giovedì 15 febbraio 2024

Avrò misericordia di mia figlia per amore delle vostre preghiere.”



La Beata Vergine Maria e Gesù, a Santa Brigida di Svezia.

“Davanti a voi mi lamento: ho dato mia figlia a un uomo che l’affligge oltre misura e la tiene miseramente in ceppi. Suo Figlio gli rispose: è colei che ho riscattato con il mio sangue e che ho sposato con il mio amore; ma ora mi è stata rapita con la violenza. Poi la Madre di Dio disse: Sei mio Dio e mio Signore e il mio corpo ha custodito le membra di tuo Figlio. Ora, non ti ho rifiutato nulla sulla terra: abbi dunque pietà di tua figlia per amore delle mie preghiere. Poi parlarono gli angeli e dissero: Sei nostro Dio e nostro Signore, in te riceviamo ogni forma di bene e non abbiamo bisogno che di te. Quando ti scegliesti questa sposa, ci complimentammo tutti; ma ora siamo giustamente avviliti, in quanto è stata consegnata a un malvagio che l’umilia miseramente e la copre di ingiurie. Per questo abbi misericordia di lei: la sua miseria è immensa, e non c’è nessuno che la consoli e la liberi se non tu, Signore, Dio onnipotente! Allora il Padre rispose al Figlio: Figlio mio, condivido il tuo lamento, la tua parola è la mia, le tue opere sono le mie. Sei in me ed io in te in modo inseparabile. Sia fatta la tua volontà. Poi disse alla Vergine santa, Madre di Dio: Poiché non mi hai rifiutato niente sulla terra, non voglio rifiutarti niente in cielo. Sia fatta la tua volontà. E disse agli angeli: Voi siete miei amici e la fiamma del vostro amore brucia nel mio cuore. Avrò misericordia di mia figlia per amore delle vostre preghiere.” (Libro I; 24)

Orazione di Santa Brigida alla Vergine

Il Padre eterno rivolse le seguenti parole all’intera corte celeste che lo ascoltava: Maria, Madre dell’Onnipotente, sebbene io non sia stata dolce e buona, invoco il tuo aiuto e ti supplico affinché ti sia gradito pregare per Roma, città eccellente e santa, perché con gli occhi del mio corpo vedo chiese, in cui riposano le spoglie e le reliquie dei santi, desolate e demolite. Altre sono frequentate, ma i costumi di quanti le governano sono molto lontani da Dio. (Libro III, 27)
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E rivolto a Roma, come lamentandosi, disse: O mia Roma, mia Roma, il papa ti disprezza e non bada alle parole mie, ma accoglie le cose dubbie per certe. Perciò non udrà più il mio auto, poiché decide a suo arbitrio del tempo della mia misericordia”.

E ancora sul Papa, la Vergine Santa a santa Brigida:


“Ora desidero dire qualcosa su questo papa, di nome Urbano (si tratta del beato Urbano V, vedi qui) che, grazie alle mie preghiere, ha ottenuto di essere illuminato dallo Spirito Santo. Doveva fare ritorno a Roma, unicamente per esercitarvi la propria giustizia e la propria misericordia, per stabilire e rafforzare la fede cattolica e la pace e, in questo modo, rinnovare la Santa Chiesa. Così come una madre conduce il proprio figlio là dove le sembra opportuno, mostrandogli il seno, allo stesso modo ho guidato papa Urbano da Avignone a Roma, senza che incorresse in pericoli fisici, con le mie preghiere e tramite l’intervento dello Spirito Santo. Ora, cosa fa per ricompensarmi? Mi volge le spalle, non mi guarda e pretende di allontanarsi da me, guidato com’è dagli inganni dello spirito del male. In verità, lo disgustano le opere divine e gode del benessere materiale. Del resto, il diavolo lo attira verso il diletto mondano, poiché questo Papa ama all’eccesso il suo paese natale ed è legato agli affetti terreni; inoltre si lascia trascinare dai consigli degli amici che propendono per le cose della carne e sono occupati a soddisfare i propri piaceri e desideri, anziché curarsi dell’onore e della gloria di Dio, della salvezza e del progresso dell’anima. …. Gradualmente l’ardore dello Spirito Santo verrà meno in lui e le orazioni degli amici di Dio che avevano deciso di pregare per la sua salvezza, affogheranno nelle lacrime ed il Papa le cercherà invano, i cuori si raffredderanno nei suoi confronti ed egli renderà conto a Dio: di ciò che ha fatto sul soglio pontificio e di ciò che ha omesso nella sua grande maestà. (Libro IV, 138)

Il Papa e i sacerdoti benché peccatori non perdono la facoltà di assolvere dai peccati, purché….

“Volgi dunque il capo a Dio, e lo vedrai; non avendo il Papa commesso eresia, la vera fede è credere che, malgrado i numerosi peccati che ha commesso, egli abbia comunque la piena facoltà e autorità di unire e assolvere le anime, poiché tale potere gli è stato dato da San Pietro e affidato da Dio… Similmente affermo che, malgrado i loro peccati li rendano indegni davanti al Dio di gloria, i sacerdoti sono veri sacerdoti – e quindi consacrano, somministrano l’eucarestia e gli altri sacramenti ai fedeli e con le loro mani sull’altare innalzano e toccano realmente il corpo di Cristo – purché non siano eretici. (Libro VII, 7)

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