Consacrazione a Gesù
In onore dunque delle vostre grandezze, dei vostri poteri, dei vostri benefici: delle vostre grandezze in Voi medesima, dei vostri poteri sopra tutte le creature, dei vostri benefici
riguardo a noi; in onore di tutti i divini oggetti che abbiamo contemplati e di tutti i Misteri che hanno rapporti con Voi; in onore della SS. Trinità: del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo che hanno ordinato
e operato la ineffabile unione della natura umana col Verbo Eterno; in onore della Vergine santissima, nel seno della quale venne compiuta quella divina unione; a Voi mi rivolgo e mi elevo, o Gesù, mio Signore! Lasciate che vi ripeta le parole di S. Tommaso nella sua estasi, e intendo dirvele col suo spirito ed il suo amore: Dominus meus et Deus meus! Mio Signore e mio Dio (Gv 20, 28)!
Alla vista ed al pensiero delle vostre grandezze, mi offro e mi presento a Voi nello stato e nella qualità di umile e felice servitù; e risolvo con un proposito costante,
fermo e inviolabile di vivere in una perpetua servitù verso di Voi, o Cristo Gesù, mio Signore e mio Dio, mia Vita e mio Salvatore! verso di Voi e verso la vostra Umanità sacratissima e deificata, come verso la Vostra Divinità umanata!
La Vostra Umanità è veramente deificata, non già soltanto per la infusione della grazia e la deificazione che ne consegue, ma per una infusione e impressione
ben più nobile, per la infusione e impressione dello stesso Verbo divino che comunica a questa vostra Umanità la sua propria Persona; e reciprocamente la Vostra Divinità è umanata, cioè,
rivestita della nostra umanità, come di una nuova sostanza che le è aggiunta e aderente, che da Essa è sorretta e riceve comunicazione della esistenza e della sussistenza propria della Divinità.
O grandezza! O bontà! O Amore! O legame ineffabile della Divinità con la umanità! Io lego dunque a Voi il mio essere col vincolo di perpetua servitù,
in onore de vincoli santi e sacratissimi che avete voluto avere con noi sulla terra e in Cielo, nella vita di grazia ed in quella di gloria. E stabilisco questo vincolo santo con tutta la mia possanza, supplicandovi di darmi
ancora maggior grazia e possanza, per legarmi a Voi con vincolo sempre più grande, più santo e più stretto.
Nel nostro essere siamo a Voi legati, o mio Dio, e da Voi assolutamente dipendiamo, per la vostra grandezza e per la nostra indigenza, cioè, per la necessità che abbiamo
di essere da Voi sorretti per non ricadere nel nulla dal quale ci ha tirati la vostra potenza. Siamo pure a Voi legati per la vostra bontà e per la nostra impotenza, perché non possiamo compiere nessuna opera
di salvezza se non siamo uniti a Voi per la grazia: vincolo questo che non appartiene che ai giusti e li divide da tutti quelli che disgraziatamente sono separati da Voi.
Ma oltre questi due vincoli, di natura e di grazia, vi siete degnato di stabilirne un altro tutto proprio a Voi solo, e che non conviene che a Voi: vincolo di amore e di amore unico
e singolare; vincolo santo e sacro che lega la vostra Persona alla nostra natura; legame che forma un essere nuovo, un nuovo stato, un ordine nuovo; legame che fa un Uomo nuovo e un nuovo Adamo, non già un uomo soltanto
giusto, santo, angelico o divino, ma un Uomo Dio, che sostiene, regge e rapisce il Cielo e la terra.
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