venerdì 5 maggio 2023

Il viaggio dei re da Gerusalemme a Betlemme - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


Secondo le visioni del  

Ven. Anne Catherine Emmerick 


LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTISSIMA MADRE 

(Dalla nascita di Maria Santissima alla morte di San Giuseppe).



Il viaggio dei re da Gerusalemme a Betlemme 


Vedo la carovana dei Re presso un cancello a mezzogiorno.

Un gruppo di uomini li accompagnò fino a un ruscello di fronte alla città, poi tornarono indietro. Appena superato il ruscello, si fermarono e cercarono con gli occhi la stella nel cielo. Avendola vista, scoppiarono in esclamazioni di gioia e continuarono la loro marcia, cantando le loro melodie. La stella non li condusse in linea retta, ma girò un po' verso ovest. Passarono davanti a una piccola città, che conosco molto bene; si fermarono dietro di essa e pregarono guardando verso mezzogiorno, in un luogo piacevole vicino a una frazione. Qui, davanti a loro, apparve una sorgente d'acqua che li riempì di gioia. Scesero da cavallo e scavarono una vasca per la sorgente, circondandola con pietre, sabbia ed erba.  Per diverse ore rimasero lì a bere e a nutrire le loro bestie. Presero anche il loro cibo, perché a Gerusalemme non avevano potuto riposare né mangiare a causa delle preoccupazioni dell'arrivo. Ho visto in seguito che Gesù Cristo si fermò più volte a questa sorgente in compagnia dei suoi discepoli. La stella, che di notte brillava come un globo di fuoco, ora assomigliava piuttosto alla luna quando la si vedeva di giorno; non era perfettamente rotonda, ma sembrava tagliata e spesso era nascosta tra le nuvole. Sulla strada da Betlemme a Gerusalemme c'era un gran movimento di viaggiatori con bagagli e animali da soma. Si trattava di persone che forse tornavano da Betlemme dopo aver pagato le tasse, o che si recavano a Gerusalemme per il mercato o per visitare il Tempio. Questa era la strada principale, ma il cammino dei Re era solitario e Dio li guidò senza dubbio in modo che potessero raggiungere Betlemme di notte e non attirare troppa attenzione. Si misero in cammino quando il sole era molto basso; marciarono nell'ordine in cui erano arrivati. Mensor, il più giovane, era in testa, poi Sair, il magro, e infine Teokeno, il bianco, perché era più vecchio. 

Oggi, al crepuscolo, ho visto la carovana dei Re arrivare a Betlemme, vicino a quell'edificio dove erano stati registrati Giuseppe e Maria e che era stato la casa ancestrale della famiglia di Davide. Dell'edificio che era appartenuto ai genitori di Giuseppe rimangono solo alcuni resti delle mura. Era una grande casa circondata da altre più piccole, con un cortile chiuso, davanti al quale c'era una piazza con alberi e una fontana. In questa piazza vidi dei soldati romani, perché la casa era stata trasformata in un ufficio delle imposte. Quando la carovana arrivò, alcuni curiosi si affollarono intorno ai viaggiatori. La stella era scomparsa di nuovo e questo metteva a disagio i Re. Alcuni uomini si avvicinarono e fecero loro delle domande. Scesero da cavallo e dalla casa vidi dei commessi che andavano loro incontro, battendo le mani e offrendo loro un rinfresco: era l'usanza di ricevere i forestieri illustri. Pensai tra me e me: "Sono molto più gentili di quanto lo siano stati con il povero Giuseppe; era solo perché distribuivano monete d'oro". Gli fu detto che la valle dei pastori era adatta per piantare le tende, e rimasero per qualche tempo indecisi. Non li ho sentiti chiedere nulla sul Re e sul Bambino appena nato. Pur sapendo che Betlemme era il luogo designato dalle profezie, essi, ricordando ciò di cui Erode li aveva accusati, temevano di attirare l'attenzione su di sé con le loro domande. Poco dopo videro una meteora brillare nel cielo sopra Betlemme: era come la luna quando appare. Montarono a cavallo e, costeggiando un fossato e alcune mura diroccate, aggirarono Betlemme a sud e si diressero a est verso la grotta della mangiatoia, alla quale si avvicinarono dal lato della pianura, dove gli angeli erano apparsi ai pastori. 


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