domenica 9 luglio 2023

CHI È DIO? Dio è l'Essere perfettissimo, Creatore e Signore del cielo e della terra.

 


SPIEGAZIONE TEOLOGICA DEL CATECHISMO DI S. S. PIO X 


2 . CHI È DIO?  

 Dio è l'Essere perfettissimo, Creatore e Signore del cielo e della terra. 


Dio nell'Esodo (3,4) definì se stesso: Colui che è, cioè colui che ha la pienezza dell'essere, che è lo stesso Essere (v. tutto il capo 3 dell'Esodo).  

 Quando la mamma sveglia il bambino, egli prima sente che c'è qualcuno che lo tocca. Ma non sa ancora: chi sia. Poi apre gli occhi e vede che è la mamma.  

 Prima noi apprendiamo l'esistenza delle cose, quindi ciò, che sono.  

Il Catechismo prima ha accennato all’esistenza di Dio; ora spiega la natura di Dio, chi è Dio:  

 La presente risposta dice che «Dio è l'Essere perfettissimo creatore del cielo e della terra». Le risposte seguenti parlano le perfezioni divine. Ora parliamo soltanto della natura di Dio: Chi è Dio? - Dio è l'Essere.  

Chi è Dio? È una domanda inquietante, e difficile la risposta.  

Fu chiesto al filosofo Epitteto: «Chi è Dio? - Per potervi dire chi è Dio, rispose il saggio, o Dio non dovrebbe più essere Dio, o dovrei essere Dio io stesso!» Ci ammonisce infatti lo Spirito Santo: Comprenderai tu forse le vie di Dio, e intenderai perfettamente l'Onnipotente? È più alto del cielo e che cosa farai tu? È più profondo dell'inferno e come lo conoscerai? La sua misura è più lunga della terra e più larga del mare» (Gb.11, 7-9). «Ecco, Dio è grande, e sorpassa ogni scienza nostra» (Gb.36,26). Per comprendere pienamente chi è Dio dovremmo avere la sua infinita intelligenza ed essere Dio noi stessi.  

Ha l'«essere» ogni cosa che è: dalla piccola formica, che con pazienza grandissima e con fatica trasporta il suo minuscolo bottino nella minuscola buca, all'uomo che domina con l'intelligenza il mondo sensibile, all'Angelo, che è spirito puro, la cui potenza sorpassa la virtù di ogni altro essere creato.  

 Le cose create hanno l'essere: sono qualcosa ed esistono perché Dio le ha create, ma non sono l'Essere. Al di sopra di tutti gli esseri deve esistere un Essere supremo, che non solo ha l'essere, ma che è l'Essere stesso, in tutta la sua pienezza; che non ha ricevuto l'esistenza, ma che ha dato l'essere a tutte le cose. Quest'Essere infinito e perfettissimo è Dio, che non può dipendere da nessun altro essere, che nulla riceve da nessuno e che tutto dà.  

A ragione dice Sant' Agostino: «Guardai le altre cose, che sono al di sotto di te; e vidi che né assolutamente sono, né assolutamente non sono: sono, perché in quanto sono dipendono da Te; non sono, perché non sono quello che Tu sei. Questo solo è veramente, che perdura senza mutazione» (Conf. VII, 11). Nostro Signore disse a Santa Caterina da Siena: «Sai tu, figliola mia, sai tu che cosa sei e che cosa sono io? Sarai ben fortunata se tu saprai e intenderai bene queste due parole: Tu sei quella che non è, ed io sono Colui  che solo è» (B. RAIMONDO DA CAPUA, Vita di Santa Caterina; X, X).  


Riflessione. - Dio è il Tutto e noi siamo nulla. Tutto ciò che abbiamo e tutto ciò che siamo è dono di Dio, eccetto il peccato. Per questo a Dio conviene l'onore e la gloria, e a noi convengono, l'umiltà e la riconoscenza verso di Lui.  

 ESEMPI. - 1. Gerone e Simonide. - Gerone, re di Siracusa, domandò a Simonide che cosa fosse Dio.  

 - Dammi un giorno di tempo perché ci possa pensare. Te lo dirò domani.  

 Ma Il giorno seguente Simonide chiese Un altro giorno di tempo, poi una settimana, e infine disse al re: «Non so dirti che cosa è Dio; più ci penso e meno trovo parole per dire quello che penso che sia».  

2. S. Tommaso. - Aveva pochi anni, ma era intelligentissimo. I compagni, nei momenti liberi dallo studio e dalla preghiera, si disperdevano confondendosi con il verde dei prati, scomparendo nel folto dei boschi, ebbri di vita e di sole. Il piccolo Tommaso, figlio dei conti di Aquino, restava solo, immobile e pensoso, appoggiato a una pianta. Quando qualcuno lo avvicinava egli chiedeva ansioso: «Oh, ditemi, chi è Dio?» Questa domanda lo preoccupò e lo occupò per tutta la vita. Dopo molti anni di studi e di preghiere, il suo genio possente concluse che l'uomo riguardo a Dio può conoscere ben poco, e che questo poco lo conosce molto imperfettamente. 


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