“ Il diario mistico di Camilla Bravi”
UNIONE CON GESÙ SOFFERENTE
25 marzo 1951. Mercoledì Santo.
Nella Comunione spirituale, e mentre seguivo in spirito la Messa, Gesù mi lavava nel suo Sangue e mi istruiva con le sue ispirazioni, o voce interiore. E così parlava al mio cuore:
«Oggi, mercoledì santo, fui scomunicato dalle Chiese delle Sinagoghe, dai Sommi Pontefici di allora. Tutti avevano il diritto di prendermi e consegnarmi nelle loro mani, perché dopo lo strepitoso miracolo della risurrezione del mio amico Lazzaro, vedendo che tutto il popolo mi seguiva, avevano decretato di farmi morire. Lascia che oggi Io mi comunichi a te. Ciò che m'ha fatto soffrire di più nella mia passione, è stato l'abbandono del Padre mio celeste, perché in quel momento Io ero l'oggetto della sua maledizione, ed Egli sfogava su Me la sua giusta collera perché non solo rappresentavo il peccatore, ma personificavo il peccato, essendomi addossato tutti i peccati del mondo».
«Provai in questa pena il dolore umano, morale e spirituale. Umano, perché, abbandonato alla sola natura umana, non sentii più gli effetti della Divinità in Me, proprio come quando tu sei in tenebre e non mi senti più in te. Morale, perché Io, bellezza infinita e immacolata, provai tanto schifo, ribrezzo e nausea al vedermi coperto di tutti i peccati come da una lebbra schifosa, e avendo tanto in odio il peccato, ero come schiacciato sotto il suo peso e mi sentivo come morirne dalla nausea. Dolore spirituale, perché mi vedevo l'oggetto dello sdegno del Padre, essendo coperto di peccati, che ero venuto in terra a riparare».
«E Io soffrivo come se veramente m'avesse abbandonato per sempre. Chi potrà conoscere l'immensità e l'intensità di questa pena? Non v'è creatura alla quale sia dato conoscerla. E questo fu il dolore più grande della mia dolorosa passione».
«Altro dolore forte fu il tradimento di Giuda. Il mio dolore fu accresciuto dal fatto che egli non volle credere al mio Amore infinito, che gli avrebbe perdonato il deicidio. Se avesse creduto al mio Amore, l'avrei perdonato. Il mio dolore aumentò anche alla vista di altri miei Sacerdoti che nei secoli Mi avrebbero tradito, e più ancora che si sarebbero dannati perché non avrebbero creduto al mio Amore. E il dolore si dilatò smisuratamente alla vista di tutti quei peccatori induriti nel peccato che non avrebbero più creduto in Me, e si sarebbero dannati rendendo inutile per loro la mia passione e il mio Sangue sparso con tanto amore».
«Altro dolore fu l'odio dei miei nemici, i tormenti che mi fecero subire, e la viltà con la quale attraverso i secoli avrebbero dilaniata la mia Chiesa, i miei Sacerdoti e i fedeli: essi sono veri lupi famelici di odio e di sangue, veri figli di Satana».
«Infine fu uno strazio la vista del dolore di mia Madre diletta, la Vergine santa. Ella mi amava come suo Dio e come suo Figlio, e più di tutte le creature unite insieme. Ella, tutta Immacolata, divina per partecipazione e per grazia, vedeva il suo Figlio e suo Dio, innocente e immacolato, ricoperto di tutti i peccati del mondo e dell'odio dei nemici, mentre Io amavo tutti d'un Amore infinito; mi vedeva calpestato, vilipeso, flagellato, incoronato di spine, trattato da pazzo, tradito, fatto morire in croce come un malfattore da quel popolo che Io avevo amato tanto, per il quale avevo compiuto tanti miracoli».
«Nella sua anima passava tutto ciò che lacerava la mia. Pur consapevole della mia Risurrezione gloriosa, dimenticò in quei momenti ciò che poteva lenire il suo dolore. E come il Padre sequestrò in Me gli effetti della mia Divinità, per rendere più intenso il mio dolore, così sequestrò nella Vergine quei ricordi che potevano lenire il suo dolore, perché soffrisse senza conforto, perché Ella, come Corredentrice, doveva essere tutta conforme a Me».
«Ella mi amava come suo Dio, ma anche come suo Figlio; e Io l'amavo come la creatura più bella, ma anche come mia Madre. Quale dolore alla vista della mia Madre diletta!».
«Per conoscere il dolore di Maria Santissima bisognerebbe misurare e conoscere il suo Amore per Iddio. Ella ha rivestito di carne il Verbo divino, l'uomo-Dio, per opera dello Spirito Santo. Ella (primogenita) Figlia del Padre, Madre del Figlio divino, sposa dello Spirito Santo, per le sue relazioni con la Santissima Trinità ha ricevuto la capacità di amare Dio anche per tutte le creature, d'un amore immacolato, d'un amore tanto grande ch'Ella sola poté ricevere».
Gesù continuò: «Sì, il suo dolore è stato sconfinato, grande come il suo Amore, ed Ella sola con Me poteva dire: "O voi che passate per via, guardate se v'è dolore più grande del mio! Un Dio vilipeso e schernito, che muore in croce nell'umiliazione e nel dolore più atroce per amore dell'uomo. E tace, Dio infinita sapienza, e si lascia immolare come Agnello perché schiavo dell'Amore che porta all'uomo". E l'amore sconfinato di Maria per il suo Dio, aumenta il suo dolore alla vista del Sangue divino del Figlio, sparso con tanto Amore e che tanti avrebbero calpestato con tanta ingratitudine in tutti i secoli; e avrebbero continuato a crocifiggere il loro Dio nella sua Chiesa santa. Fu tanto il dolore di Maria Santissima, che se non fosse stata sostenuta da un miracolo, sarebbe morta, come Io sarei morto dal dolore nel Getsemani se il Padre divino non mi avesse mandato un Angelo per consolarmi, mostrandomi i frutti della Redenzione. E fra quelli che si sarebbero salvati, ho visto anche te, mia piccola schiava d'amore, che avrei salvata dall'inferno e dal demonio perché avresti creduto al mio Amore. Come ho sofferto con Amore per tutti, e specialmente per te!».
«Oggi, mercoledì santo, mi avevano scomunicato dalla comunità ebraica. Io mi nascosi, ed essi solo al giovedì poterono arrestarmi, perché Io ho voluto così e mi sono offerto. Oggi mi nascondo in te, che sei nascosta nel Cuore di Maria, e mi comunico a te. Non importa se nell'aridità non ne hai alcuna percezione sensibile. Amami e adorami con la Vergine addolorata per coloro che mi bestemmiano e mi odiano. Amami e pregami per i miei nemici di oggi, i senza Dio, i Comunisti. Amami e adorami per tutti. Cerca di tacere, di stare unita a Me e alla Madonna. Intanto Io parlo al tuo cuore, ai nostri Sacerdoti».
Io cercai di svincolarmi dalle sue braccia e prostrarmi ai suoi Piedi, ma Gesù, stringendomi a Sé, mi disse: «Posati qui sul mio Cuore e amami con Maria Santissima».
Orio Nardi
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