giovedì 21 ottobre 2021

LA "CORREDENTRICE"

 


Se Maria Santissima, fra i suoi titoli, ha anche quello di “Corredentrice", come si potrebbe definire il Cuore della "Corredentrice"! San Luca evangelista ci parla per primo della Madonna che avrà l'anima trapassata dalla spada del dolore senza misura: «Anche a te una spada trafiggerà l'anima» (Lc 2,35), e l'arte sacra perciò la raffigura con il Cuore trapassato da un pugnale.  

Bellissime, poi, sono le definizioni che sono state date da san Giovanni Eudes. Egli afferma, infatti, che «il Sacro Cuore della Beata Vergine Maria è rappresentato dal Calvario». E il Calvario, si sa, è la sintesi e coronamento dell'intera missione salvifica dolorosissima svolta da Gesù Redentore universale e da Maria Corredentrice universale.  

San Bonaventura, poi, riflette in profondità pregando così la Madonna:  

«O Regina mia, voi non siete solo sotto la Croce del vostro Figlio, voi soffrite con Lui, voi siete crocifissa con Lui. Non vi è che questa differenza, che Egli soffre nel suo corpo e voi soffrite nel vostro cuore».  

   Ugualmente ha scritto san Lorenzo Giustiniani affermando esplicitamente che, di fatto, sul Calvario, tutti e due, «il Figlio e la Madre, sono stati crocifissi: il Figlio nel suo corpo, e la Madre nel suo cuore».  

San Pio da Pietrelcina afferma, con un’espressione davvero terribile, che la divina Madre Maria, la «nostra sì cara Corredentrice», come egli la definisce in una lettera, «sul Calvario patì tutte le sofferenze dell’inferno!».  

Non meno terribile, poi, è l'espressione "Madonna delle sette spade", che presenta il Cuore della Corredentrice trapassato dalle sette spade dei nostri tantissimi peccati, che lo riducono in pezzetti di carne sanguinante!  

   Un'altra definizione del Cuore di Maria Corredentrice, data da san Giovanni Eudes, è questa: «Il Cuore materno della Madre del Salvatore è un mare pieno di amarezze e di sofferenze». il Cuore della nostra Madre Corredentrice, cioè, ridotto in pezzi dalle sette spade e paragonato a un mare tutto amarezza e sofferenza, sta bene ad indicare l'atrocità e l'immensità senza fine delle sofferenze redentrici.  

Riflette molto bene perciò san Giovanni Eudes che, rivolto a Maria Santissima, le dice così: «Tutte le afflizioni e le desolazioni che sono state e mai saranno sofferte in questo mondo, sono un nulla se paragonate alle vostre».  

Padre Stefano Manelli

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