LA MANO A CHI E' CADUTO
Sono Dio di infinita Misericordia: non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva.
Poiché il peccato contro la purezza indurisce il cuore, porta al sacrilegio, alla perdita della fede e all'impenitenza finale, è questo il peccato che i miei sacerdoti devono odiare maggiormente.
Sacerdoti fedeli, voi che coltivate la purezza e siete zelanti nel cercare la mia gloria, voi che siete ancora in discreto numero nella mia Chiesa e formate la mia preziosa corona, abbiate pietà dei vostri fratelli nel sacerdozio! Sostenete quelli che sono in pericolo e date la mano a quelli che sono caduti! A voi affido questo urgente compito di carità. Un grande peccatore potrebbe divenire un grande santo; la storia della mia Chiesa è piena di questi esempi.
Ricordateli ogni giorno nella celebrazione della Messa. Esortate i fedeli a pregare e a offrire dei sacrifici per loro. Dite ad essi una buona parola perché non si abbattano. Ricordate loro che Io sono Gesù, il Salvatore che in un solo istante cancella ogni iniquità.
Sono il Buon Pastore; sono il Padre amoroso del figlio prodigo. Vado in giro inquieto per cercare la pecorella smarrita, per abbracciarla e riportarla all'ovile.
Il mio amore per le anime è infinito, specialmente per le anime sacerdotali. L'abisso del mio amore copre l'abisso di ogni iniquità.
Se faccio così forti lamenti per tanti consacrati, è perché li amo con un amore di predilezione.
Don Enzo Boninsegna,
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