mercoledì 21 luglio 2021

GESU' EUCARISTIA l’amico che ti aspetta sempre

 


CONVERSIONI

 

Riferiscono i biografi di sant’Antonio da Padova che mentre questi si trovava a Rimini nel 1225, un eretico albigense chiamato Boniville negava la presenza di Cristo nell’Eucaristia e gli chiedeva una prova convincente. L’eretico portò in piazza la sua mula, dopo averla lasciata tre giorni senza cibo e le aprì davanti un sacco di biada mentre sant’Antonio recava nello stesso luogo il Santissimo Sacramento. L’animale si inginocchiò a suo modo davanti all’Eucaristia. Alla vista di questo miracolo Boniville si convertì con diversi dei suoi sostenitori. E sul luogo venne costruita una cappella per ricordare l’evento straordinario.

Quando il santo curato di Ars giunse al piccolo villaggio francese dove era stato destinato, solo tre o quattro anziane andavano a Messa. Egli, allora, dedicò molte ore di adorazione al Santissimo, sempre con il rosario fra le mani e gli occhi fissi al tabernacolo. A poco a poco, la gente iniziò ad andare in Chiesa e a chiedere di confessarsi. Così iniziò un ministero di confessione che lo rese famoso, infatti venivano fin dai più remoti angoli di Francia e dall’estero per vedere e udire quel sacerdote con fama di santo, che tanto amava Gesù nel Sacramento.

Qualche cosa di simile avvenne nel paese di san Giovanni Rotondo con il famoso padre Pio da Pietrelcina, cappuccino stigmatizzato. Quando egli vi giunse, il paese era sconosciuto; oggi è un centro spirituale, sanitario e culturale di fama internazionale. Che cosa operò il miracolo? Padre Pio, semplice e malaticcio, spendeva il suo tempo davanti al tabernacolo, pregando per i peccatori e soffrendo per loro. A poco a poco, la gente cominciò a visitarlo per confessarsi da lui. E, come era capitato al curato di Ars, dovette dedicare le sue ore libere a confessare. Il 20 settembre 1918, mentre era in preghiera davanti al Santissimo, ricevette da Gesù le sante piaghe alle mani, ai piedi e al petto.

E che cosa fece sì che il beato Damiano de Veuster mutasse l’inferno di Molokai, l’isola dei lebbrosi, in un luogo degno di vita? Il suo amore all’Eucaristia. Egli diceva: «Senza la presenza di Gesù nella mia povera cappella, mai avrei potuto mantenere unita la mia sorte a quella dei lebbrosi di Molokai». È per questo che madre Teresa di Calcutta, esigeva dalle sue suore un’ora di adorazione quotidiana davanti al Santissimo per avere forza, per poter servire i più poveri fra i poveri.

Elisabeth Ann Seton, la prima santa nordamericana, si convertì alla Chiesa cattolica attraverso l’Eucaristia. Dopo la morte del marito in Italia, rientrò a New York e cercò la pace nella sua Chiesa episcopale. Un giorno si sedette su di una sedia della sua chiesa, da cui poteva vedere la torre della vicina Chiesa cattolica, e guardando l’altare vuoto della sua Chiesa, cominciò a parlare con Gesù, presente nel Santissimo della Chiesa cattolica vicina. Così iniziò a sentire amore per Gesù Eucaristia che l’attraeva come una calamita, e questo fu l’inizio della sua conversione.

Un altro convertito è il musicista ebreo Herman Cohen, nominato maestro di cappella della chiesa di S. Valerio a Parigi, che sentì per due volte un’emozione straordinaria nel momento della benedizione con il Santissimo Sacramento. Il 28 agosto 1847 venne battezzato dal sacerdote, anch’egli ebreo convertito, sant’Alfonso di Ratisbona. Dopo divenne carmelitano scalzo con il nome di padre Agostino Maria dell’Eucaristia.

Il famoso filosofo spagnolo, convertito dall’ateismo, García Morente, divenne sacerdote, dopo aver avuto un’esperienza straordinaria con Cristo nella sua stanza, nella notte del 29 aprile 1937. Fu tale l’impressione ricevuta che volle essere un altro Cristo sulla terra come sacerdote ed essendo professore dell’Università autonoma di Madrid, si ritirava nei fine settimana nel Monastero del Poyo, per restarvi in un angolo della cappella e adorare l’amore della sua vita, Gesù nel Sacramento.

Un ufficiale paracadutista francese che era stato nella guerra del Vietnam ed aveva perduto la fede, alla fine della guerra di Algeria, dovette ritornare in Francia e si diresse in macchina verso Pau, dove si trovava il suo distaccamento militare. A 14 km da Lourdes, sentì l’impulso di fare una visita di cortesia alla Vergine. Entrò nella basilica sotterranea e vide il Santissimo esposto. Si avvicinò ai primi banchi e, immediatamente, si trovò avvolto da un’immensa ondata di amore di Gesù. Cercò un sacerdote, si confessò e poi salì sulla collina per fare la Via Crucis. Quella notte giunse al suo distaccamento trasformato. Ora è monaco trappista.

Il 29 maggio 1956 moriva a novant’anni uno dei più grandi agiografi di san Francesco d’Assisi e di santa Caterina di Siena, Joannes Joergensen. Aveva ricevuto il battesimo a trent’anni nel 1896. Un giorno era entrato per curiosità in una chiesa cattolica a Lucerna (Svizzera). In quel momento il sacerdote stava benedicendo la gente con il Santissimo Sacramento. Anch’egli, spinto da una forza irresistibile, si inginocchiò. Fu l’inizio del lungo cammino che lo portò alla conversione.

Qualcosa di simile accadde al cugino del cardinale Manning. Questo giovane anglicano assistette un giorno alla processione del Santissimo Sacramento nella cattedrale di Amiens (Francia) e venne miracolosamente illuminato da una forza interiore che gli faceva comprendere la presenza di Gesù nell’Ostia consacrata. Il giovane Anderson ricevette il battesimo e entrò più tardi nella Compagnia di Gesù.

Si convertì anche il famoso scrittore cattolico nordamericano di origine francese, Thomas Merton. Un giorno udì una voce forte e soave che gli diceva :«Vai a Messa». Vi assistette e il suo spirito si illuminò. Si preparò al battesimo e lo ricevette il 16 novembre 1938. Divenne sacerdote trappista.

Potremmo elencare altri esempi in cui l’Eucaristia si manifesta come un’esplosione di luce e di amore, che avvolge e trasforma. Ma il caso più spettacolare e noto è quello di André Frossard, uno dei migliori scrittori francesi del secolo XX. La sua conversione avvenne a vent’anni ed egli la racconta nel suo libro: «Dio esiste, io l’ho incontrato». Consideriamo la sua testimonianza:

«Fu un momento di stupore che perdura a tutt’oggi. Essendo entrato alle cinque e dieci di sera in una cappella del quartiere latino di Parigi alla ricerca di un amico, ne uscii alle cinque e un quarto in compagnia di un’amicizia che non era della terra. Entratovi scettico e ateo di estrema sinistra e, ancora più che scettico e ancora più che ateo, indifferente e occupato in cose molto diverse da un Dio che non avevo neppure l’intenzione di negare... ne uscii, alcuni minuti dopo, cattolico, apostolico e romano, portato, innalzato, raccolto e travolto dall’ondata di una gioia inestinguibile.

Entrai nella cappella; sull’altare maggiore c’erano tante piante, candelabri e addobbi, tutto dominato da una grande croce, di metallo lavorato, che portava al suo centro un disco di un bianco abbagliante... In piedi, vicino alla porta, il mio sguardo passa dall’ombra alla luce, va dai fedeli alle religiose immobili, dalle religiose all’altare; poi, ne ignoro la ragione, mi soffermo sul secondo cero che arde alla sinistra della croce. Allora, si scatena, bruscamente, la serie di prodigi, la cui inesorabile violenza avrebbe smantellato l’essere assurdo che io ero.

Non dico che il cielo si apre, non si apre, si eleva, si alza improvvisamente in una silenziosa e dolce esplosione di luce. Come descriverlo con parole?… un cristallo di trasparenza infinita, di una luminosità quasi insostenibile... Dio stava lì rivelato e celato da quella ambasciata di luce che, senza discorsi né retorica, mi faceva comprendere tutto il suo amore. Il prodigio durò un mese. Ogni mattino tornavo ad incontrare in estasi quella luce che faceva impallidire il giorno, quest’amore che mai avrei scordato e che è tutta la mia scienza teologica. Tuttavia, luce e dolcezza perdevano ogni giorno un poco della loro intensità. Infine scomparirono...»

Frossard entrò in quella cappella, dove era esposto il Santissimo sacramento, e Gesù gli si manifestò in tutta la sua gloria come una luce meravigliosa, colma di amore. Fu un amore a prima vista e divennero amici per sempre. Ebbene, lo stesso Gesù ti attende in chiesa e vuole essere tuo amico.

«Se credi, vedrai la gloria di Dio» (Gv 11, 40).

Angel Peña


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