giovedì 23 marzo 2023

FATECI USCIRE DA QUI

 


Maria Simma risponde a questa chiamata delle anime del Purgatorio


Secondo lei, le persone sono oggi sufficientemente attive nel partecipare e far celebrare Messe per i propri parenti ed amici defunti che probabilmente sono in Purgatorio?

No, per nulla. Una parte importante del mio apostolato è di pregare insistentemente che le persone facciano molto di più di quello che effettivamente fanno. Molte più Messe dovrebbero essere celebrate e sentite per i defunti. Quest'attività va impostata con una certa regolarità: le Messe siano dette per il loro compleanno, onomastico, anniversario di matrimonio e di morte; e anche quando ci si sorprende a pensare a loro con insistenza. Vi è sempre una ragione per questi pensieri insistenti e si dovrebbe intervenire subito. Dobbiamo fare tutto quello che possiamo per loro; la Messa è il dono più grande che possiamo offrire loro.

 

Che cosa intende per onomastico?

Oh, mi scusi. Alcuni lo chiamano il giorno del loro Santo. E' il giorno che la Chiesa dedica al Santo da cui prendiamo il nome. Il suo, ad esempio, sarebbe il 6 gennaio, la festa di S. Nicola. Se solo si insegnasse ai bambini qualcosa del loro Santo invece di sommergerli di regali per il loro compleanno, non si aiuterebbero molto di più a prepararsi alla vita? Nel giorno del compleanno tutto gira intorno a loro mentre la cosa più bella sarebbe indirizzare la loro attenzione su uno splendido modello di vita. Dovremmo dir loro che questo è uà dono che viene da Gesù e da Maria ed anche dal loro Santo che si prende cura di loro in modo speciale. Non sono solo parole, è la pura verità. Questo dovrebbe incuriosirli e renderli desiderosi di saperne di più.

 

Significa forse che il fatto di dare un nome cristiano al bambino lo aiuta mentre il non darlo può nuocergli o piuttosto renderlo più vulnerabile nell'arco della sua esistenza?

Sì, è così in un certo senso. Il Santo dal quale il bambino ha preso il nome, lo aiuterà automaticamente, con molto amore, dandogli forza e protezione. Non succederà se il bambino si chiama, non so, Sandokan! L'amore di Dio per lui non èdiminuito naturalmente per questo, ma il bambino ha meno intercessori ed oggi è necessario cercare di avere il maggior numero possibile d'intercessori. Sono sicura che Dio non gradisce che noi neghiamo ad un bambino un forte intercessore. Dobbiamo dare ai nostri figli, in ogni modo possibile, tutto ciò che serve per la loro felicità, la loro illuminazione e la loro realizzazione.


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