Là (a' pié della Croce), il patimento, il dolore, il Sangue, la morte di Gesù, tutto diventa amore per l'anima. Ma un amore che, mentre sale nella luce
del Mistero, deve, come il fuoco della terra, sprofondarsi nella oscurità, nel silenzio e nel nascondimento perché sia sodo, resistente e costante.
L'amore superficiale svanisce, come la scintilla, al minimo soffio della brezza, alla più piccola goccia della rugiada; l'amore forte, vero, reale, non teme nulla,
né si piega, né si attenua, né vien meno giammai.
Ma come alimentare questo amore?
Col Sangue. Finché il Sangue sgorga dalle adorabili piaghe del mio Gesù; finché la grazia mi terrà avvinta ad esse, e finché il cuore sarà
aperto al tesoro prezioso, l'amore non verrà meno.
L'amore nutrito dal Sangue di Gesù, intensificato sotto la sua Croce dal desiderio, dalla fede, dall'unione, salirà con la fiamma dello stesso amore di Gesù,
fino al trono di Dio, dove attingerà grazie nuove e misericordie ineffabili per la mistica consumazione. q. 17 : 22 aprile
SR. M. ANTONIETTA PREVEDELLO
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