Che gioia, figliuole mie, sentirsi libere da tante cure! Sì, questo nostro stato ci fa star bene anche quaggiù, senza poi dire della gioia che ci procurerà nell'ultimo giorno, superiore a ogni vostra immaginazione. Sono i ricchi gli schiavi, voi le padrone: ed ecco un esempio che ve lo dimostra.
Chi è più tranquillo, il gentiluomo che si vede mettere sulla tavola quanto serve a suo cibo e presentarsi quanto gli occorre in vestimento, o il suo amministratore che è obbligato a rendergli conto di tutto, fino all'ultimo maravedi? 3 Il gentiluomo spende senza misura perché i denari sono suoi, mentre il povero amministratore non ne ha che la pena, e tanto più forte quanto più grandi sono i beni, per la maggiore preoccupazione che ne deve avere al momento di presentare i conti. Che se poi questi dovessero risalire di molti anni, ed egli fosse stato alquanto negligente, il deficit potrebbe essere considerevole...No. Io non so proprio come possa vivere in pace.
Figliuole mie, non vogliate passar oltre senza prima ringraziar molto il Signore e radicarvi nella decisione di non possedere mai nulla in particolare, come fate attualmente. Qui noi mangiamo senza alcuna preoccupazione quanto il Signore ci invia, ma non ne abbiamo mai in tale abbondanza da doverne rendere conto. Sua Maestà si è assunta la cura di non lasciarci mancar nulla e veglia pure perché non ce ne venga tanto in superfluo da essere obbligate a distribuirlo.
L'importante, figliuole, è di contentarci di poco. Non sia mai che cerchiamo di avere le cure di coloro che devono rendere così stretto conto. In questa condizione è appunto ogni ricco, sia pure non in questo mondo dove una tal cura spetta tutta ai suoi intendenti. Ma quanto essa gli sarà gravosa! Se ne fosse persuaso, non banchetterebbe con tanta gioia, né scialerebbe i suoi beni in tante frivolezze e vanità. Dal canto vostro, figliuole, procurate di contentarvi di quanto vi è di più povero, sia nel cibo che nel vestito, sotto pena di trovarvi assai deluse, perché Dio non vi darebbe più nulla e perdereste la sua pace. Vostra cura incessante si di servire Iddio così fedelmente da non mangiare il pane dei poveri senza averlo guadagnato, benché questo in fondo non si di tal valore da meritarvi la pace e la tranquillità di cui il Signore vi favorisce con l'esentarvi dalle cure di dover dar conto delle ricchezze. So bene che ne siete persuase, ma è necessario che di tanto in tanto ne ringraziate molto il Signore.
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