sabato 1 luglio 2023

La Vita nascosta di Gesù a Nazaret ,

 


Anche dormendo Gesù diede al Padre riparazione e soddisfazione per tutte le creature: 

Stavo offrendo il mio sonno a Gesù, dicendogli: “Prendo il tuo sonno e lo faccio mio e, dormendo col tuo sonno, voglio darti il contento, come se un altro Gesù dormisse”. 

E senza farmi finire ciò che volevo dirgli, mi ha detto: “Ah, sì, figlia mia, dormi col mio sonno, affinché, guardandoti, possa specchiarmi in te e, rimirandomi, possa trovare in te tutto Me stesso. E giacché dormi col mio sonno e affinché possiamo essere d’accordo in tutto, rimirandoti tu in Me, voglio dirti perché la mia Umanità si assoggettò alla debolezza del sonno. 

Figlia mia, la creatura fu fatta da Me e come cosa mia la volevo tenere sul mio seno, nelle mie braccia, in continuo riposo. Quindi l’anima doveva riposarsi nella mia Volontà e santità, nel mio amore, nella mia bellezza, potenza, sapienza, ecc.; tutte queste cose sono atti che costituiscono il vero riposo. Ma, ahi dolore, la creatura sfugge dal mio seno e, sforzandosi per distaccarsi dalle mie braccia in cui la tengo stretta, va in cerca di veglia. Veglia sono le passioni, il peccato, gli attacchi, i piaceri; veglia sono i timori, le ansietà, le agitazioni, ecc., sicché, per quanto la rimpiango e chiamo a riposarsi in Me, non sono ascoltato. Questa era un’offesa grande, un affronto al mio amore, del quale la creatura non fa nessun conto e non si prende nessun pensiero di riparare. Ecco perché Io volli dormire, per dare al Padre soddisfazione del riposo che le anime non prendono in Lui, contraccambiandolo per tutti. E mentre riposavo, impetravo per tutti il veri riposo, facendomi Io veglia d’ogni uomo, per liberarli dalla veglia della colpa. E amo tanto questo riposo della creatura in Me, che non solo volli dormire, ma volli camminare, per darle il riposo ai piedi, operare per dare il riposo alle mani, palpitare ed amare per darle il riposo al ... Insomma, volli fare tutto, per fare che l’anima facesse tutto in Me e prendesse riposo, ed Io facessi tutto per lei, purché la tenessi al sicuro in Me”. (Vol. XI: 14-12-1916). 

 

“Brevissimo era il mio sonno, ma dormivo; e non dormivo per Me, ma per le creature. Io, come Capo, rappresentavo tutta l’umana famiglia e dovevo stendere la mia Umanità su tutti, per dar loro riposo”. (Vol. XIII: 23-12-1921). 

“Serva di Dio” Luisa Piccarreta

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