mercoledì 17 aprile 2024

La rettitudine porta vita

 


Messaggio di Gesù a Maria Piccola


28 febbraio 2024

"Il giusto" (Letture della Messa: Geremia 18:18-20), Salmo 30, Matteo 20:17-28)

Mia piccola Maria, il Padre Santissimo chiama ed esorta fortemente gli uomini ad essere giusti, anche se l'uomo [o la donna] giusto paga sempre il prezzo della sua rettitudine in termini di persecuzione, poiché i nemici di Dio, le forze delle tenebre, non rimangono passivi e impotenti di fronte alle sue opere. Insorgono e causano guai all'uomo giusto per metterlo a tacere, per screditarlo e adombrare la sua giusta causa, poiché la correttezza del suo comportamento, la sua integrità morale è una luce per le coscienze, che risplende intorno a lui, mettendo in pratica la parola di Dio che vogliono cancellare. Quando viene praticata, la rettitudine muove e scuote le anime dormienti, riformandole con il suo esempio per un bene rinnovato.

Fin dall'antichità, il giusto ha vissuto la redenzione nella sofferenza, incompreso e aggredito da coloro che sperimentano la sua natura [come contraria alla loro]. Questo è ciò che è sempre accaduto ai profeti che hanno parlato in nome di Dio, proclamando ciò che è giusto e vero. Uno di questi è Geremia, che vi è stato presentato nella prima lettura. Egli, uomo giusto, annuncia la Divina Volontà, ma non viene accolta: vogliono farlo condannare a morte, cercano di ucciderlo, è sottoposto a gravi punizioni, e lui, il cui animo è tenero e sensibile, soffre di fronte a tanta manifesta durezza umana, soprattutto nel suo cuore.

Forse tanta tribolazione in difesa della causa dell'Eterno è stata sprecata? Dov'è Geremia, se non trionfante in Cielo, dove regna nella sua gloria? E dove sono i suoi persecutori se non eternamente confusi nella loro perdizione? Chi è l'uomo giusto, se non colui che viene a servire, a mettersi al servizio degli altri, fino a dare la vita, e chi è costui, se non io, il vostro Signore, io che mi faccio dono per tutti?

Nel Vangelo, andando verso Gerusalemme, annuncio ai miei apostoli che soffrirò molto, che sarò condannato e crocifisso, che non sono venuto per essere servito, ma per servire fino a versare il mio sangue per dare la vita agli uomini. Hanno capito qualcosa di tutto questo? La madre di Giacomo e di Giovanni mi chiede posti d'onore in cielo per i suoi figli, ed essi stessi li chiedono e aspirano a loro, ma io annuncio loro e pongo davanti a loro non un trono di gloria, ma un calice amaro. Discutono sulla grandezza; Vi presento la croce.

Chi offre questo servizio? Colui che ha un cuore che ama, un cuore leale e sincero, colui che è giusto. Coloro che vivono d'amore si mettono in cammino per diventare anche il più piccolo dei servi per essere offerti agli altri. Solo seguendo il Maestro, identificandovi con Me, ripercorrendo le Mie orme, amandoMi, diventate simili a Me e quindi giusti servitori dell'amore.

Mi direte: "Sì, Signore, ma se essere giusti costa tanta tribolazione e abnegazione, perché essere giusti?" Figli, la rettitudine porta la vita, fa fiorire il bene e la santità sorge nello sforzo di essere fedeli. Che gloria c'è nell'acquisizione di meriti da offrire al Santissimo Padre! Se io stesso, giusto tra i giusti, ho pagato per la conquista della vostra salvezza, anche voi dovete dare ciascuno la propria parte nell'offrire il proprio tributo di giustizia così come è praticata, che è un credito sulla bilancia[1] d'amore per redimere i fratelli.

Sarete tutti pesati sulla bilancia della giustizia, dove la vostra anima sarà pesata con la sua corona di opere giuste di cui ha potuto rivestirsi attraverso il dono della misericordia. Questa sarà l'eredità che vi accompagnerà nell'eternità, dove i giusti continueranno il loro cammino dietro il Maestro nella beatitudine con le loro palme della vittoria. Il Signore dei Signori ricompensa riccamente coloro che hanno vissuto il Suo insegnamento, che è la giustizia, bilanciata con la misericordia che Egli è.

Vi benedico.

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