sabato 15 agosto 2020

La Battaglia Continua 2



Purtroppo, devo prendere atto, con tanta amarezza, che la mia “battaglia” contro questa Chiesa rinnovata, è già persa in partenza, perché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Sì, perché i miei modesti “suggerimenti” sono inascoltati! Comunque, non è mio carattere rimandare le “critiche” che ritengo necessarie, anche se sono già un “pensionato”, ma penso sia mio dovere esprimerle mentre sono ancora sul lavoro, in carica, prima di passare, cioè, il bastone del comando ad altri.
Un Vescovo volle ammonire pubblicamente di “non puntare il dito contro nessuno”, per cui ho percepito che i miei“suggerimenti” e “critiche”, sono mal tollerati da questa “nuova chiesa”. Tuttavia, a difesa di quella Gerarchia non si può ammettere che essa si preoccupi solo, o quasi, delle pagliuzze alla “base”, senza riconoscere le “travi” che ci sono nei loro occhi! Per questo, cito l’ammonizione di Cristo stesso: «Il vostro parlare sia si si, no no»!
Ora, io non ho fatto altro che descrivere, o fotografare, la situazione reale della “nuova chiesa”. Ma il sopraddetto Vescovo ebbe ancora a dire: «Porsi alla sequela di Cristo implica la fedeltà ad una “fedeltà”, ad una “chiamata”, coerentemente con gli insegnamenti del Nuovo Testamento. Questa è la sequela “radicale” che intendo proporre alla Diocesi». 
Qui, domandiamoci: cosa significa radicalità? Cosa vuol dire essere radicali? Sul vocabolario leggo: “radicale è colui che tende a profondi mutamenti”. E allora, cosa significa radicalità evangelica? Personalmente, io intendo nel senso di non scendere a compromessi, di non svendere la propria anima. Quindi, se io denuncio chiaramente quelle carenze di un Pontificato che ha stravolto ogni base teologica e pastorale, non per questo è diminuita in me la speranza di una azione dello Spirito Santo anche nel futuro di un ritorno alla Chiesa di Gesù. Comunque, la deviazione insana e diabolica di Paolo VI, che ha prodotto gravi conseguenze, dovrebbe produrre discernimento e decisione evangelica nella Gerarchia ecclesiastica, chiamata a custodire, difendere e propagare il “depusitum fidei” che la Chiesa cattolica di Cristo ha avuto dal suo Fondatore!
Ora, il mio punto fermo, da sempre, è solo Cristo, per cui faccio mie le parole del profeta Geremia: «Maledetto l’uomo che confida nell’uomo; benedetto l’uomo che confida nel Signore»!
Da sempre, io trovo davanti a me una muraglia (altro che muraglia cinese!) o un altro muro (altro che il muro di Berlino!); ma non c’è peggior cieco e sordo di chi non vuol vedere e di chi non vuol sentire, perché la loro cecità e sordità sono quelle del cuore, come quella di Tommaso: «Se non vedo, non credo»!
Accresciamo la nostra fede, perché se avessimo una Fede pari a un granellino… ci fideremmo ciecamente di Dio!

sac. Luigi Villa

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