LIBRO DEL PROFETA GEREMIA
5Su, allora, assaliamola di notte, distruggiamo i suoi palazzi!».
Ma anche questa speranza svanisce. Non c’è futuro per Gerusalemme. I suoi assalitori e devastatori decidono di assalirla di notte. Non intendono ritardare.
Su, allora, assaliamola di notte, distruggiamo i suoi palazzi! Per Gerusalemme è decretata la fine. Nessuna dilazione, nessuna speranza.
6Perché così dice il Signore degli eserciti: «Tagliate i suoi alberi, costruite un terrapieno davanti a Gerusalemme: è una città sotto giudizio, in essa tutto è oppressione.
È come se il Signore fosse il grande stratega dell’esercito invasore. Ad esso detta le strategie per riuscire al meglio, anzi al sommo nell’impresa.
Perché così dice il Signore degli eserciti: Tagliate i suoi alberi, costruite un terrapieno davanti a Gerusalemme. Volete occuparla, seguite questo piano.
Perché il Signore è dalla parte degli avversari? Perché Gerusalemme è una città sotto giudizio, in essa tutto è oppressione. Non c’è per essa altra salvezza.
Attualmente, in questo momento storico, la salvezza di Gerusalemme potrà venire solo dalla distruzione, dalla catastrofe, dall’esilio.
Se il Signore non si schierasse con i nemici della sua città, attesterebbe di non amarla. Invece ancora la ama, prepara per essa la distruzione.
La distruzione, la devastazione, l’esilio, la spada, la fame, la peste, sono il solo rimedio valido, certo, sicuro perché Gerusalemme si converta e torni al suo Dio.
Se il Signore non favorisse la distruzione della sua città, di certo non vorrebbe il suo bene. La conversione di Gerusalemme ha un costo altissimo.
Ma sempre la redenzione ha un costo altissimo. Per la salvezza del genere umano, Dio stesso nel suo Figlio non si è lasciato crocifiggere?
Sul prezzo della redenzione dovremmo riflettervi. Oggi viviamo in un tempo in cui i cardini della fede sono stati tutti dissolti. Nulla è rimasto della sua verità.
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