Bergoglio accusa ancora una volta la fede dei fedeli, una fede che non ha perché ha cessato di essere cattolico, se mai lo è stato, perché da quando ha iniziato il suo pontificato, ha cercato di uniformare tutte le credenze, di togliere il ferro dal Nemici naturali della croce, i musulmani, guidando questo tipo di immigrazione illegale in Europa con radici cristiane, spazzando Cristo sotto il tappeto e diluendo la fede in Lui come unico Salvatore dell'umanità.
Una volta disse che è meglio essere ateo che un cristiano ipocrita che va a messa, o che chi osserva i comandamenti è codardo, mentre ha lodato gli atei, dichiarando che ci saremmo incontrati tutti in paradiso. Ha anche ignorato i peccati dalla vita in giù, quando precisamente sono peccati mortali.
La verità è che vanno all'inferno sia l'ateo che chi infrange i comandamenti (se alla fine non cambia vita o non si pente all'ultimo momento), e un cristiano ipocrita che si confessa e che almeno va a messa, per quella stessa fede è più vicina alla salvezza di chi disprezza Dio ei suoi comandi.
Ora Francesco ha affermato che se la nostra fede è triste, è meglio non averla.
Suppongo che tu abbia dimenticato questa frase dalla Scrittura: "Senza fede è impossibile piacere a Dio"
Dalla catechesi di Bergoglio, oggi 13 dicembre.
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
L'invito alla gioia è caratteristico del tempo dell'Avvento: (...)
Più il Signore è vicino a noi, più siamo nella gioia; più è lontano, più siamo tristi. È una regola per i cristiani. Una volta, un filosofo disse: non capisco come puoi credere oggi. Quelli che dicono di credere hanno una faccia funebre, non testimoniano la gioia. Molti cristiani sembrano tristi, funerali. Cristo ti ama. Sono felice perché il Signore mi ama e mi è vicino.
(...) In modo speciale, il Battista è un modello per coloro che sono chiamati nella Chiesa ad annunciare Cristo agli altri: possono farlo solo distaccandosi da se stessi e dalla mondanità, non attirando a sé le persone ma indirizzandole verso Gesù . Gesù guida: questa è la gioia, caratteristica della nostra fede, anche nei momenti bui. Pensaci: come mi comporto? Sono felice e trasmetto la gioia di essere cristiano o sono sempre triste come a un funerale? Se la fede è triste, è meglio non averla. (...)
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