( COMPILAZIONE DI ASSISI )
EFFICACIA DELLA SUA PREGHIERA
Mentre Francesco attraversava una provincia, gli venne incontro l’abate di un monastero, che lo venerava con profondo affetto. L’abate scese da cavallo e si trattenne per qualche ora in conversazione con Francesco parlando sulla salvezza dell’anima sua. Al momento del commiato, l’abate gli chiese con viva devozione che pregasse per lui. Gli rispose Francesco: «Lo farò volentieri».
Quando l’abate fu un poco lontano, il Santo disse al suo compagno: «Fratello, fermiamoci un momento, perché voglio pregare per l’abate, come ho promesso». E si raccolse in orazione.
Era infatti abitudine di Francesco, se qualcuno per devozione lo avesse richiesto di pregare Dio per la salvezza della sua anima, di fare orazione più presto che poteva, per timore di scordarsene.
L’abate intanto seguitava il suo cammino. Non si era allontanato molto da Francesco, quando il Signore lo visitò nel cuore. Un soave calore gli soffuse il volto e per un istante si sentì elevato in estasi. Tornato in sé, subito si rese conto che Francesco aveva pregato per lui, cominciò a lodare Dio, e fu ricolmo di letizia nel corpo e nello spirito.
Da quel giorno provò per il Santo una devozione più grande, poiché aveva sperimentato in se stesso l’alta santità di Francesco. E finché visse considerò quello un grande miracolo, e più volte raccontava l’accaduto ai fratelli e agli altri.
Traduzione di VERGILIO GAMBOSO
Nessun commento:
Posta un commento