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I suffragi: le varie specie e loro efficacia
L'insegnamento della Chiesa, interpretato dalla sana teologia, presenta alcune verità che riteniamo utile ricordare per illuminare tanti interrogativi circa lo stato delle anime del purgatorio e circa i suffragi fatti per loro. 1. I defunti non possono meritare nulla per sé; il tempo della loro prova è finito con la morte. Essi accettano con amore le pene che la misericordia di Dio offre a loro per una totale purificazione; anzi desiderano che siano aumentate per partecipare quanto prima alla visione beatifica di Dio, oggetto ultimo di ogni loro brama. In questo però sono uniformati alla paterna provvidenza di Dio che tutto dispone con somma giustizia e rettitudine. 2. 1 defunti in purgatorio possono pregare e offrire le loro pene (= il merito impetrativo) per noi pellegrini sulla terra, specialmente per quanti pregano per loro. Da ciò si comprende come le opere buone fatte per i defunti, siano assai vantaggiose anche per coloro che le compiono. 3. La santa messa è il massimo dei suffragi perché applica alle anime dei defunti il merito «soddisfattorio» dello stesso sacrificio di Gesù, reso attuale nei segni sacramentali sull'altare. Quanto di questo merito sia applicato all'anima per la quale si celebra la messa, è difficile stabilire. La giustizia di Dio e la sua infinita rettitudine tengono certamente conto dell'intenzione del sacerdote e di quella dell'offerente. 4. La messa per i defunti è sempre vantaggiosa a loro per due motivi: Dio ama le anime del purgatorio e desidera liberarle per averle con sé nella gloria del cielo. Deve, però, tener conto del loro cammino di purificazione, richiesto dalla sua somma santità. Le anime, poi, sono più che ben disposte a ricevere la soddisfazione del sacrificio di Cristo, a differenza di noi pellegrini in terra sempre attaccati ai nostri peccati. 5. Oltre la santa messa, altri suffragi utilissimi alle anime del purgatorio, sono: la comunione ben fatta, la preghiera, qualche offerta, la penitenza, le indulgenze, la vita cristiana vissuta con impegno, le opere di misericordia corporali e spirituali, ecc. 6. Le «Messe Gregoriane». Per quanto riguarda questo particolare suffragio si devono tener presenti alcuni principi. L'origine: esse si basano su un fatto storico narrato dal papa san Gregorio; il sacrificio, cioè la spesa che fa l'offerente nell'ordinare le trenta messe; il merito di tante messe applicate per lo stesso defunto; infine la tradizione della Chiesa che ha sempre considerata valida questa pia pratica. Nonostante tutto questo, il cristiano ben illuminato riconosce che i suffragi offerti per le anime del purgatorio sono distribuiti dalla libera volontà di Dio che certamente tiene conto, per giustizia e rettitudine, dell'intenzione di coloro che li compiono, come abbiamo già affermato. 7. Il precetto della carità fraterna, tanto inculcato da Gesù, spinge delle anime generose a fare «l'atto eroico» a favore delle anime nel purgatorio. Esso consiste nell'offrire per loro le preghiere, i sacrifici i meriti e tutte le altre opere buone fatte durante la vita. Con questo meraviglioso atto di carità fraterna, il cristiano offre la sua vita per i fratelli bisognosi di purificazione nella certezza che Dio, a suo tempo, gli restituirà ogni cosa con un interesse degno di Dio. In conclusione, la devozione alle anime del purgatorio è una pratica che la Chiesa ha sempre favorito e raccomandato. Infatti nella liturgia eucaristica e in quella delle «Ore» non ha mai tralasciato di pregare per i fratelli defunti.
Del Padre francescano Pasquale Lorenzin
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