tratto dal Libro II° dei "Dialoghi" di San Gregorio Magno
Il pensiero superbo del piccolo monaco
Un giorno il venerabile Padre, già sull'ora del vespro, prendeva un po' di cibo e un suo monaco, figlio di un avvocato, gli reggeva la lucerna davanti alla tavola. Mentre l'uomo di Dio mangiava e quello se ne stava lì in piedi a servirlo facendogli lume, chiuso nella taciturnità, cominciò a ruminare nell'animo pensieri di superbia, dicendo in cuor suo: "E chi è costui che io lo debba assistere mentre mangia, reggergli la lucerna e prestargli servizio? Sono proprio uno che deve fare il servo?".
Voltandosi all'improvviso verso di lui, il servo di Dio lo prese vivamente a rimproverare: "Fatti un segno di croce sul cuore, fratello! Che vai rimuginando nella mente? fatti un segno di croce!". Chiamati subito altri monaci, ordinò che gli togliessero dalle mani la lucerna, dicendo poi a lui di desistere pure da quel servizio e di sedersi tranquillamente al suo posto.
In seguito, interrogato dai fratelli che cosa avesse avuto nel cuore, il monaco raccontò umilmente tutto quello che, in silenzio, aveva formulato contro il servo di Dio.
Apparve allora ancor più manifesto che nulla si poteva nascondere al venerabile Benedetto, perché alle sue orecchie giungeva persino il suono delle parole anche soltanto pensate.
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