini o donne per risolvere le sue difficoltà più svariate: dalle malattie al malocchio, dalla ricerca di un lavoro alla ricerca di un marito. Sono sante persone "che vanno sempre in chiesa"; ancora oggi si trovano mamme che, in buona fede, insegnano alle figlie i gesti e il rito per togliere il malocchio, la notte di Natale; o legano al collo dei figli catenine con crocifissi o medaglie benedette, e ci mettono insieme "peli di tasso", o "denti di lupo", o "cornetti rossi"; tutti oggetti che, anche se non sono stati "caricati" di negatività con riti magici, legano al demonio per il peccato di superstizione. 
Alla magia è sempre accompagnata la divinazione: voler conoscere il nostro futuro attraverso vie storte. Basti pensare al diffusissimo uso di farsi leggere le carte, ossia di farsi predire il futuro dai tarocchi, che sono il mezzo di divinazione prevalentemente usato da maghi e indovini. Pare che l'origine dei tarocchi risalga al XIII secolo, ad opera degli zingari, che avrebbero condensato in questo "gioco" il loro potere di predire il futuro. Alla base c'è la dottrina esoterica che fissa lo schema di corrispondenza fra l'uomo e il mondo divino. Non mi ci fermo; dico solo che l'ingenuo, abbagliato da come è stato rivelato con esattezza il suo passato, ne esce con angoscia e diffidenza o vane speranze, spesso con sospetti nei confronti di parenti o amici, e soprattutto con una certa forma di dipendenza da chi gli ha letto le carte, che lo accompagnerà anche in seguito. Tutto questo potrà causargli stati di paura, rabbia, incertezza; avrà il desiderio di ricorrere a pratiche magiche, o di fornirsi di talismani che gli neutralizzino quel nemico interiore che lui stesso si è procurato e che gli causa malattie, sfortuna... 
La peggiore magia di origine africana è basata sulla stregoneria uritchcraft, che è la pratica di chi vuole far del male agli altri attraverso vie magi che; e sullo spiritismo, attraverso cui si intende mettersi a contatto con lo spirito dei defunti o con gli spiriti superiori. Lo spiritismo è noto in tutte le culture e popoli. Il medium fa da intermediario tra gli spiriti e gli uomini, prestando la sua energia voce, gesti, scrittura... allo spirito che vuole manifestarsi. Può accadere che questi spiriti evocati, che sono sempre e solo demoni, si impossessino di qualcuno dei presenti. La Chiesa ha sempre condannato le sedute spiritiche e la partecipazione ad esse. Non è consultando Satana che s'impara qualche cosa di utile. 
Ma è proprio impossibile evocare i morti? Sono sempre e solo i demoni ad apparire nelle sedute dei medium? Sappiamo bene che questo dubbio nei credenti dipende da una sola eccezione. La Bibbia ci riporta un unico caso, quando Saul si rivolse ad una medium e le impose: "Su, praticami la divinazione per mezzo di negromanzie, evocandomi colui che ti dirò" 1 Samuele 28,8. Effettivamente comparve Samuele, che era morto non molto prima. Iddio ha permesso questa eccezione, ma si noti l'urlo di stupore della medium e più ancora il duro rimprovero di Samuele: "Perché mi hai molestato invocandomi?" 1 Samuele 28,15. I morti vanno rispettati e non molestati. Essendo l'unico caso in tutta la Bibbia, ne notiamo L'eccezionalità. Condivido in proposito quanto scrive uno psichiatra ed esorcista protestante: "È puro egoismo e crudeltà cercare di restare aggrappati ai nostri defunti o volerli richiamare tra di noi. Ciò di cui hanno bisogno è della liberazione eterna, e non di essere nuovamente impastoiati tra le cose e la gente di questo mondo " Kenneth McAll, Fino alle radici, Ancora, pag. 141. 
Molti vengono ingannati per la loro mancanza di fede e per la loro ignoranza. L'uso di certe danze, canti, costumi, candele, animali, che sono necessari in vari rituali di magia Voudoo o della macumba, dal punto di vista etnico e folkloristico può presentarsi interessante. Quattro candele ai quattro angoli di una strada, o un triangolo di candele di cui una con la punta rivolta in basso, possono sembrare un gioco o un'innocua superstizione. È ora di aprire gli occhi. Invito soprattutto i sacerdoti. Sono evocazioni di spiriti malefici che potranno disturbare questo o quello, ma hanno sempre come fine ultimo di distaccare la vittima da Dio, di condurla al peccato, all'angoscia, all'alienazione, alla disperazione. 
Mi è stato chiesto se, attraverso la magia, si possono colpire anche comunità di persone. La mia risposta è sì; ma questo argomento da solo meriterebbe uno studio a parte. Anche qui, come in tutto il mio libro, mi accontento di accennare le cose. È possibile che il demonio si serva di una persona per colpire gruppi anche numerosissimi, che possono addirittura prendere in mano il potere di una nazione, o influire su più nazioni. Credo che, nei nostri tempi, sia il caso di uomini come Carlo Marx, Hitler, Stalin. Le atrocità commesse dai nazisti, gli orrori del comunismo, gli eccidi di Stalin, ad esempio, raggiunsero una perfidia veramente diabolica. Fuori dal campo politico, non esito a vedere un veicolo di Satana in certe musiche e in certi cantanti, che coinvolgono piazze gremite in una frenesia che può raggiungere punte di estrema violenza o volontà distruttiva. 
Ma vi sono anche altri casi più facilmente controllabili e più facilmente guaribili anche se le possessioni collettive sono sempre molto pesanti da rimediare, in cui sono state colpite scolaresche, gruppi di vario genere, comunità svariate, ad esempio, comunità religiose. È incredibile l'abilità del demonio nel riuscire ad ingannare, a far penetrare gli errori peggiori in interi gruppi. C'è chi sostiene che è più facile ingannare una folla che ingannare una singola persona. Certo il demonio può colpire gruppi anche molto numerosi; quasi sempre però notiamo in questi fatti un consenso umano, una colpa umana di libera adesione all'opera satanica: per interesse, per vizio, per ambizione, per tanti possibili motivi. 
L'aspetto dell'influenza del demonio su collettività è uno dei più dannosi, dei più potenti. Perciò vi insistono particolarmente gli ultimi pontefici. Mi riferisco al discorso di Paolo VI del 15 novembre 1972 e a quello di Giovanni Paolo II del 20 agosto 1986. 
Satana è il nostro peggior nemico e tale resterà fino alla fine dei tempi, per cui usa della sua intelligenza e dei suoi poteri per ostacolare i piani di Dio, che vuole invece la salvezza di noi tutti. La nostra forza è la croce di Cristo, il suo sangue, le sue piaghe, l'obbedienza alle sue parole e alla sua istituzione, che è la Chiesa. 

Don Gabriele Amorth

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