L’ECCELLENZA DI DIO
Dall’altezza dell’eccellenza di Dio, guardavo tutta la creazione, che per me era, davanti al pensiero divino, così bella e così glorificatrice dello stesso Dio; e tornava ad apparire nuovamente il filo di paglia o la gocciolina di acqua persa nella immensità immensa degli innumerevoli mari che la creazione contiene…
Ma, tra la gocciolina di acqua e gli immensi mari, o la fogliolina di un albero tra i milioni e milioni di foglioline di alberi che racchiude la terra –tutte diverse tra loro per la sovrabbondanza della ricchezza ricolma ed esuberante che racchiude la creazione, come espressione in modo finito e come riflesso dello stesso Creatore–, c’era solo distanza di quantità, neppure però distanza infinita di quantità.
Tra una gocciolina di acqua e l’immensità di tutti i mari non c’era distanza infinita; alla fin fine erano due creature create che, per quanto pletoriche ed esuberanti fossero, passavano, davanti all’eccellenza di Dio, nell’intuizione del mio sguardo spirituale, come a non essere ed a non avere altra distanza che essere creature che un giorno non furono, che oggi sono dipendenti dall’Infinito Essere, infinitamente distinte e distanti dalla sua sovrabbondante eccellenza, e che domani forse cesseranno di essere…
E l’eccellenza di Dio continuerà ad essere ugualmente eccellente davanti a tutte le creature che per Lui sono, che per la sua volontà si mantengono e che, dipendenti dalla sua stessa volontà, continueranno ad essere o lasceranno nuovamente di esistere…!
Come intesi che solo Dio si è…! Che distanza immensa quella dell’Infinito Essere, da tutto ciò che non è Lui…!
E durante tutta questa mattina di Pentecoste del 1975, la mia anima sommersa in preghiera, ripeteva come una melodica lode in inno di gloria davanti alla magnificenza maestosa dell’infinita potenza di Colui che si È:
Ma che ha a che vedere la creatura con il
Creatore…!
Sembra che Dio se ne compiacesse; poiché, quanto più lo ripetevo, tanto più dentro entravo, più spiccavo il mio volo, più piccolina vedevo la creazione, e più eccellente appariva davanti al mio sguardo spirituale il coeterno e trascendente Essere…
Ed anche, nella mia ascensione di fronte all’Essere, apparvero davanti al mio sguardo spirituale diversità di creature: gli Angeli ribelli…, Adamo…, Eva…
Come poterono, se conobbero qualcosa dell’eccellenza di Dio, ribellarsi contro di Lui…?! Come poterono credersi come Dio o desiderare di essere come Lui, se nel momento in cui si ribellarono ebbero qualche conoscenza simile a quella che io, nella mia limitazione, ho avuto oggi…?!
Com’è possibile che, in questa verità che io oggi vivo, si possa desiderare qualcosa che non sia essere lode di gloria davanti alla magnificenza del Coeterno Essente…?!
Quale conoscenza avevano di Lui, e fin dove arrivò la penetrazione della loro conoscenza, che furono capaci di dire a Dio: «non ti servirò»3, o di desiderare qualcosa che non fosse adorarlo…?
Madre Trinidad de la Santa Madre Iglesia
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