IL SETTIMO SIGILLO
Il settimo Sigillo, o la settima èra dell’Apocalisse, è quella del regno dell’Anticristo in cui viviamo oggi. S. Giovanni ha descritto l’Anticristo come l’insieme del Drago, della Prima Bestia venuta dal mare con dieci corna e sette teste, e della Seconda Bestia venuta dalla terra, con due corna simili a quelle di un agnello, che però parla come un drago e che costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia.
Ecco dunque l’Anticristo che, per realizzarsi, doveva attendere la venuta della Seconda Bestia (capo del potere spirituale mondiale), la quale, dopo aver giurato fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa, lo ha tradito, l’ha odiato, gli ha mosso guerra, adora la Bestia, ricevendone il marchio, e si è prostituita al potere temporale, dominato da Satana (il drago) e dall’Imperatore del Mondo (la prima bestia, capo del potere politico mondiale).
«Essa esercita tutto il potere della Prima Bestia in sua presenza e costringe la terra e i sui abitanti ad adorare la Prima Bestia (...) Operava grandi prodigi (...) per mezzo di questi prodigi (...) sedusse gli abitanti della terra dicendo loro di erigere una statua alla Bestia. (...) Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicché questa statua persino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della Bestia. Faceva sì che tutti (...) ricevessero un marchio sulla mano e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della Bestia o il numero del suo nome» (Ap. 13, 12-13).
Il nome della bestia è: Anticristo; il suo numero: 666.
Ecco, però, la maledizione di Dio per gli adoratori della bestia e della sua statua: «Chiunque adora la Bestia e la sua statua e ne riceve il marchio sulla fronte, o sulla mano, berrà il vino dell’ira di Dio che è versato puro nella coppa della sua ira e sarà torturato col fuoco e zolfo al cospetto degli Angeli, Santi e dell’Agnello. Il fumo del loro tormento salirà per i secoli dei secoli, e non avranno riposo né giorno né notte quanti adorano la Bestia e la sua statua e chiunque riceve il marchio del suo nome» (Ap. 14, 9-11).
a cura del dott. Franco Adessa
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