AGOSTINO AI SANTI FRATELLI E VESCOVI EUTROPIO E PAOLO
Una testimonianza di Giobbe invocata da Celestio.
11. 23. Dopo queste ha proposto le testimonianze che di solito si citano contro costoro, e non le risolve, ma ricordando altri testi apparentemente contrari ha stretto ancora di più i nodi delle questioni. Scrive: Testimonianze delle Scritture da opporre a coloro che maldestramente stimano di poter distruggere con l'autorità delle Scritture la libertà dell'arbitrio o la possibilità di non peccare. Sono soliti infatti obiettare le parole del santo Giobbe: "Chi è mondo da peccato? Nemmeno un bambino che abbia un solo giorno di vita sopra la terra 102 ". Poi fa vista di rispondere a questo testo riferendo le altre parole che lo stesso Giobbe dice di sé: Ludibrio sono diventato io, uomo giusto e integro 103. Non capisce il nostro scrittore che un uomo può dirsi giusto se si è avvicinato così d'appresso alla perfezione della giustizia da esserle prossimo. E che ciò sia riuscito a molti anche nella vita attuale in cui si vive in stato di fede non lo neghiamo 104 .
Un'altra testimonianza di Giobbe.
11. 24. Ciò viene confermato anche dalla testimonianza che costui porta, collegandola logicamente con la precedente, dal medesimo Giobbe: Ecco, tutto ho preparato per il giudizio, sono convinto che sarò dichiarato innocente 105 . Il giudizio infatti di cui parla è quello riguardo al quale si dice altrove: Farà brillare come luce la tua giustizia e come il meriggio il tuo diritto 106. Non dice: "Sono nel giudizio", ma dice: Tutto ho preparato. Che se per il suo giudizio vuole intendere non quello dove farà da giudice egli stesso, ma quello in cui dev'esser giudicato alla fine, in quel giudizio saranno trovati giusti tutti coloro che non dicono bugiardamente: Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori 107 . Quindi per questa remissione saranno trovati giusti, avendo distrutto con le elemosine i peccati che si trovavano ad avere qui sulla terra. Per questo dice il Signore: Date in elemosina ed ecco, tutto per voi sarà mondo 108. Questo infine sarà detto ai giusti sul punto d'andare nel regno promesso: Io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare 109, e le altre dichiarazioni simili. Ma altro è essere senza peccato, e ciò è stato detto per la vita terrena unicamente dell'Unigenito, altro è essere senza riprensione, e questo si è potuto dire di molti giusti anche in relazione a questa vita: perché c'è un certo stile di buona condotta rispetto al quale anche, nel comportamento umano di adesso non si potrebbe muovere giusta riprensione. Chi per esempio si potrebbe lamentare giustamente d'una persona che non vuole male a nessuno, che provvede diligentemente a quanti può, né mantiene desiderio di vendicarsi contro le ingiurie di chicchessia, così da poter dire con sincerità: Come noi li rimettiamo ai nostri debitori 110? E tuttavia, proprio perché dice con sincerità: Rimetti, come noi rimettiamo, dichiara di non essere senza peccato.
La brevissima preghiera di Giobbe.
11. 25. Ecco perché Giobbe dice: Non c'è violenza nelle mie mani e pura è stata la mia preghiera 111 . In tanto infatti era pura la sua preghiera in quanto egli non indegnamente chiedeva il perdono che sinceramente concedeva.
Sant'Agostino
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