martedì 21 gennaio 2020

“Signore, insegnaci a pregare!”



Raccolta di preghiere della Serva di Dio LUISA  PICCARRETA 


A che serve pregare così nella Divina Volontà? 

Stavo fondendomi nel Santo Volere Divino, per girare in ciascuna intelligenza di creatura e  dare al mio Gesù il ricambio di amore di ciascun pensiero delle creature. Ma mentre ciò facevo,  un pensiero mi ha detto: a che giova pregare in questo modo? Anzi, mi pare che siano  spropositi, anziché preghiere!   
Ed il mio sempre amabile Gesù, movendosi nel mio interno, mi ha detto:  “Figlia mia, vuoi  sapere a che giova e quale ne è l’effetto? La creatura che viene a gettare nel mare immenso della  mia Divinità la pietruzza della sua volontà, come la getta, se la sua volontà vuole amare, le acque  del mare infinito del mio Amore s’increspano, si agitano, ed Io sento le onde del mio Amore che  esalano il loro celeste profumo, e sento il piacere, le gioie del mio Amore agitate dalla pietruzza della volontà della creatura. Se adora la mia Santità, la pietruzza della volontà umana agita il  mare della mia Santità ed Io mi sento ricreare dalle aure purissime della mia Santità. Insomma,  qualsiasi cosa vuol fare la volontà umana nella Mia, come pietruzza vi si getta in ciascun mare  dei miei attributi e, agitandoli ed increspandoli, Io sento darmi le stesse cose mie e gli onori, la  gloria, l’amore che in modo divino può darmi la creatura. Sicché avviene come ad una persona,  che essendo molto ricca e avendo tutti i beni in casa sua, fonti freschissime, fonti profumate, fonti  calde, un’altra persona che entri in questa casa non ha che darle, perché quella possiede tutto,  ma vuole farle piacere, vuole amarla; e che fa? Prende una pietruzza e la getta nella fonte fresca;  le acque agitate esalano una delicatissima freschezza e il Signore di quella casa gode il piacere  della freschezza della sua fonte, gode degli stessi beni che possiede, ma perché? Perché quella  tale si è presa il pensiero di agitare quella fonte, perché le cose agitate allora esalano più intenso  il profumo, la freschezza o il calore che contengono. Ecco che significa entrare nella mia Volontà:  agitare, smuovere il mio Essere e dirmi: Vedi quanto sei buono, amabile, amante, santo,  immenso, potente? Sei il tutto e io voglio muoverti tutto per amarti e farti piacere... E a te pare  poco?”  (Vol. 15°, 01.07.1923). 

a cura di D. Pablo Martín

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