25 aprile 1946, San Marco.
Signore! L'ora è venuta! La Tua Chiesa sta per essere, come Te, consegnata nelle mani dei peccatori. Come Te..., sì e no. Come Te perché deve soffrire come Te per essere glorificata con Te e per Te. Ma non per gli stessi tuoi motivi. Giacché Tu sei tutto puro e hai voluto soffrire per gli altri. Ahimè, la Chiesa, umana, deve non solo soffrire per la conversione del mondo, ma anche, e innanzitutto, per la sua propria purificazione. Essa non può purificare il mondo se non si è prima purificata, liberata dalle impurità del suo sangue in un bagno di sangue, a immagine del tuo sudore di sangue nell'orto dell'agonia. E quando l'avrai purificata per mano dei peccatori, allora le renderai Tu stesso la forza celeste che le permetterà l'estendersi di prima e di compiere la missione che le resta da fare fino alla morte dell'Anticristo. Ecco la ragione della persecuzione che viene; bisogna che la Chiesa rivivificata, ridiventata il sale della terra, riportata alla semplicità evangelica, meglio penetrata degli insegnamenti della Scrittura, strappata alle tendenze moderniste, animata dallo Spirito Santo, ridiventata Vita soprannaturale, forza mistica, compia al massimo una missione molto estesa all'inizio, estremamente difficile in seguito, in un tempo estremamente breve. E questo, non potrà farlo che ritrovando la forza delle origini.
Io capisco, mio Dio, che l'ora della Tua giustizia sia giunta: bisogna che essa smuova temporaneamente Satana e i suoi seguaci, ma fino a quando abbiano compiuto nel loro raggio d'azione l'opera purgatrice che Tu hai loro riservato: "il diavolo porta pietre", bisogna che, dopo aver distrutto i cattivi elementi della tua Chiesa, potato i buoni, scartato i mediocri, santificato i giusti, fatto segnare le vittime pure (che è la prima fase della tua azione purificatrice), siano essi stessi distrutti, legati, a meno che non si convertano. Bisogna che i tuoi si risveglino ai fulmini della rivoluzione, che cessino di dormire, i cani di pascolare, giacché ecco che il gregge sta per essere saccheggiato, disperso, decimato. Così, mio Gesù, con Te io pregherò perché, malgrado tutto, la volontà di Dio sia fatta, il Suo regno arrivi, e, a questo fine, perché la Chiesa sia purificata, rialzata, mondata e illuminata, perché i peccatori si convertano, il male scompaia, i tiepidi diventino fervorosi, perché i buoni diventino grandi santi, perché Tu dia ai martiri e alle anime vittime la forza di soffrire, perché Tu disperda in seguito i malvagi, li immobilizzi, li metta nell'impossibilità di nuocere, li faccia scomparire dalla faccia della terra dove fanno tante razzie nelle anime. E che presto, dopo l'agonia e la passione, la Chiesa conosca la Resurrezione. La Resurrezione è il ritorno alla vita, è la vita nuova, tutta soprannaturale, forte della forza dello Spirito che non conosce ostacoli, che si afferma al di sopra della materia, contro l'incredulità, che fortifica i deboli, infiamma di ardore i pusillanimi, che illumina i ciechi e insegna agli ignoranti, che confonde i superbi e innalza gli umili.
"Signore, il Tuo amico è malato, quello che ami è morente"; per fortificare la nostra fede, Tu hai creduto di doverlo lasciar morire, tuttavia, non lasciarci a lungo nelle lacrime, risuscitalo, te ne prego. E poi mostraci il Tuo eletto, i Tuoi eletti al posto che devono occupare per promuovere il Tuo regno nel mondo. Signore, dopo aver fortificato i Tuoi eletti nell'umiliazione, nella prova, nel pentimento, fortificali nella fede, nella Verità, nella fiducia, nella carità e nell'audacia come hai fatto per S. Pietro. Così sia!
meditazioni, ritrovate tra i suoi scritti Fernand Crombette
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