mercoledì 15 gennaio 2020

I MIEI COLLOQUI CON LE POVERE ANIME



Federico il pecoraio ucciso

11 Giugno 1923. Allo svegliarmi si curvò su di me una lunga figura scura, tutta avvolta nella nebbia; non so dire se uomo o donna, comunque niente di simpatico. Sono molto spaventata. Non si sentono più rumori.
14 Giugno. Il fantasma era di nuovo in camera quando volli andare a dormire. Allora ho recitato a voce alta le mie preghiere della sera, durante le quali esso mi venne molto vicino. Se non avessi le braccia direi che è come un albero del bosco. Si fermó circa venti minuti ma poi ritornó alle quattro.
16 Giugno. Fu una cosa molto penosa. Egli prese a scuotermi per le spalle. E' un momento terribile. Io gli diedi un pugno e dissi: "Non puoi toccarmi!" Dopo di che si tirò indietro in un angolo. Quando gli diedi quel pugno non sentii niente di corporeo, era come un fazzoletto bagnato con acqua calda. Penso che non sarei riuscita a sopportare di frequente un simile spavento.
18 Giugno. Di nuovo quella cosa mostruosa. Voleva prendermi per il collo. Strabuzzai gli occhi. Nella mia angoscia io pregai e presi in mano la mia reliquia della S. Croce. Dopo egli rimase in piedi davanti a me grande e grosso. Alle mie domande non diede alcuna risposta; poi uscì dalla porta che lasciò aperta.
19 Giugno. Ora riesco a capire che è un uomo. Rimase qui assai poco. Ho rivisto ancora anche le donne nella Chiesa, pare siano di un altro secolo.
Non risposero nulla; io ho chiesto loro se forse avevano rubato delle candele.
21 Giugno. Il mostro rimane nella mia stanza più di un'ora, durante la notte continua ad andare in su e in giù. Porta capelli irsuti e neri ed ha occhi che mettono paura e ribrezzo. Vidi anche la donna seduta nel pollaio guardarmi. Essa si fa sempre più amabile, non risponde però. Io me la guardai a lungo dalla casetta delle galline e vidi qualche cosa di strano: venne verso di lei dalla strada un gatto. Questo fece di colpo un salto spaventato in disparte. Come se avesse notato la donna.
Io sono felice, perché almeno il gatto vede come me! (9)
Nota 9). E' un fatto che gli animali dimostrano paura da certi posti dove ci furono apparizioni. E' celebre la sicura e provata apparizione in un cortile della canonica, dove il cane evitava la sommità di una scala, sopra la quale era stata vista più volte una apparizione. Mentre di solito il cane seguiva il suo padrone daperttutto.
Nota del traduttore: In una stalla una mucca giovane guarda con gli occhi atterriti in dietro per traverso, spaventata, poi benché legata alla catena nella mangiatoia con tutti e quattro i piedi mugulando e a rischio di strangolarsi. Viene poi calmata, si butta acqua santa, si riesce a riportorla, alzandola, al suo posto dopo averla slegata con molta difficoltà.
A.F. (TN) dove io fui Parroco per 22 anni i rumori di sera e di notte in canonica erano quasi continui tranne brevi pause. Una sera come tante si era in cucina, io e mia nipote - due gatti dormivano nello scaldapiatti del forno, erano le nove e trenta suppergiú, un rumore di fuori e un salto sulla maniglia fuori sulla porta di cucina, succedeva spesso. Le due bestiole fecero un salto fuori e quasi volavano spaventate miagolando, si aprì la porta e uscirono precipitandosi su nel sottotetto. Fuori non c'era nessuno. Non son fantasie!

22 Giugno. Resta in camera vicino a me dall'una fino alle cinque, fu una cosa pesantissima. Egli si piegò più volte su di me, sedette sul mio letto. Ho perfino pianto per il terrore e l'angoscia, poi per non doverlo più vedere ho recitato la preghiera delle ore. Dopo egli corse di nuovo su giù e incominciò a sospirare paurosamente. Adesso mi si presenta un po' più riconoscibile, però no riesco ancora a capire chi possa essere. lo sono diventata molto paurosa perchè talvolta devo fare uno sforzo per andare nella mia camera. Tuttavia di solito posso addormentarmi bene e dormire bene.
24 Giugno. Egli venne di nuovo, mi ha preso per le spalle. Io dissi: "Ma dimmi che cosa vuoi e poi non venire più da me." Nessuna risposta; prese di nuovo a correre alcune volte per la stanza e poi se ne andò. Ma la pace se ne era andata del tutto.
Alle sei del mattino tornò. Di giorno fa ancora più paura, resiste combatte, appartiene ad una delle più miserevoli categorie di spiriti che vennero sinora. Io dissi: "non disturbarmi, devo prepararmi per la S. Comunione!" Allora mi venne vicinissimo e alzò le mani come pregando. Mi fece tanta compassione, che gli promise tante cose, poi dissi: "Non puoi parlare?" Egli scosse il capo. "Soffri molto?" Egli sospirò spaventosamente. Io lo aspersi con tanta acqua santa. Poi se ne andó.
27 Giugno. Venne di nuovo di notte, mi pare di conoscerlo; mi rompo il capo pensando chi sia. Non è affatto simpatico.
28 Giugno. Vidi nuovamente le due donne in Chiesa.
29 Giugno. Quando andai a dormire era di nuovo in camera. Potrebbe essere Federico, il pecoraio ucciso. Gli chiedo subito ma egli non reagisce. Ho pregato con lui, poi mi fissó così duramente che io ebbi proprio paura. Lo pregai di andarsene ed egli se ne andò davvero.
30 Giugno. Venne per pochissimo tempo, mi hanno svegliato i suoi singhiozzi. Ma il suo viso è così nero, che duro fatica a riconoscere. La statura però, il naso e gli occhi, sono proprio "lui" l'ho visto tante volte quando era in vita.
2 Luglio. E ritornò di nuovo, non aveva più uno sguardo così brutto e cattivo e non si fermò a lungo. Io parlai con lui come il "Federico, il pecoraio" cosa che egli trovò, sembra, molto naturale. 
3 Luglio. Venne pochi minuti. Io gli domandai: "Sei Federico? il pastore pecoraio assassinato?" Egli disse molto chiaro "Si!". 
4 Luglio. Egli venne da me al mattino, mi guardò triste e poi se ne andò di nuovo, ma non mi diede alcuna risposta.
5 Luglio: Ebbi l'impressione che tutto fosse più luminoso in lui. Durante la preghiera egli fece il Segno della Croce.
6 Luglio. Sono contentissima, perché adesso egli può parlare. Io gli chiesi: "Perché vieni sempre da me?" Lui: "Perché tu hai sempre pregato per me" (E' vero perché quel povero uomo mi aveva sempre fatta tanta pena, aveva sempre uno sguardo così strano, fino da bambino). Io: "Che cosa ti ha salvato?" Lui: "Riconoscimento e pentimento." Io: "Allora tu non sei morto subito?" Lui: "No". Io: "Sarai liberato presto?" Lui: "No, a lungo ... ancora". Allora io dissi che poteva venire ancora, se ciò gli faceva bene. Come è strano che una persona mentre da viva era così rozza, una volta separata dal corpo, parli così.  Ora non ho più paura di lui, io vorrei aiutarlo con tutte le mie forze. Quanto è Misericordioso Iddio! 
Nota. Il Parroco Sebastiano Wieser osserva: "Il comportamento di questa apparizione è come un eco della vita terrena. Io ho conosciuto molto bene il pecoraio Federico. "Egli era un montone in Parrocchia. Descriverlo non interesserebbe a nessuno. Qui appare soltanto, perché è giusta l'osservazione: "Come un albero è - era così - e gli si conviene proprio. Poi perché in lui appare e si manifesta veramente la grande misericordia di Dio. In Chiesa appariva raramente. Aveva un figlio solo che già nella scuola si era mostrato falso e bugiardo e diede un sacco di dispiaceri ai suoi superiori.
Se il giovane veniva castigato, il vecchio tirava fuori tutti i registri della ribellione contro maestro e parroco. Io gli dissi prima che un giorno o l'altro egli avrebbe ricevuto le botte da questo unico figlio!" A 17 anni questo figlio grande e grosso, verso mezzanotte, uccise suo Padre e fu condannato a morte." Federico il pecoraio entrò nell'eternità vittima di una tragedia familiare. Nessuno seppe, se era morto sul colpo o se poté ancora tornare in sé. Pare che così effettivamente sia stato. Il parricida lo aveva abbattuto nel fienile e abbandonato al suo destino. Soltanto al mattino fu trovato il povero morto. Ritorniamo ora indietro "al morto con i capelli arruffati e neri e occhi che incutevano terrore", irriconoscibile fino al 27 Giugno. E da allora la sua figura si fa sempre piú chiara e il 6 Luglio egli racconta che non era morto sul colpo che "riconoscimento e pentimento dei suoi peccati" lo hanno salvato dalla dannazione!
Il 12 Luglio dice: "Io ardo," preme il suo dito sulla mano della Principessa e vi lascia sopra una scottatura rossa che io stesso ho visto.

8 Luglio. Egli venne per poco.
9 Luglio. Venne alle sei, mi diede un pugno su una spalla e così mi svegliò. Altrimenti mi sarei riaddormentata. Io: " Ti interessa tanto che io vada a messa?" Lui: "Così tu mi puoi aiutare molto". 
11 Luglio. Solo pochissimo.
12 Luglio. Abbiamo pregato insieme poi: "Che cosa devi soffrire?" Lui: "Io ardo!" Poi mi si avvicinó e prima che mi potesse guardare, egli premette un dito sulla mia mano. Io fui tanto spaventata e mi fece tanto male, che gridai. Ora io ho una macchia rossa, che spero vada via presto. E' una cosa, è una sensazione del tutto insolita ed eccezionale, avere questo segno visibile dell'altro mondo.  
Nota. Ci sono parecchi libri dove si parla di impronte di fuoco lasciate dalle povere anime, Cfr. Libro: "Vivono i morti? di X. famoso il libro di devozione, sul quale una mano si è marcata a fuoco attraverso diversi fogli.
Il dottor Guillet lo ha potuto avere in mano.

EUGENIA VON DER LEYEN

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