"Perché, o dannati uomini carnali, bramate con tanta sfrenata ambizione il vertice della dignità ecclesiastica? Perché cercate con tanto ardore di irretire il popolo di Dio nelle maglie della vostra perdizione? Non potete precipitare nell'abisso della vostra infamia se non coinvolgete altri nel pericolo della vostra rovina? Se un uomo viene da noi e ci chiede di intercedere per lui presso un potente che è in collera con lui ma a noi sconosciuto, risponderemo subito: "Non possiamo intercedere presso di lui, perché non godiamo della sua familiarità". Se un uomo si vergogna di intercedere presso un uomo da cui non può aspettarsi alcun favore, su quale base qualcuno può arrogarsi il ruolo di intercessore presso Dio, se non sa se il merito della sua vita lo rende familiare con la sua grazia? O come può chiedere il perdono di Dio per gli altri se non sa se è gradito a Dio? Potremmo persino temere che qualcuno pensi di poter placare un'ira che egli stesso si merita con le proprie colpe. Infatti, tutti sanno da tempo che se si manda come intercessore qualcuno che dà fastidio, (0180D) non si fa altro che incitare colui che è irritato ad esserlo ancora di più.
Chi è ancora incatenato ai desideri terreni, faccia attenzione che, suscitando più intensamente l'ira del giusto giudice per il piacere di occupare il posto di gloria, diventi autore di rovina per i suoi sudditi. Ogni uomo, dunque, si esamini attentamente, per non osare esercitare le funzioni sacerdotali se, con suo grande dispiacere, il vizio regna ancora su di lui. E che colui che è squalificato dal proprio crimine non aspiri a diventare un intercessore per le colpe degli altri. Risparmiatevi, siate misericordiosi con voi stessi! E guardatevi dall'accendere il fuoco inestinguibile del furore di Dio! Per evitare che, offendendo apertamente qualcuno con la vostra condotta iniqua, irritiate maggiormente Dio con le vostre preghiere; e, contenti della vostra rovina, diventiate responsabili (0181A) della perdizione altrui. Così, mettendo moderazione nel vostro crollo (169) nel peccato, potrete più facilmente raddrizzarvi, grazie alla misericordia di Dio, quando stenderete la mano in penitenza".
San Pier Damiani
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