domenica 21 marzo 2021

Una “nuova” Fatima per un “nuovo orientamento”

 


La Battaglia  Finale del Diavolo


Il Cardinale Sodano detta “l’interpretazione”  del Terzo Segreto

Per prima cosa, la MDF è un’ammissione virtuale del fatto che  “l’interpretazione” del Messaggio di Fatima, che Ratzinger e Bertone  “tenteranno” di dare (per usare il termine usato dallo stesso Cardinale  Ratzinger), è stata dettata dal Cardinale Sodano. Nel MDF viene ripetuto,  per almeno quattro volte, che quella che seguiva era “l’interpretazione”  del Terzo Segreto data da Sodano, e cioè che Fatima appartiene al  passato: 

Prima di intraprendere un tentativo di interpretazione, le cui linee essenziali si possono trovare nella comunicazione che il Cardinale Sodano ha pronunciato il 13 maggio di quest’anno...

Per questo motivo il linguaggio immaginifico di queste visioni è un linguaggio simbolico. Il Cardinale Sodano dice al riguardo...

Come emerge dalla documentazione precedente,  l’interpretazione, che il Cardinale Sodano ha offerto nel suo testo del 13 maggio, è stata dapprima presentata personalmente a Suor Lucia...

Innanzitutto dobbiamo affermare con il Cardinale Sodano: “le  vicende a cui fa riferimento la terza parte del ‘segreto’ di Fatima  sembrano ormai appartenere al passato”.

E se il lettore non avesse ancora capito bene il concetto, lo scopo  principale del MDF è quello di affermare fondamentalmente che: 

Nella misura in cui singoli eventi vengono rappresentati, essi ormai appartengono al passato.

Non è curioso che l’interpretazione che viene fornita al mondo di  questo vitale Messaggio della Vergine di Fatima, venga rilasciata non  dal Papa o dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (che si limita  a ribadire semplicemente l’opinione di Sodano), bensì dalla Segreteria  di Stato del Vaticano? Che autorità può avere il Cardinale Sodano di  imporre alla Chiesa la propria opinione? Nessuna, ovviamente. Ma  il Cardinale Sodano si è arrogato tale autorità da solo, basandosi sul potere sempre maggiore che la sua carica è andata accumulando dopo  il Vaticano II, che lo porta ad essere un Papa de facto quando si parla  degli affari quotidiani della Chiesa.

È opportuno a questo punto riportare un altro esempio calzante  dell’usurpazione d’autorità compiuta dal Segretario di Stato. In  un articolo intitolato “Il Papa, la Messa e le politiche dei Burocrati  del Vaticano” (apparso sulla rivista Messa in Latino, supplemento  invernale, gennaio 2002) il giornalista Alessandro Zangrando  riportò un intervento del Segretario di Stato Vaticano per bloccare la  pubblicazione, su L’Osservatore Romano, dell’apprezzamento del Papa  sulla Messa tradizionale in Latino. L’apprezzamento era stato espresso  in un messaggio del Papa dato ad una platea della Congregazione per  il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti: “Nel Messale Romano,  detto di San Pio V, come in diverse Liturgie orientali vi sono bellissime  preghiere con le quali il sacerdote esprime il più profondo senso di  umiltà e di riverenza di fronte ai santi misteri; queste preghiere rivelano  la sostanza stessa di ciascuna Liturgia”.

Zangrando fece notare che mentre i messaggi del papa alle varie  congregazioni sono in genere pubblicati subito dopo il loro rilascio,  quest’ultimo invece non era stato pubblicato. Solamente dopo che  quell’apprezzamento sulla Messa tradizionale era apparso su Il Giornale,  la Segreteria di Stato del Vaticano rilasciò all’improvviso (dopo sole 24 ore) il testo del messaggio del Santo Padre, per mezzo dell’ufficio Stampa  del Vaticano. Era passato più di un mese dal pronunciamento iniziale  da parte del Papa. A tutt’oggi, tuttavia, contrariamente alla normale  consuetudine il messaggio del Papa alla Congregazione non è stato  pubblicato su L’Osservatore Romano, il giornale del Papa. Zangrando ha  citato la conclusione del noto Vaticanista Andrea Tornielli, secondo il  quale: “Il fatto stesso che 24 ore dopo la pubblicazione dell’articolo  [sul Giornale] la Segreteria di Stato del Vaticano abbia reso pubblico il  testo della lettera del Santo Padre, prova che c’è stato un vero e proprio  tentativo di ‘censura’ nei confronti delle parole del Papa … l’operazione  si è rivelata controproducente, ed ha dato effetti indesiderati” – ovvero, l’apprezzamento del Papa nei riguardi della Messa tradizionale ha finito  per avere un’eco ancor più vasta nella stampa laica.

In questo caso, un altro elemento fondamentale del nuovo  orientamento della Chiesa – cioè l’abbandono della Sua Liturgia  tradizionale in Latino – è stato rafforzato dal comportamento del  Segretario di Stato, il quale ha tentato di censurare l’elogio del Papa nei  confronti della Messa tradizionale. Chi sa quante altre affermazioni del  Papa sono state censurate – con successo – da parte della Segreteria di  Stato? Quest’incidente è piuttosto tipico del modo in cui  operava il  governo della Chiesa sotto Giovanni Paolo II, specialmente per via delle  condizioni di salute in cui versava il pontefice. 

Padre Paul Kramer,

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