«Compio nelle mie membra quello che manca alla Passione di Cristo». COL. l, 2
«Qual è la montagna su cui Gesù è salito? La montagna del sacrificio. Più un'anima soffre, e più diventa simile a Gesù. Quando soffri nell'anima, hai un tratto di rassomiglianza di più con la fisionomia di Gesù. Anch'Egli patì tutta la sua vita, nell'anima e nel corpo e soffrì in modo straordinario durante la sua Passione.
Come il fuoco va mantenuto con il legno e con il carbone, così devi mantenere il fuoco del divino amore con il legno dei sacrifici.
Quando l'amore di Dio prende possesso di un'anima, la conduce al sacrificio.
Il sacrificio è il nutrimento dell'amore.
Il tuo cuore è il mio trono di delizie, ma dove lo regno, regna pure la croce.
Se tu sapessi il gaudio del Paradiso, troveresti poco tutto ciò che hai da soffrire. Che sono quindici, venti, trent'anni di sacrificio, in confronto di un'eternità di gaudio?
Dove c'è più mortificazione, c'è più perfezione. Il sacrificio è il cammino più breve per giungere a Gesù; è la scorciatoia che Gesù fa prendere alle anime che si abbandonano all'amore, per farle giungere più presto alla perfezione.
Dio ti fa soffrire perchè ti ama: Dio misura la tua sofferenza ed Egli sarà la tua mercede.
La vita è breve, è molto breve, e l'eternità durerà sempre; con un po' più di mortificazione, puoi guadagnare un possesso più completo di Dio per un'eternità.
La sofferenza è il segno della predestinazione.
E' specialmente quando sei afflitta, che Io ti lavoro, perchè la sofferenza fa sull'anima tua ciò che fa il fuoco per i metalli, cioè li rende malleabili. E' allora che Io completamente ti riformo, rendendoti quale il mio divin Cuore ti vuole.
Tu non conosci ancora il pregio di queste croci, tu non hai ancora gustato che vuol dire piangere d'amore di Dio, quando si è stritolati in tutti i modi. E' questo un pianto sublime che mi consola e mi rallegra, perchè l'anima in tale stato è innanzi a me come un olocausto degno e pronto per essere immolato. E l'immolazione si compirà secondo il mio divino desiderio, o lentamente o più presto, ma è necessario che si compia secondo la volontà di Dio.
Dire sempre "fiat" sia nelle prospere, come nelle avverse cose, con la medesima calma, con la medesima serenità, con la medesima uguaglianza di spirito; questo devi farlo, animata dal desiderio puro di piacere a Dio, per suo puro amore.
Ama il dovere e il sacrificio. Il dolore purificherà sempre il tuo amore. A me piacciono le anime generose.
Il dolore è un pegno specialissimo del mio amore, quindi ricordati che fino a tanto che ti farò soffrire, in qualsiasi modo, sempre dimostrerò di amarti; se il dolore non ti aumentasse il merito, non ti farei mai soffrire.
La mortificazione è come il canale di trasmissione per il quale passano le comunicazioni speciali di Gesù. Se questo canale è piccolo, ne passano poche; se è un po' più grande, ne passano di più; se è grande, ne passano molte.
La santa povertà di spirito consiste nel non investigare il perchè delle divine operazioni, ma nell'accettare tacitamente la volontà di Dio e compierla a qualunque costo.
Le anime da Me predilette sono le più umiliate, le più sacrificate, le più dimenticate: dimenticate da tutti e anche da se stesse.
Perchè l'intelletto veda meglio, conviene mortificarlo. La mortificazione dell'intelletto consiste nel togliere tutti i ragionamenti inutili e nel non attendere che a una cosa sola: conoscere Dio.
La mortificazione è vera quando fa soffrire, ma più il corpo soffre e più godrà in paradiso.
Quando sei in dubbio fra due cose e non sai che cosa fare, guarda sempre da che parte c'è più mortificazione, perchè dove c'è più mortificazione c'è più perfezione.
Accetta ora per ora, momento per momento, la sofferenza che ti viene concessa e rendine grazie a Dio con tutto il cuore. E' un dono inestimabile, quello di poter soffrire, dono che lo faccio alle anime a me più fedeli. Tieniti disposta a ricevere sulle tue spalle, che saranno poi le mie, una lunga, pesante croce e cerca di portarla con amore puro e generoso.
La tua anima cammina nella via dell'amore al passo di Dio. Dio non si ferma, e quando vede che gli sei dappresso, allora allunga il passo. Questo vuol dire che quando tu mi dai volontieri un sacrificio, te ne chiedo un altro che ti costa di più.
Ogni anima deve dare il suo contributo di sofferenza al tesoro della Chiesa: le persone religiose ne devono dare di più, per ottenere il suo trionfo.
Certe anime hanno paura di darsi a me per paura dei sacrifici, ma i sacrifici che esigo sono proporzionati alle forze che dono.
L'amore non può provarsi che con il sacrificio. Non abbassare la tua anima alle vili e passeggere gioie di questo mondo: cerca Dio e gusterai Dio.
Colui che soffre, è più disposto ad amarmi, perchè la sofferenza lo fa meditare. Rischiarato da me, trova giuste quelle pene e se ne serve in bene.
Quanto più soffrirai, tanto più mi amerai: l'amore e la sofferenza andranno di pari passo.
Da' uno sguardo al tuo Gesù in croce e vedrai il programma della tua mortificazione.
Bisogna assolutamente morire per poter vivere; se vuoi che lo viva in te, è necessario che la natura sia completamente soggetta alla ragione e a questo si giunge mediante il continuo lavoro dell'abnegazione.
Sii sempre mansueta e dolce con tutti, ma specialmente con chi ti offre l'occasione di immolarti e di sacrificarti.
L'amore che costa poco, vale anche poco.
Sai che dice il demonio ai suoi seguaci? Coronatevi di rose, godetevela, rallegratevi mentre siete in tempo.
lo, invece, predico con l'esempio e invito i miei fedeli e seguaci a coronarsi di una corona di pungentissime spine, che un giorno si convertiranno in preziosissime, soavissime rose.
Che dolce gioia è soffrire con Me e per Me! Il solo pensiero del mio amore ti darà forza per sopportare tutto.
Se vuoi camminare di buon passo verso Gesù, cammina di buon passo verso il sacrificio.
Io ho fame di comunicarmi alle anime, ma non lo posso fare secondo il mio desiderio, perchè non le trovo abbastanza distaccate da sè; ma quando ne trovo qualcuna, allora a questa mi do in abbondanza. A chi ha, sarà dato di più.
Ciò che lo cerco è un cuore puro, vuoto, un cuore distaccato e umile e poi faccio tutto il resto Tu non puoi credere quanto lo goda nel vederti patire, perchè meriti tanto: soffrire con il più bel sorriso sul labbro, avere una pace inalterabile in fondo al cuore, avere la piena adesione al divino volere, che vuoi di più bello?
Se tu poi sei generosa e non lasci trasparire che soffri, allora il mio gaudio è al completo, perchè il tuo guadagno è tutto al sicuro. Ciò che guadagna un'anima in un'ora di sofferenza accettata in silenzio, è incredibile.
Più l'anima è chiamata a seguirmi da vicino, più deve mortificarsi: il perfetto spogliamento è la condizione più necessaria per aderire a Dio.
Quando si ama, si soffre volontieri, e più si ama e più si soffre per la persona amata. Tu soffri per le anime e soffri per me, perchè lo amo le anime.
Non è forse Iddio più che mai vicino all'anima che soffre?
Prega, soffri e taci; un'anima che da tutto si eleva a me, fa un'orazione continua.
Soffrire, amare: gioire di poter amare soffrendo e soffrire amando».
«Lasciamoci macinare dall'amore come il grano dalla macina per poter essere ridotto in farina e diventare poi ostia; non sottraiamoci mai volontariamente alle operazioni forti e soavi dell'amore, e quando la nostra natura ci porterebbe a fuggire l'immolazione, gettiamoci in essa con tutte le nostre forze e preghiamo Gesù a voler far morire nell'oceano del divino amore tutte le nostre ripugnanze».
PREGHIERA
«Oh, quanto mi stimerei fortunata, o Gesù, se Tu mi facessi patire tanto quanto può soffrire una creatura sostenuta dalla tua grazia!
La mia volontà, Gesù, non deve essere che la tua. Prendimi tutto: parenti, roba, sanità, onore, tutto, purchè mi lasci il cuore, a ffinchè ti ami sempre più.
Vorrei conoscerti meglio per poterti maggiormente amare; sento che se ti conoscessi, non potrei non amarti. L'unico mio desiderio è di amarti per farti amare.
O Gesù, se invece di avere un cuor solo, ne potessi avere un milione, a costo di soffrire un milione di volte di più, sarei contenta, pur di poterti amare di più».
Suor Benigna Consolato Ferrero
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