LETTERA 25
A Fr. Alfonso Kolbe, Cracovia S.l.G.C.
Roma 21 IV 1919
Carissimo fratello!
La mamma mi ha inviato la tua lettera scrittale il 13 febbraio. Gloria al Signore Iddio e lode all'Immacolata per tutte le grazie che noi, pur non essendone degni, riceviamo.
Mi riempie di gioia lo zelo che ti anima nella diffusione della gloria di Dio; esiste infatti ai nostri tempi una gravissima epidemia di indifferenza che colpisce, ovviamente in vari gradi, non solo i laici, ma anche i religiosi. Tuttavia, Dio è degno di una gloria infinita. Pur essendo noi delle povere creature limitate, incapaci quindi di rendergli la gloria che si merita, sforziamoci almeno di contribuire, per quanto possiamo, a rendergli la maggior gloria possibile. Come già saprai (soprattutto dall'etica), la gloria di Dio consiste (praticamente è la stessa cosa) nella salvezza delle anime. La salvezza, dunque, e la santificazione più perfetta del maggior numero di anime che Gesù ha redento a caro prezzo con la sua morte in croce (cominciando da noi stessi), deve essere il nostro sublime ideale di vita: tutto questo per procurare le più grandi gioie al sacratissimo Cuore di Gesù.
Ma qual è il modo migliore per rendere a Dio la maggior gloria possibile e guidare alla santità più eccelsa il maggior numero di anime? Senza dubbio Dio stesso conosce meglio di noi un «tale modo» perché è onnisciente, infinitamente sapiente. Lui, e Lui solo, Dio onnisciente, sa che cosa possiamo fare in ogni momento per rendergli la maggior gloria possibile. Da Lui, pertanto, e solamente da Lui possiamo e dobbiamo imparare «tale modo».
Ma come rivela Dio la propria volontà? Per mezzo dei suoi rappresentanti qui sulla terra. L'obbedienza, quindi, e solo la santa obbedienza ci manifesta con certezza la volontà di Dio. I superiori possono sbagliare, ma noi obbedendo non sbaglieremo mai. Vi è solo un'unica eccezione: qualora il superiore ordinasse qualcosa che, chiaramente, «evidenter», senza alcun dubbio, fosse peccato, anche minimo (il che in pratica non succede quasi mai), poiché in tale caso il superiore non sarebbe più il rappresentante di Dio e noi non saremmo soggetti a nessuno e nessuno potrebbe ordinarcelo, nemmeno il nostro cervello limitato e fallibile. Dio e solamente Dio infinito, infallibile, santissimo, clementissimo è il nostro Signore. Lui, il nostro Dio, nostro Padre, Creatore, Fine, Intelletto, Potenza, Amore, Tutto! Qualunque cosa non sia Lui, in tanto ha valore in quanto si riferisce a Lui, Creatore di ogni cosa, Redentore di tutti gli uomini, fine ultimo di tutta la creazione.
È Lui, dunque, che per mezzo dei suoi rappresentanti qui in terra ci rivela la propria adorabile Volontà e ci attira a Sé e vuole, per mezzo nostro, attirare il maggior numero possibile di anime e unirle a Sé nel modo più intimo e personale.
Caro fratello, pensa quanto è grande la nostra dignità per la misericordia di Dio. Per mezzo dell'obbedienza noi ci innalziamo al di sopra della nostra pochezza e possiamo agire conforme a una sapienza infinita (senza esagerazione), alla sapienza divina... Iddio ci offre la propria infinita sapienza e prudenza, affinché esse guidino le nostre azioni: questa è grandezza... Non è vero che così noi santificheremo nel migliore dei modi il più gran numero di anime?
E questo non è tutto; per mezzo dell'obbedienza diventiamo infinitamente potenti: chi, infatti, può resistere alla Volontà di Dio?
Carissimo fratello, questa e solo questa è la via della sapienza, della prudenza e della potenza infinita, e il modo di rendere a Dio la maggior gloria possibile. Se esistesse una strada diversa, migliore, Gesù con la parola e con l'esempio ce l'avrebbe indicata. I trent'anni della sua vita nascosta sono descritti semplicemente così nella sacra Scrittura: «E stava loro sottomesso» [Lc 2,51]; ugualmente, per quanto riguarda l'intera vita di Gesù, leggiamo spesso nella sacra Scrittura che Egli era venuto in terra per adempiere la volontà del Padre celeste [Gv.4,34; 5,30; 6,38; Ebr.10,9]. Ma tutto questo lo sai bene anche tu; tuttavia quanto più ci si pensa, tanto più se ne vede la grandezza e la bellezza.
Amore, dunque, amore senza limiti verso il nostro ottimo Padre, amore che si dimostra attraverso l'obbedienza e si esercita soprattutto quando si tratta di adempiere cose che non ci sono gradite. Il libro più bello e più vero dove si può approfondire senza posa quest'amore allo scopo di imitarlo è il Crocifisso. Però tutto questo lo otterremo molto più facilmente da Dio per mezzo dell'Immacolata, perché, a Lei Iddio ha affidato tutta l'economia della sua misericordia, riservando a Sé la giustizia, come dice san Bernardo.
Ti ho scritto una lettera e una cartolina1; non so se le hai ricevute. Per quanto riguarda la mia venuta, non ho ricevuto ancora nessun ordine dai superiori; lasciamo tutto alla Provvidenza del nostro benignissimo Padre. Preghiamo per papà e per il povero Franco.
Qui a Roma ho un collega, P. Giuseppe- Pietro Pal, il quale ha promesso di ricordarti nel «memento» della santa Messa, ma anche lui ti chiede una preghiera (desidererebbe almeno essere incluso una volta per sempre tra le intenzioni della tua santa Comunione).
Preghiamo reciprocamente, aiutiamoci «ad quam maximam Dei gloriam per Immaculatam».
Sinceramente, tuo affezionato fratello
P. Massimiliano M. Kolbe
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(1) Cf. SK 21; 23.
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