Nelle sue opere, è straordinario quindi, che riporti numerose citazioni letterarie, dai vari libri della Bibbia, il cui commento è sempre attribuito alla voce di Dio. In questi commenti troviamo pensieri, quasi echi delle opere dei grandi autori sacri, da Tertulliano a Girolamo, Ambrogio, Agostino, da Isidoro a Rabano Mauro, sino ai contemporanei, quale Ruperto di Deutz, Onorio e gli altri già nominati sopra. Stupisce, perché in contrasto con le sue dichiarazioni di completa ignoranza, che si trovino nelle sue opere anche tracce d’autori assai poco noti, come, ad esempio, Etico Istro e altri conosciuti per il loro lavoro nel campo filosofico, come Calcidio, o Costantino Africano nel campo scientifico. Come ciò sia avvenuto, non ci si può spiegare, non ci sono mai citazioni letterali, ma riferimento ai pensieri.
Ildegarda, quando nomina la scienza, si riferisce a quella dei testi sacri. La scienza umana pare che l’interessi soprattutto in quanto rende evidente la grandezza, sapienza e potenza di Dio, che è il Creatore e Signore dell’universo. C’è però una scienza che nomina di continuo, perché è quella che determina la vita dell’uomo: la scienza del bene e del male. Si riferisce al versetto della Genesi, dove Dio dice: “Ecco, Adamo è diventato come uno di noi, conoscendo il bene ed il male” (3,22). L’uomo possiede questa conoscenza e quindi la possibilità di scelta; è quindi libero, perché conosce il bene e il male. Per agire da uomo, in modo responsabile, può compiere opere buone e così ama Dio, perché ha la scienza del bene. Lo teme, se compie il male, perché questo è il risultato della sua scelta. Poteva scegliere tra il bene e il male; ha scelto il male. Se avesse una sola di queste due scienze, non potrebbe, per così dire, distinguere, dice Ildegarda, il giorno dalla notte. Quando fa il bene, è come il giorno, se fa il male, è come la notte. La sua vita è un continuo rispondere alle offerte che si presentano, sia per il bene sia per il male. Al bene, per una conferma e un’accettazione, al male per un rifiuto.
Ildegarda dice: “Tu, o uomo, o donna, perché hai nel tuo cuore la cognizione del bene e del male, sei posto come ad un bivio. Se tu consideri il male e vuoi fuggirlo, pensa in che modo ti si è insegnato a declinare e fuggire il male e a fare il bene. Pensa che il Padre celeste non ha risparmiato il Figlio suo per liberarti e prega Dio che ti soccorra. Tu affermi che non puoi operare il bene? Sei ingiusto e bugiardo, hai gli occhi per vedere, gli orecchi per sentire, eccetera…Tu devi scegliere: opponiti al male e fa il bene”. Questo opporsi al male, insiste Ildegarda, è sempre una lotta. Lo dice tante volte che l’uomo è un soldato, milita nella battaglia per la vittoria di Dio. La scienza del male ha anche la sua parte positiva, in quanto scienza L’uomo può evitare il male, in quanto lo può riconoscere.
Sr. ANGELA CARLEVARIS osb
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