lunedì 20 aprile 2020

GESÙ BAMBINO NEGLI SCRITTI DI LUISA PICCARRETA



 «Continuando il mio solito stato, mi son trovata fuori di me stessa e ho trovato la Regina Mamma col Bambino Gesù in braccio, che gli stava dando il suo dolcissimo latte. 
Io, nel vedere che il Bambino succhiava il latte dal petto della nostra Madre, pian piano l’ho tolto dal petto e mi sono messa io a succhiare. Nel vedermi fare ciò, entrambi hanno sorriso della mia furberia, ma mi hanno lasciato succhiare. Onde, dopo ciò, la Regina Madre mi ha detto: “Prendi il tuo carino e godilo”.  
Io l’ho preso in braccio. In questo mentre, fuori si sono sentiti rumori di armi e Lui mi ha detto: “Questo governo cadrà”. Ed Io: “Quando?”  
Toccandosi l’estremità della punta del dito ha soggiunto: “Un’altra punta di dito”.  
Ed Io: “Chissà innanzi a Te quanto sarà questa punta di dito”.   
Lui non mi ha dato retta ed io, non avendo voglia di sapere, ho detto: “Quanto vorrei conoscere la volontà di Dio riguardo a me”. 
E Lui mi ha detto: “Hai una carta? Ti scriverò Io stesso e dichiarerò la mia Volontà su di te”. Io non ne avevo, sono andata a cercarla e l’ho data, e il Bambino ha scritto: 
“Dichiaro innanzi al Cielo e alla terra che è mia Volontà, che l’ho scelta vittima. Dichiaro che mi ha fatto donazione dell’anima e del corpo ed, essendo l’assoluto padrone, quando a Me piace le partecipo le pene della mia Passione ed Io in contraccambio le ho dato l’adito nella mia Divinità. Dichiaro che in quest’adito mi prega ogni giorno continuamente per i peccatori e ne attinge un continuo flusso di vita a pro degli stessi peccatori”.  

Ha scritto anche tante altre cose che io non ricordo tanto bene, perciò le tralascio. Io, nel sentire ciò, mi sono sentita tutta confusa e ho detto: “Signore, perdona se mi rendo impertinente, questo che hai scritto non volevo saperlo, mi basta che lo sappia Tu solo. 
Quello che vorrei sapere è se è volontà tua che continui in questo stato”, e nella mia mente continuavo: “È volontà sua che venga il Confessore a chiamarmi all’ubbidienza, oppure è mia fantasia il tempo che perdo col Confessore?”, ma non ho voluto dirlo, temendo di voler sapere troppo e convincendomi io stessa che, se è volontà sua una cosa, sarà anche volontà sua l’altra.  
Ed il Bambino Gesù ha seguitato a scrivere: “Dichiaro che è volontà mia che continui in questo stato, che il Confessore venga a chiamarti all’ubbidienza e il tempo che perdi con lui, ed è volontà mia che ti sorprenda il timore che non sia volontà mia il tuo stato; questo timore e dubbio ti purifica da ogni minimo difetto”.  
La Regina Madre e Gesù mi hanno benedetto; ho baciato loro la mano e mi sono trovata in me stessa. (Vol. 6°, 03.07.1905)

Pablo Martín Sanguiao 

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