giovedì 3 novembre 2022

LE ANIME DEL PURGATORIO

 


RELIGIOSA DELLA VISITAZIONE  

SANTA MARIA DI CHAMBERY 


LE ANIME DEL PURGATORIO  

La fiamma apostolica di Suor M. Marta non si estingueva alle porte della tomba. Grande avvocata dei peccatori e dei moribondi, la nostra Sorella non lo era meno delle anime sante del Purgatorio. Queste, dal canto loro, reclamavano costantemente le sue sofferenze e le sue preghiere: “Osservate!.. Suffragateci!.. offrite per noi le Sante Piaghe di Gesù”. Alla sua volta, essa ripeteva a N. Signore “Osservate!... alleviatele in virtù delle vostre Divine Piaghe”.   

Alleviarle, è questo il vivo desiderio di Gesù. Egli aspetta che lo preghino. Ne fa invito a Suor M. Marta. Egli aveva rivolto alla Sua Sposa questa parola di meravigliosa bontà: “Una povera creatura come te, quando è unita a Me, può tutto; Essa mette in moto il Purgatorio e riempie il Cielo”. Egli le aveva pure assegnato un posto per compiere la sua Missione di supplicante: “Tu non sei di questa terra: la tua vita deve essere sospesa tra il Cielo e il Purgatorio... Tu devi considerarti come stabilita alla porta del Purgatorio per farne uscire le anime... e alla porta del Cielo per prendere le anime e farvele entrare”.   

Egli continua le sue richieste e i suoi incoraggiamenti:   

“Io dono le mie ricchezze agli umili e ai piccoli affinché mi siano rese, con la liberazione delle anime Sante del Purgatorio. Io voglio che Voi preghiate molto”.  

“I peccatori si vedono e si pensa più facilmente a pregare per essi; quanto alle anime del Purgatorio, spesso il mondo le dimentica. Sono poche le anime che non vadano in Purgatorio; Io voglio che preghiate molto”.   

E la preghiera che vien consigliata da Gesù è quella che fa appello direttamente ai meriti della sua Passione: “Figlia mia, considera le mie Piaghe. Offrile per le anime del Purgatorio. I dolori della mia Santa Passione, ecco il gran rimedio per queste povere anime; ma occorre applicargliene i meriti”.   

Una notte, Suor Maria-Marta, immersa in una fervente orazione, implorava sollievo per le sue amiche del Purgatorio. Gesù Crocifisso comparendole disse: “Io ti voglio concedere un'anima per ciascuna delle mie Piaghe”. E la nostra cara Sorella vedeva, ogni tanto, un'anima sfuggire dalle Piaghe di Gesù per volarsene al Cielo: La prima e la seconda uscirono dei Suoi Sacri Piedi, e l'ultima dalla Sua Mano destra: “Questa era la più preziosa”.   

E' forse necessario dirlo? Nel numero delle anime penanti ve ne sono che stanno più a cuore ad una Religiosa: sono le anime delle sue proprie Sorelle. Suor M. Marta pregava e soffriva più particolarmente per loro, e la Santa Vergine gliene dimostrava la sua soddisfazione: “Le anime delle vostre Sorelle, che si trovano in Purgatorio, sono mie Figlie. Io godo molto di sentirvi pregare per la loro liberazione... Io soffro al vederle in quel fuoco!... Io sono Regina e voglio che queste anime regnino con Me! Malgrado tutto il nostro potere, mio Figlio ed Io, non possiamo liberarle: esse devono espiare. - Ma voi potete procurar loro sì facilmente sollievo e dischiudere le porte del Cielo offrendo per esse le Sante Piaghe al Divin Padre”.  

Alla preghiera Suor M. Marta univa “l'immolazione” giorno e notte nel modo che già abbiamo descritto.  

Una sera, la vittima di Gesù stesa in terra e carica di tutti i suoi strumenti di penitenza, soffriva in modo insolito. Diverse anime del Purgatorio le comparvero: “La tua giornata di domani sarà tutta per noi”.   

E fu veramente una giornata terribile: una di quelle giornate durante le quali il Signore, come per il santo uomo Giobbe, permise a Satana d'affliggere la nostra Sorella; una giornata di completo abbandono per parte di Gesù!  

La sera, la Sposo tornò più tenero che mai e aprendole il Suo Sacro Cuore: “Ecco la tua salvezza - le disse -. Con la dura tentazione che hai sofferto e con la tua derelizione, un gran numero di anime purganti sono state liberate. Occorrevano per questo i tuoi patimenti”.   

Una vigilia dell'Ascensione Gesù le disse ancora: “Figliuola, oggi non aspettarti delle consolazioni, perché molte anime debbono, mediante le tue sofferenze, giungere al Cielo per assistere al mio trionfo”. Ella soffrì effettivamente molto. Ma quale gioia, e quale ricompensa la notte seguente! “Io ti ho fatto soffrire per delle anime che volevo far uscire dal Purgatorio e ora che esse sono in Cielo, tu godrai della vista dei miei Santi”.   

Un altro mezzo prezioso di cui si serviva la nostra Sorella per questo ministero di carità, era l'offerta delle sue azioni in unione alle Sante Piaghe. Al momento di mettersi a tavola essa si sentì una sera, circondata di anime penanti che le dicevano: “Noi veniamo con voi al refettorio perché ci doniate da mangiare”. Nel tempo stesso una luce interiore le fece comprendere il significato di quella domanda. Queste anime chiedevano per la loro liberazione, delle azioni fatte in unione alle Sante Piaghe del Salvatore. Un altro giorno, provando un desiderio irresistibile di raccogliersi nel proprio cuore, essa scorse una specie di catena che legava la terra al Purgatorio e il Purgatorio al Cielo. E il Salvatore le diceva: “Io voglio che tutti i vostri cuori ne formino uno solo col Cielo e il Purgatorio”.  

Mezzo più efficace ancora: la Santa Messa e la Santa Comunione. Indicheremo semplicemente a questo proposito, che sul desiderio espresso da Nostro Signore, la Comunità faceva tutti i lunedì la Santa Comunione per le anime del Purgatorio e per il bene della Chiesa.  

Noi ricorderemo altresì che un gran numero di nostre Sorelle avevano presa l'abitudine di offrire le Sante Piaghe tra le due Elevazioni della Santa Messa: cosa di cui le anime del Purgatorio dimostravano la loro gioia riconoscente: “Ora tutti i giorni è lunedì! Tutti i giorni è festa per noi!...”. 


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