venerdì 10 gennaio 2020

ESERCIZIO DI PERFEZIONE E DI VIRTÙ CRISTIANE



Della stima e del prezzo in che abbiamo da tenere le cose spirituali. 


Più che convertire anime. 

Or se questo diciamo noi, e lo dice lo stesso Cristo, delle occupazioni e ministeri spirituali di guadagnare e convertir anime, cioè, che non per questo abbiamo da scordarci di noi stessi, perché non ci gioverà niente, ancorché convertiamo tutto il mondo; che sarà delle altre occupazioni? Non è ragionevole che il religioso stia tanto immerso e perduto negli studi, né che si carichi tanto d'occupazioni esteriori, che si dimentichi del suo proprio profitto, della sua orazione, dell'esame della sua coscienza, dell'esercizio della mortificazione e della penitenza, e che le cose spirituali abbiano l'ultimo luogo, e il tempo peggiore si riservi per esse, e se qualche cosa si ha da tralasciare, siano queste; perché ciò sarebbe un vivere senza spirito e non da religioso. 
 Si racconta che S. Doroteo aveva fatto infermiere il suo discepolo Dositeo e che questi era molto diligente nel suo ufficio: teneva gran cura degl'infermi, i letti molto rassettati, le stanze molto ben composte ed ogni cosa molto netta e pulita. Ora andando S. Doroteo a visitare l'infermeria, Dositeo gli disse: Padre, mi viene un pensiero di vanagloria, che mi dice: quanto bene tieni ogni cosa! quanto resterà soddisfatto di te il tuo Superiore! Ma S. Doroteo gli rispose una cosa, colla quale gli levò bene la vanagloria di capo: «Molto buon servente, gli disse, sei riuscito, o Dositeo; molto buon infermiere, e molto diligente; ma non sei riuscito buon religioso» (In Vita S. Dosithei, n. 10). Procuri dunque ciascuno, che non si possa dir questo stesso di lui: sei riuscito molto buon infermiere, o molto buon portinaio; ma non sei riuscito buon religioso: sei riuscito un buon studente o un gran lettore, o un grande predicatore; ma non già un buon religioso: ché non siamo venuti qua per questo, ma per farci buoni religiosi: questo è quello che abbiamo da stimare, da procurare e da tener sempre avanti gli occhi; e tutte le altre cose le abbiamo da prendere come accessorie e come per giunta, rispetto al nostro profitto; secondo quelle parole di Cristo: «Cercate adunque in primo luogo il regno di Dio e la sua giustizia: e avrete di soprappiù tutte queste cose» (Mt 6, 33; Lc 12, 31). 

ALFONSO RODRIGUEZ 

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