Il Mistero dell’Iniquità
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C) La crudeltà sionista si fonda sulla perversa religione talmudica
La brutalità omicida dei falchi sionisti d’Israele non è altro che l’incarnazione della loro perversa religione talmudica; fin quando saranno predominanti, in Israele, ed eserciteranno il loro potere e la loro influenza sulle altre grandi potenze,169 il loro programma genocida ed imperialista rimarrà in gioco. Nel Trattato Minore del Talmud, Soferim 15, Regola 10, si afferma: “Questo è il detto di rabbi Simon ben Yohai:
Tob shebe goyyim harog” (“Anche i migliori dei gentili dovrebbero essere tutti uccisi”).170 “Il Talmud,” spiega Michael Hoffman (un esperto di primo piano del Talmud), “definisce tutti coloro che non sono ebrei come animali non-umani, e nello specifico esso disumanizza i gentili, in quanto non sarebbero discendenti di Adamo.”171 Nel suo libro, Hoffman fornisce diversi esempi, al riguardo, dai quali traggo alcuni passi:
Kerithuth 6b: L’uso dell’unguento consacrato. “L’insegnamento dei nostri Rabbini è il seguente: Colui che versa l’olio consacrato sul gregge o sui vessilli, non è colpevole; se lo versa su di un Gentile (goyim) o su corpi morti, non è colpevole. La legge è valida per gli animali e gli oggetti, perché è scritto: ‘Non si dovrà versare sul corpo di nessun uomo (Adamo) (Esodo, 30,32); e un animale non è un uomo.’
“Riguardo al versarlo sui morti, [è plausibile] che sia esente da colpa, perché dopo la morte si diventa cadavere, e non più uomo (Adamo). Ma perché uno dovrebbe essere esente da colpa in caso dei gentili (goyim); non rientrano forse nella categoria dell’uomo (Adamo)? No, è scritto: ‘Voi, mie pecore, siete il gregge del mio pascolo’ [Ez 34,31]: ‘Tu sei un uomo (Adamo) ma i gentili (goyim) non sono uomini (Adamo)’.”
Un altro esempio viene dal trattato Yebamoth 61a: “È stato insegnato, e così R. Simeon ben Yohai afferma (61a), che avvicinarsi e inchinarsi (ohel) davanti alle tombe dei gentili (goyim) non costituisce un atto d’impurità levitica, perché è stato detto ‘voi, mie pecore, siete il gregge del mio pascolo’ [Ez 34,31]: ‘Tu sei un uomo (Adamo) ma gli idolatri non sono uomini’.”172
Non sorprende quindi il fatto che i rabbini talmudici e i leader politici sionisti professino lo stesso credo perverso e genocida anche al giorno d’oggi. “Mille vite non ebraiche non sono degne dell’unghia di un ebreo,” affermò il rabbino di Kiryat Arba, Dov Lior, durante il suo elogio funebre di Baruch Goldstein, che uccise 29 religiosi islamici a Hebron, il 25 febbraio 1994. “La nostra è la razza padrona,” ha detto Lior, “Noi siamo gli dei di questo pianeta. Siamo differenti dalle razze inferiori, così come loro lo sono dagli insetti. In effetti, paragonati alla nostra razza, le altre sono solo bestie, animali, o al massimo gregge. Le altre razze vanno considerate come feccia umana. Il nostro destino è quello di governare sulle razze inferiori. Il nostro regno in terra sarà governato dai nostri leader con pugno di ferro. Le masse leccheranno i nostri piedi e ci serviranno come schiavi.”173 Sulla stessa falsariga si è espresso il rabbino Yaacov Perrin: “Un milione di arabi non valgono un’unghia di un ebreo.”174 “Il sangue ebreo non è lo stesso sangue di un goy (letteralmente ‘bestiame’, cioè i gentili), ha spiegato il Rabbino Yitzhak Ginsburg, difendendo alcuni dei suoi studenti colpevoli dell’assassinio di una giovane araba, “Morte agli arabi!”175
Nel suo articolo “Cheerleading Genocide,” Kahlid Amayreh
approfondisce la questione:
[Un] numero sempre più grande di rabbini affiliati alle due congregazioni religiose più grandi d’Israele, gli ultra-ortodossi Haredi ed i nazionalisti sionisti, stanno lanciando un editto dopo l’altro, nei quali concedono ai soldati la facoltà di uccidere a volontà i civili palestinesi, inclusi i bambini, sulla base che in guerra tutta la popolazione nemica va considerata come combattente, inclusi i bambini. Si potrebbe pensare ad un’esagerazione, invece è propri così. Di recente, il rabbino Yisrael Rosen, direttore dell’Istituto Tsomet, un seminario religioso a cui partecipano i coloni israeliani della Cisgiordania, ha dichiarato: “Tutti i palestinesi devono essere uccisi: uomini, donne, bambini, persino i loro animali.” Il rabbino capo della città di Safad, Shmuel Eliyahu, ha recentemente chiesto allo Stato e all’esercito di impiccare i figli di un combattente palestinese che il mese scorso aveva attaccato il Centro Merkav Haarav, gestito da coloni israeliani a Gerusalemme Ovest, causando la morte di 8 studenti paramilitari talmudici, in ritorsione per l’uccisione di oltre 130 palestinesi della striscia di Gaza, la maggior parte dei quali civili innocenti, compiuta dall’esercito israeliano.176
Secondo i principi della Legge Naturale, il popolo palestinese ha il diritto di abitare e governare la propria terra natia, senza subire conquiste, confische o espulsioni da parte degli immigrati ebrei. Come disse il Cardinale Hinsley: “La Palestina appartiene agli arabi.”177 I governanti dello stato ebraico hanno ormai trasformato in enormi campi di concentramento le poche aree rimaste della Palestina in cui possono ancora abitare i palestinesi.
Padre Paul Kramer
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