SPIEGAZIONE TEOLOGICA DEL CATECHISMO DI S. S. PIO X
I. Esseri mortali. - Tutto ciò che ha principio e fine è detto mortale. Alcune specie di piccoli insetti nascono, crescono, vivono e muoiono, nel giro di poche ore, Gli animali superiori hanno una vita più lunga, che va, da pochi anni per alcuni, fino a parecchie decine e anche a qualche centinaio di anni per altri. Tutti gli esseri che cominciano ad esistere e muoiono, sono mortali. Anche l'uomo è mortale, perché il suo corpo, dopo un numero più o meno lungo di anni, deve piegarsi al volere inesorabile della morte e scendere nel sepolcro, dal quale risorgerà solo il giorno in cui la divina onnipotenza lo richiamerà alla vita.
II. Esseri immortali. - Gli esseri materiali sono tutti mortali. Gli esseri spirituali, invece, come l'anima umana e gli angeli, dopo che sono stati creati da Dio non possono morire. La morte infatti altro non è che la scomposizione dell'essere nelle sue parti. Gli esseri spirituali, essendo semplici, non possono scomporsi in parti e morire. Essi sono perciò immortali. L'essere immortale comincia la sua esistenza, ma non la finisce mai più.
III. L'Eterno. - Dio non è mortale, perché è semplicissimo e necessario e non può non esistere. Egli non può morire, cessando di esistere. Essendo necessario e non potendo non esistere, Dio deve sempre essere stato, e quindi non è semplicemente immortale: Egli non ha avuto inizio e non avrà fine: è «eterno». È sempre stato e sempre sarà; non è soggetto al tempo, che è una specie di misura, essendo immenso; non è soggetto ad alcun limite, perché è l'Essere, infinito in tutte le perfezioni, e non ha limiti di tempo, di perfezioni e di essere; è necessariamente eterno.
Il Concilio Lateranense Quarto, il Concilio Vaticano e il Simbolo Atanasiano ci dicono, con parola infallibile, che Dio eterno. Eterno il Padre, eterno il Figlio, eterno lo Spirito Santo, e tuttavia non sono tre eterni, ma un solo eterno. (Simb. Atanas.). Lo Spirito Santo ci insegna la stessa verità: Prima che si formassero i monti e che la terra fosse fatta e il mondo, dal principio alla fine, tu sei Dio (Sal.89,2). E l'Eterna Verità dice di se stessa: Prima che Abramo fosse, io sono (Gv.8,68).
Riflessione. - Dio ci ha destinati a condividere la sua eternità beata in cielo. Unica condizione per poter conseguire la felicità eterna è l'osservanza della legge divina. Amare la legge di Dio e osservarla deve essere la prima preoccupazione di ogni uomo.
ESEMPI. - 1. Cesario. - S. Gregorio Nazianzeno aveva un fratello, Cesario, che possedeva molte ricchezze e una bella casa, nella città natale di Nazianzo. Un fortissimo terremoto distrusse quasi tutta la città, seppellendo sotto le macerie delle case gran parte degli abitanti. Cesario, rimasto illeso e colpito dalla grazia di Dio, esclamò: «Lungi da me, mondo caduco e passeggero! Voglio fabbricarmi una casa sicura, che nessun terremoto possa giammai distruggere!» Si ritirò dal mondo e trascorse tutta la vita nel servire più diligentemente Iddio.
2. S. Tommaso Moro. - San Tommaso Moro, cancelliere del re Enrico VIII d'Inghilterra, era stato imprigionato per il rifiuto di prestare un giuramento contrario alla religione cattolica. Lo attendeva la pena di morte. Perfino la sua sposa si recò nella prigione della torre di Londra per convincere il Santo a prestare il giuramento. La donna ricorse a tutti gli argomenti suggeriti dalla tenerezza di sposa e di madre. Infine lo scongiurò, per il bene dei figli, a non tradirli gettandoli nella povertà e nel disonore, rifiutando di giurare al suo re, che fino a quel giorno aveva servito tanto fedelmente. «Quanti anni credi tu che io possa ancora passare con te e con i nostri figli?» domandò. - «Oh, almeno venti!» rispose la donna piena di speranza. - «Vuoi tu che io per una ventina d'anni che ancora mi possono rimanere, perda l'eternità?»
Sac. C. T. DRAGONE, P. S. S. P.
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