Quinto ‘giorno’. La comparsa della vita vegetale e animale e la seconda esplosione della Terra
L’età della Terra
La Terra rinnovata
§ 86 La geofisica dà al nostro pianeta l’età di 4 miliardi di anni. La misurazione fu eseguita su materiale esterno, oppure su quello fuoruscito dall’interno con le due esplosioni? La differenza è certamente notevole. Per conoscere l’età della Terra si dovrebbe ricercare l’età della polvere cosmica depositata sulla Terra o sulla Luna prima delle due esplosioni. Anzi quella di quest’ultima sarebbe molto più sicura, perché non influenzata dai cambiamenti della massa terrestre. E il suo spessore andrebbe rimisurato là dove la crosta è rimasta intatta, cioè al centro del continente Eurasiatico.
§ 87 Nuova scena. Il quadro visivo presentò uno scenario meraviglioso, più bello di prima. Il cielo purissimo. Il mare turchino. La vegetazione copriva tutto l’emisfero, eccetto la parte Nord dell’Africa, che appariva color cammello come le coste o spiagge del Mediterraneo, sia meridionali che settentrionali. È chiaro che fra la scena precedente e questa sono intercorsi nuovamente altri milioni di anni.
Questa volta lo scenario era spostato verso sinistra, e comprendeva, eccetto la costa e l’Atlantico, tutto il Portogallo che nel quadro precedente era rimasto escluso. Dalla parte opposta, ad Est, non vedevo più la Cina intera perché le mancava quel tanto che ad Ovest comprendeva il Portogallo.
Al Nord la calotta polare era coperta di ghiaccio. La penisola Scandinava mi sembrava meno staccata di adesso. L’alta Siberia aveva un color verde pallido.
L’Africa si era spostata verso Sud, lasciando più ampie le coste del bacino del Mediterraneo rispetto a prima della 2ª esplosione. I mari erano quasi come prima di quest’ultima esplosione. I due Mari chiusi, il Mar Nero e il Mar Caspio mi sembravano più piccoli di ora.
Non vedo il Mare d’Azov, né l’Egeo, né la Gran Sirte. Là è tutto verde con qualche laghetto. A Sud, verso oriente, non vedo la Penisola Malacca, perché la linea inferiore del video passa all’altezza di Madras, quasi in fondo alla Penisola Indiana. Il Mare Arabico è isolato entro una spiaggia molto larga da tutti i lati. La nuova voragine del Pacifico ha assorbito tutte le acque?
La Penisola Arabica è unita al continente, quindi non c’è il Golfo Persico. Non riesco a vedere l’estuario dei due fiumi confluenti, Eufrate e Tigri.
Forse è nascosto dalla vegetazione.
Vedo il così detto ‘Corno d’Africa’ proteso molto verso Nord, in confronto col parallelo che passa per Madras’
Il Mar Rosso è ridotto assai. La sua lunghezza corrisponde a quella dell’Eritrea. Una larga fascia di spiaggia lo separa dalle coste ed anche dalle due estremità, di Bab-el- Mandeb e di Suez.
La zona del Mar Egeo è tutta verde con alcuni laghi.
La Gran Sirte non ha mare: è spiaggia. Vedo un mare piccolo sotto la Sicilia, anch’esso separato e contornato da grande spiaggia brulla.
La Penisola Italica è unita alla Penisola Balcanica. Nessun segno del Mare Adriatico.
Distinguo bene la costa occidentale dell’Italia. Il Tirreno, isolato da larga spiaggia, è compreso entro la lunghezza della Sardegna. Il Golfo di Lione è spiaggia verde pallido.
Il Mediterraneo è molto più stretto dell’attuale; una larga spiaggia lo separa dalle coste attuali. La sua lunghezza va dalla Tunisia alla Mauritania.
Guardando le vaste spiagge deserte attorno ai mari (Mar Rosso, Mar di Sicilia, Mar Tirreno e Mediterraneo), pensavo come fosse facile alle popolazioni dei tempi antichissimi, una volta creato l’Uomo, passare da un continente all’altro, e come l’Arabia e l’Etiopia potevano comunicare.
§ 88 Nell’illusione di vedere sul quadro visivo, come al televisore, il globo terraqueo girarsi verso oriente, tenevo fisso lo sguardo alla costa occidentale del Portogallo per constatare di quanto le due Americhe si fossero scostate dalle coste Euro-Africane.
Invece la visuale, entro la cornice rosea rettangolare, si restrinse. Sparì il Portogallo, la Francia, la Germania e vidi che altrettanto succedeva dalla parte orientale.
Mi accorsi che il quadro visivo veniva ridotto entro un cerchio che si restringeva sempre più. Le ultime immagini furono il Mar Nero e il Mar Caspio. Ultima zona visibile, compresa entro il limite del cerchio, era rimasta la parte sud-occidentale del Mar Caspio. Poi il cerchio si restrinse ad un punto piccolissimo, nel centro, e sparì anche quello. Il quadro entro la cornice luminosa e rosea, restò al buio assoluto.
Ho cercato, in seguito, di tracciare dei cerchi concentrici di cui uno abbracciasse quella parte del Caspio, senza interessare il Mar Nero. Il centro mi sembrò Ninive, presso la confluenza dei due rami superiori del Tigri tra Ninive, Assur e Calach, ma il posto esatto non lo posso assicurare se non vedo di persona il luogo che corrisponda alla topografia che ho descritto all’inizio del racconto di questa visione.
Dagli scritti di Don Guido Bortoluzzi
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