giovedì 30 marzo 2023

La Sacra Famiglia celebra la festa del Sabato Santo - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


Secondo le visioni del  

Ven. Anne Catherine Emmerick 


LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTISSIMA MADRE 

(Dalla nascita di Maria Santissima alla morte di San Giuseppe).


La Sacra Famiglia celebra la festa del Sabato Santo


Mentre meditavo sulla storia dell'asinello ora impegnato a coprire le spese della circoncisione, e pensando che domenica prossima, giorno in cui si svolgerà la cerimonia, si sarebbe letto il Vangelo della Domenica delle Palme, che racconta l'ingresso di Gesù montato su un asino, ho visto un'immagine di cui non so spiegare bene il significato né so dove sia stata fatta. Sotto una palma c'erano due cartelli sorretti da angeli. Su uno di essi erano rappresentati vari strumenti del martirio; al centro c'era una colonna e su di essa un mortaio con due manici. Sull'altro cartellone c'erano delle lettere: credo fossero cifre che indicavano anni ed epoche della storia della Chiesa. In cima alla palma era inginocchiata una Madonna che sembrava emergere dal fusto e il cui costume fluttuava nell'aria.  Teneva tra le mani, sotto il seno, un recipiente della stessa forma del calice dell'Ultima Cena, da cui emergeva la figura di un Bambino luminoso. Ho visto il Padre Eterno, come lo vedo sempre, avvicinarsi alla palma sopra alcune nuvole, staccare un grosso ramo a forma di croce e metterlo sul Bambino. Poi ho visto il Bambino legato a quella croce di palma e la Beata Vergine che presentava il ramo con il Bambino crocifisso a Dio Padre, mentre portava nell'altra mano il calice vuoto, che sembrava anche il suo cuore. Mentre stavo per leggere le lettere sul poster, sotto la palma, l'arrivo di un visitatore mi fece uscire da questa visione. Non saprei dire se ho visto questa immagine nella grotta del presepe o altrove. 

Quando il popolo si recò alla sinagoga di Betlemme, Giuseppe preparò nella grotta la lampada del sabato con i sette stoppini; la accese e vi pose sotto un tavolino con i rotoli contenenti le preghiere. Sotto questa lampada celebrò il sabato con la Vergine e la serva di Anna.  Nella grotta, un po' più indietro, c'erano due pastori e alcune donne essene. Oggi, prima della festa del sabato, queste donne e la serva preparavano il cibo. Ho visto che arrostivano gli uccelli allo spiedo sul fuoco. Li avvolgevano in una specie di farina fatta con i semi di alcune piante simili a canne che crescono spontaneamente nei luoghi paludosi della regione. Le ho viste coltivate in vari luoghi; a Betlemme e a Hebron crescono senza essere coltivate. Non le ho viste vicino a Nazaret. I pastori della torre ne avevano portato un po' per Giuseppe.  Ho visto che le donne facevano una specie di crema bianca e densa con questi semi e impastavano dolci con la farina. La Sacra Famiglia teneva per sé una piccolissima quantità delle abbondanti provviste che i pastori avevano portato durante le loro visite; gli avanzi venivano dati ai poveri. 

Oggi ho visto diverse persone venire alla grotta del presepe e la sera, dopo la fine delle feste del sabato, ho visto le donne essene e la serva di Anna preparare il cibo in una capanna costruita con rami verdi, che Giuseppe, con l'aiuto dei pastori, aveva eretto all'ingresso della grotta. Aveva sgombrato la stanza all'ingresso della grotta, steso delle coperte sul pavimento e sistemato tutto per un banchetto, come la sua povertà gli permetteva. Sistemò tutto prima dell'inizio del sabato, perché l'indomani era l'ottavo giorno dalla nascita di Gesù, quando doveva essere circonciso secondo il precetto divino. La sera Giuseppe si recò a Betlemme e portò con sé tre sacerdoti, un vecchio, una donna e una nutrice per questa cerimonia. Aveva un sedile, che veniva usato in occasioni simili, e una pietra ottagonale molto spessa e piatta, che conteneva gli oggetti necessari. Il tutto era posto su stuoie nel punto in cui doveva avvenire la circoncisione, cioè all'ingresso della grotta, tra l'angolo di Giuseppe e il focolare. Il sedile era una specie di cassettone con cassetti che, accostati l'uno all'altro, formavano una specie di letto di riposo con un sostegno su un lato; ci si sdraiava e non ci si sedeva. La pietra ottagonale aveva un diametro di oltre un metro e mezzo. Al centro c'era una cavità ottagonale, anch'essa coperta da una lastra di metallo, in cui erano collocate tre scatole e un coltello di pietra in scomparti separati. Questa pietra fu posta accanto al sedile, su un piccolo poggiapiedi a tre gambe che fino ad allora era stato lasciato sotto una copertura, nel luogo in cui era nato il Salvatore. 

Una volta terminate queste disposizioni, i sacerdoti hanno salutato Maria e il Bambino Gesù e, conversando amichevolmente con la Vergine, hanno preso in braccio il Bambino e si sono commossi. In seguito, il pasto si è svolto nel gazebo. Molti poveri che avevano seguito i sacerdoti, come di solito fanno in queste occasioni, circondarono la tavola e durante il pasto ricevettero doni da Giuseppe e dai sacerdoti, così che tutto fu presto distribuito. Mentre il sole tramontava, mi sembrava che il suo disco fosse più grande che nel nostro Paese. Lo vidi scendere all'orizzonte; i suoi raggi penetrarono attraverso la porta aperta nella grotta. 


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