mercoledì 17 marzo 2021

La talare: un segno di contraddizione

 


La santità sacerdotale


Quando Nostro Signore Gesù Cristo è andato nel suo Tempio, portato dalla Vergine Maria, il vecchio Simeone ha aggiunto, dopo il suo cantico Nunc dimittis, rivolgendosi alla Vergine Maria: “Colui che tieni tra le braccia, sarà segno di contraddizione, sarà per la rovina o la resurrezione di molti nel popolo d’Israele e tra le nazioni” (secondo Lc 2, 34). Nostro Signore Gesù Cristo sarà quindi un segno di contraddizione. Dicendo quelle parole, mi sembra che il vecchio Simeone dovesse vedere salire intorno a Nostro Signore Gesù Cristo le armate di Satana, che tentavano di distruggere Gesù con l’assassinio di tutti i bambini di Betlemme. Il demonio quaggiù segue Nostro Signore dappertutto. Dove si trova Nostro Signore, lì , intorno a Lui, si trovano anche i demoni. Quando ha percorso i sentieri della Palestina, i demoni l’hanno circondato, avrebbero voluto impedirgli di parlare. Ovunque sia la luce quaggiù, ci sono anche le tenebre. Bisognerà aspettare il Cielo per essere nella luce senza tenebre.

Anche voi sarete un segno di contraddizione e rivelerete cosa c’è nel cuore degli uomini. Farete come Nostro Signore, salverete gli uomini portando la vostra Croce. Perché non è nella felicità di quaggiù che porterete il Vangelo e la Croce di Nostro Signore. Seguirete Nostro Signore portando anche voi la vostra Croce, condividerete le Sue prove, come è stato detto alla santissima Vergine Maria: “Una spada ti trapasserà il cuore” (Lc 2, 35), Lei che era così pura, che era senza peccato.

Allora, forse che noi, suoi discepoli, pensiamo di partecipare meno della santissima Vergine Maria alle prove di Nostro Signore, noi che meritiamo queste prove per la nostra santificazione? No, oggi dovete sapere che, nel vestire la talare, voi porterete meglio anche la vostra Croce, la Croce di Nostro Signore Gesù Cristo, ma la porterete con gioia, con pace, con serenità115.

Voi sarete anche un segno di carità. Lo dimostrerete perfino nella persecuzione, nelle difficoltà, sotto i lazzi che potrebbero esservi indirizzati. Sopporterete tutto con fiducia, con coraggio. Signore, “perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Lc 23, 43), ecco ciò che direte. Lungi dal ribellarvi, dal rispondere insulto per insulto, sopporterete coraggiosamente le difficoltà, come Nostro Signore ha sopportato gli sputi, i lazzi, tutte le sofferenze che gli hanno fatto subire, domandando a Dio di perdonare ai suoi carnefici. Anche voi, avrete un cuore misericordioso, chinato su tutte le miserie. E, se colui che vi ha rivolto delle parole ingiuriose vi chiede improvvisamente di confessarlo, voi lo confesserete e gli userete misericordia. Se vi chiede un piacere, gli farete quel piacere. Non renderete male per male, ma bene per bene. E’ quello che dice san Paolo: “Vincete il male con il bene” (Rm 12, 21). Sarete anime caritatevoli, umili, buone, dolci, sempre pronte a rendersi utili, a fare del bene al prossimo, pronte soprattutto a donare loro Dio, il vero bene, il bene eterno116.

 Indossando la talare, vi rivestirete di Nostro Signore Gesù Cristo per mostrarLo, per manifestarLo al mondo. Il mondo ha più che mai bisogno di questa manifestazione di Nostro Signore Gesù Cristo. Più il mondo sprofonda nella melma del vizio, nel disordine, nel dubbio, nell’abbandono della verità, più le anime ben nate hanno bisogno di luce, di carità, di ordine. E la talare che porterete Lo indicherà agli occhi del mondo. Allora, certo, voi sarete un segno di contraddizione. Ah! Lo sarete certamente, come Nostro Signore. Vi ameranno o vi detesteranno. Vi perseguiteranno o vi vorranno del bene. Le anime ben nate vi vorranno del bene, ma quelli che sono posseduti dallo spirito di Satana, quelli vi perseguiteranno, come è stato perseguitato Nostro Signore117.

Alcuni diranno che portare la talare è una provocazione, che non attira le anime, che divide. Allora, bisognava che Nostro Signore non venisse nel mondo. Bisognava che Dio evitasse di mandare Suo Figlio, che il Padre evitasse di mandare Suo Figlio in questo mondo, perché Dio, facendo venire Suo Figlio nel mondo con forme umane come noi, sapeva perfettamente d’introdurre la spada nel mondo, che Suo Figlio sarebbe stato immediatamente perseguitato, che sarebbe stato “un segno di contraddizione” e che il mondo sarebbe stato diviso118.

Mons. Marcel Lefebvre

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