Che nessuna oblazione di santità è ricevuta da Dio se è sporcata dall'infamia della sporcizia.
"Chi disprezza i venerabili concili dei santi Padri e sputa sui precetti degli Apostoli e degli uomini apostolici, chi non teme di derogare ai decreti della sanzione canonica, chi disprezza la maestà dell'autorità divina, dobbiamo avvertirlo affinché abbia almeno davanti agli occhi il giorno della sua chiamata; e affinché non dubiti che quanto più gravemente pecca, tanto più duramente sarà giudicato. Come nella forma di Babilonia fu detto da un angelo: "Dagli tanto tormento e tanto pianto quanto si è vantato e quanto ha vissuto nelle delizie". (Apoc. XV111) Bisogna fargli una predica affinché capisca che finché non smette di soffrire della malattia di questo vizio, anche se sembra che stia facendo qualcosa di buono, non meriterà di ricevere la ricompensa. Nessuna devozione, nessuna mortificazione, nessuna perfezione di vita è dichiarata degna agli occhi del Giudice Supremo, se è macchiata dalle infamie di questa vergognosa sporcizia. (0182C)
Per provare la verità di quanto detto, vi presenteremo la testimonianza del venerabile Beda: "Chi distribuisce elemosine senza che gli sia perdonata la colpa, non redime la sua anima finché non la allontana dai vizi". Questo eremita lo dimostra con un esempio. Viveva con un suo collega, praticando gli stessi esercizi spirituali, quando un demone infuse in quest'ultimo questo pensiero: quando una contrazione spasmodica provoca l'effusione di sperma, lo sperma deve essere considerato come un detrito del membro genitale, e deve essere espulso come si espelle il moccio dalle narici. Proprio per questo, alla vista del suo compagno, alla sua morte fu consegnato ai demoni. E questo compagno, ignaro della colpa del fratello, ma pensando solo alle azioni virtuose che avevano compiuto insieme, disse: "O chi può salvarsi! Come può essere morto costui? Un angelo rispose subito: "Non essere turbato! Sebbene avesse fatto molte cose buone, (0182D) costui ha contaminato tutto con l'unico vizio che l'apostolo chiama sporcizia".
San Pier Damiani
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