domenica 18 settembre 2022

Il profeta ci rivela qual è il peccato di Gerusalemme: la sua prostituzione, cioè la sua idolatria. Essa ha abbandonato, tradito, rinnegato il suo Dio e Signore.

 


LIBRO DELLE LAMENTAZIONI

9 La sua sozzura è nei lembi della sua veste, non pensava alla sua fine; è caduta in modo inatteso e nessuno la consola. «Guarda, Signore, la mia miseria, perché il nemico trionfa». 

Il profeta ci rivela qual è il peccato di Gerusalemme: la sua prostituzione, cioè la sua idolatria. Essa ha abbandonato, tradito, rinnegato il suo Dio e Signore. 

La sua sozzura è nei lembi della sua veste. Non pensava alla sua fine. Non pensava perché era sicura di sé. I suoi falsi profeti la sostenevano. 

Per la sua idolatria essa è caduta in modo inatteso e nessuno la consola. Il modo inatteso è frutto della sua cecità spirituale. Non è inatteso per il Signore. 

Sempre il Signore aveva mandato i suoi profeti. Essi venivano e l’avvisavano sulla sua tremenda fine. Ma essa mai ha prestato fede ai profeti del suo Dio. 

Non c’è consolazione per chi abbandona il Signore, perché solo Dio è il Dio della consolazione e della speranza. Senza Dio non c’è speranza vera. 

Se non c’è speranza vera, neanche vi potrà esistere consolazione vera. Speranza e consolazione sono nella conversione e nel ritorno al Signore. 

Gerusalemme può anche dire: Guarda, Signore, la mia miseria, perché il nemico trionfa. Ma non c’è ascolto. Prima la conversione e poi ogni altra cosa. 

La conversione porta la Parola di Dio nel cuore, con la Parola ritorna il Signore, con la venuta del Signore ritornano consolazione e pace. 

Se non c’è il ritorno della Parola nel cuore neanche Dio può ritornare nel cuore. Mai vi potranno essere consolazione, speranza, pace.  

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI 

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