sabato 4 aprile 2020

LAMENTI DIVINI PAROLE DI GESU’ AI SUOI SACERDOTI



CERCO ANIME! ...

Ciò che perisce è nulla; la materia giova solo per il tempo; è l'anima umana che vale, perché durerà in eterno.
Il tempo trascorso sulla terra non avrebbe significato se le anime non fossero immortali. Ah, le anime! ... Proprio le anime mi portarono sulla terra. Per loro amore soffrii tanto quaggiù e per loro amore spirai sulla Croce, martirizzato dalla testa ai piedi, da sembrare un lebbroso. Lividure, piaghe e Sangue per tutto il corpo e tutto questo per amore delle anime.
Il mio sogno è stato e sarà sempre la salvezza delle anime.
E quale altro compito hanno tutti i miei sacerdoti? Salvarsi e salvare!
Innanzitutto si deve salvare l'anima propria; è l'affare più grande ed è strettamente personale; poi si deve lavorare per salvare i fratelli.
La parabola dei talenti dovrebbe far riflettere i sacerdoti che sono poco zelanti, poiché il servo pigro fu gettato nelle tenebre dov'è pianto e stridore di denti.
Perché vi ho scelto fra innumerevoli creature e vi ho rivestiti della dignità sacerdotale? Forse per godere di più e perché vi deste alla bella vita? Perché vi sono dati gli anni, se non per trafficare i talenti ricevuti? Quale guadagno deve stare al primo posto nei vostri  pensieri se non il grande numero di anime da salvare? Qual'è il frutto del vostro ministero se non mi presentate continuamente anime salvate?
Certi sacerdoti sono troppo miseri, preoccupati solo di non cadere nella colpa grave; quando riescono a stare un po' in equilibrio e a non cadere, credono di poter stare tranquilli in coscienza. E' un grande errore!
Il primo passo è certamente quello di evitare il peccato grave. Ma questo non basta a nessuno, tanto meno ai sacerdoti, che devono essere apostoli, luce e sale della terra. Più che preoccuparsi del male da fuggire, devono preoccuparsi del bene da fare. Tralasciare il bene, quando se ne ha il dovere come ministri di Dio, quando se ne ha il tempo e le circostanze lo permettono, è un peccato di omissione.
Quante anime da istruire, da consigliare, da confortare! Quante persone cercano il confessore! Quanti ammalati da visitare e moribondi da assistere! Quanti bambini da plasmare nella fede! Quanti centri di lavoro da visitare per mettersi in contatto con folle di operai dimentichi di Dio! Quanto lavoro sta davanti ad ogni sacerdote!
E mentre i bisogni delle anime sono tanti e urgenti, dove sono e cosa fanno i miei sacerdoti?... Come occupano il loro tempo?... Ore e ore davanti al televisore, viaggi di piacere, passatempi, visite pericolose... prolungate... E le anime? Sono lì che aspettano qualcuno che spezzi loro il pane della vita, ma non lo trovano!
Lavorate, o miei sacerdoti! Utilizzate bene il vostro tempo! Lavorano di più i nemici della mia Chiesa, che tanti sacerdoti deboli nella fede, tiepidi nell'amore e talvolta paralizzati da un'apatia totale.
E' tempo di svegliarsi e di rinnovarsi nello spirito!
Sacerdoti, è così che si serve Dio, il Sommo Padrone che vi ha dato i suoi talenti? ...
Ad ogni sacerdote ho dato dei talenti, a chi uno, a chi due, a chi cinque. A chi più è stato dato, più sarà richiesto.
Ho dei sacerdoti ardenti di carità, assetati di anime; per loro tutto è nulla o ben poca cosa; per loro ciò che conta è la salvezza delle anime, di molte anime.
Ma se nel mondo ho migliaia di sacerdoti zelanti, perché non possono essere tali anche le altre decine di migliaia?
Meditate tutti sulla sorte toccata al servo pigro, che non fece fruttare il talento del padrone! Nel giorno del rendiconto finale, quando i sacerdoti pigri vedranno tante anime dannate per colpa della loro pigrizia, comprenderanno il grande male che hanno fatto a loro stessi e ai fratelli e quanta gloria hanno sottratto a Dio.
Correggetevi fin che siete in tempo!

Don Enzo Boninsegna

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