«Sono felice perché oggi vado in Cielo!» andava ripetendo fin dal mattino ed alle 8 di sera baciò per l’ultima volta il suo Crocifisso. «Desidero essere sepolta, se sarà possibile, con il viso rivolto verso il Tabernacolo della nostra Chiesa. Come in vita desiderai sempre unirmi a Gesù Sacramentato e guardare quanto più spesso mi fosse possibile il mio Tabernacolo, voglio, dopo la mia morte, continuare a vegliarlo
mantenendomi rivolta verso di Esso. So che con gli occhi del mio corpo non vedrò più Gesù, ma voglio essere collocata in quella posizione per dimostrargli l’amore
che nutro per la Divina Eucaristia».
La compiacenza e l’amore del Signore verso questa umile e generosa figlia del Portogallo, andarono ben oltre il suo semplice desiderio: dal 1978, infatti, il corpo di Alexandrina
riposa nella Chiesa Parrocchiale di Balasar, accanto al Tabernacolo.
Gesù la rassicura: «La tua vita è un insieme della vita di Cristo e della Madre Mia benedetta. Confida in me. Io non vengo meno. Tu sei il nido del Mio amore
o colomba dell’Eucarestia; il tuo volo continuo verso di Me nell’Eucaristia, delizia il Mio Cuore: è per questo che ti chiamo sposa Eucaristica. Grazie al tuo fuoco eucaristico, avrò dopo la tua morte,
molte anime e spose eucaristiche».
Alexandrina risponde: «Io voglio riparare, o mio Gesù, per tutti i cuori, per tutte le anime. Sì, voglio, voglio Gesù
che esse credano in Te, voglio che vadano nei Tuoi Tabernacoli, voglio vedere il mondo ardere in quel fuoco in cui Tu stai ardendo e nel quale fai ardere il mio cuore.,.».
– Mia cara figlia, il fuoco in cui ardo e ti faccio ardere è il fuoco dell’Eucaristia.
L’amore, la preghiera e la sofferenza sono i mezzi che Gesù indica ad Alexandrina per riparare le offese.
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