La Battaglia Finale del Diavolo
Il Cardinale Sodano detta “l’interpretazione” del Terzo Segreto
Per prima cosa, la MDF è un’ammissione virtuale del fatto che “l’interpretazione” del Messaggio di Fatima, che Ratzinger e Bertone “tenteranno” di dare (per usare il termine usato dallo stesso Cardinale Ratzinger), è stata dettata dal Cardinale Sodano. Nel MDF viene ripetuto, per almeno quattro volte, che quella che seguiva era “l’interpretazione” del Terzo Segreto data da Sodano, e cioè che Fatima appartiene al passato:
Prima di intraprendere un tentativo di interpretazione, le cui linee essenziali si possono trovare nella comunicazione che il Cardinale Sodano ha pronunciato il 13 maggio di quest’anno...
Per questo motivo il linguaggio immaginifico di queste visioni è un linguaggio simbolico. Il Cardinale Sodano dice al riguardo...
Come emerge dalla documentazione precedente, l’interpretazione, che il Cardinale Sodano ha offerto nel suo testo del 13 maggio, è stata dapprima presentata personalmente a Suor Lucia...
Innanzitutto dobbiamo affermare con il Cardinale Sodano: “le vicende a cui fa riferimento la terza parte del ‘segreto’ di Fatima sembrano ormai appartenere al passato”.
E se il lettore non avesse ancora capito bene il concetto, lo scopo principale del MDF è quello di affermare fondamentalmente che:
Nella misura in cui singoli eventi vengono rappresentati, essi ormai appartengono al passato.
Non è curioso che l’interpretazione che viene fornita al mondo di questo vitale Messaggio della Vergine di Fatima, venga rilasciata non dal Papa o dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (che si limita a ribadire semplicemente l’opinione di Sodano), bensì dalla Segreteria di Stato del Vaticano? Che autorità può avere il Cardinale Sodano di imporre alla Chiesa la propria opinione? Nessuna, ovviamente. Ma il Cardinale Sodano si è arrogato tale autorità da solo, basandosi sul potere sempre maggiore che la sua carica è andata accumulando dopo il Vaticano II, che lo porta ad essere un Papa de facto quando si parla degli affari quotidiani della Chiesa.
È opportuno a questo punto riportare un altro esempio calzante dell’usurpazione d’autorità compiuta dal Segretario di Stato. In un articolo intitolato “Il Papa, la Messa e le politiche dei Burocrati del Vaticano” (apparso sulla rivista Messa in Latino, supplemento invernale, gennaio 2002) il giornalista Alessandro Zangrando riportò un intervento del Segretario di Stato Vaticano per bloccare la pubblicazione, su L’Osservatore Romano, dell’apprezzamento del Papa sulla Messa tradizionale in Latino. L’apprezzamento era stato espresso in un messaggio del Papa dato ad una platea della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti: “Nel Messale Romano, detto di San Pio V, come in diverse Liturgie orientali vi sono bellissime preghiere con le quali il sacerdote esprime il più profondo senso di umiltà e di riverenza di fronte ai santi misteri; queste preghiere rivelano la sostanza stessa di ciascuna Liturgia”.
Zangrando fece notare che mentre i messaggi del papa alle varie congregazioni sono in genere pubblicati subito dopo il loro rilascio, quest’ultimo invece non era stato pubblicato. Solamente dopo che quell’apprezzamento sulla Messa tradizionale era apparso su Il Giornale, la Segreteria di Stato del Vaticano rilasciò all’improvviso (dopo sole 24 ore) il testo del messaggio del Santo Padre, per mezzo dell’ufficio Stampa del Vaticano. Era passato più di un mese dal pronunciamento iniziale da parte del Papa. A tutt’oggi, tuttavia, contrariamente alla normale consuetudine il messaggio del Papa alla Congregazione non è stato pubblicato su L’Osservatore Romano, il giornale del Papa. Zangrando ha citato la conclusione del noto Vaticanista Andrea Tornielli, secondo il quale: “Il fatto stesso che 24 ore dopo la pubblicazione dell’articolo [sul Giornale] la Segreteria di Stato del Vaticano abbia reso pubblico il testo della lettera del Santo Padre, prova che c’è stato un vero e proprio tentativo di ‘censura’ nei confronti delle parole del Papa … l’operazione si è rivelata controproducente, ed ha dato effetti indesiderati” – ovvero, l’apprezzamento del Papa nei riguardi della Messa tradizionale ha finito per avere un’eco ancor più vasta nella stampa laica.
In questo caso, un altro elemento fondamentale del nuovo orientamento della Chiesa – cioè l’abbandono della Sua Liturgia tradizionale in Latino – è stato rafforzato dal comportamento del Segretario di Stato, il quale ha tentato di censurare l’elogio del Papa nei confronti della Messa tradizionale. Chi sa quante altre affermazioni del Papa sono state censurate – con successo – da parte della Segreteria di Stato? Quest’incidente è piuttosto tipico del modo in cui operava il governo della Chiesa sotto Giovanni Paolo II, specialmente per via delle condizioni di salute in cui versava il pontefice.
Padre Paul Kramer,
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