Dalla notte non si passa istantaneamente al giorno: tra questi due periodi lunghi ce n’è un altro, molto più breve, che prepara e annuncia il giorno. Prima vengono le prime luci dell’alba, poi aumenta la luce ed è l’aurora, poi le nuvole lontane si tingono di rosa e si accendono i colori e, finalmente, appare il Sole. Ma poi ci vuole ancora tempo prima che si senta il suo calore e raggiunga il suo pieno meriggio. Chi è sveglio assiste a tutto questo e sa che il Sole è sul punto di apparire da un momento all’altro. Chi vive in alto, sulla montagna, lo vede arrivare prima che lo veda chi è in fondo valle. La sentinella deve essere la prima a vederlo, per avvertire.
“Come son belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunzi, che annunzia la pace, messaggero di bene che annunzia la salvezza, che dice a Sion: «Regna il tuo Dio». Senti? Le tue sentinelle alzano la voce, (sono i tanti santi, mistici e veggenti del nostro tempo), insieme gridano di gioia, poiché vedono con i loro occhi il ritorno del Signore in Sion” (Isaia, 52,7-8).
“Mi metterò da sentinella in piedi sulla fortezza a spiare, per vedere che cosa mi dirà, che cosa risponderà ai miei lamenti. Il Signore rispose e mi disse: Scrivi la visione e incidila bene sulle tavolette, perché la si legga facilmente. È una visione che attesta un termine, parla di una scadenza e non mentisce; se indugia, attendila, perché certo verrà e non tarderà” (Abacuc, 1,3).
Significa che Dio ha stabilito ad ogni suo decreto un limite di attesa, che può essere in certo modo anticipato o affrettato, un tempo che può essere accorciato, ma oltre il quale Dio interverrà: “Quali non dovete essere voi nella santità della condotta e della pietà, attendendo e affrettando la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli si dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno!” (2 Pietro, 3,12).
“... E se quei giorni (i giorni della “grande tribolazione”, che precederanno “il giorno di Dio”) non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati” (Mt. 24,22).
Quando verrà questo Regno? Il Signore non ha scarseggiato nel dare indicazioni (“i segni dei tempi”). Il Signore non risponde dando una data, ma descrivendo una situazione, perché non interessa soddisfare la nostra curiosità, ma stimolare il nostro desiderio.
“Sentinella, quanto resta della notte? Sentinella, quanto resta della notte? La sentinella risponde: Viene il mattino (quando è venuto Gesù al mondo), poi ancora la notte (quando Gesù se n’è andato); se volete domandare, domandate; convertitevi, venite!” (È inutile voler sapere, se non c’è la conversione) (Isaia, 21,11-12).
Per questo Gesù ha voluto nascere a mezzanotte, non alla fine della notte, indicando così che la sua Venuta come Redentore doveva dividere la notte e la storia in due parti: prima di Lui e dopo di Lui. “Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose e la notte era a metà del suo corso, la tua Parola onnipotente dal Cielo, dal tuo trono regale... discese in quella terra di sterminio” (Sap. 18,14-15).
Anche la sua Venuta come Re troverà il mondo impreparato, sprofondato nella notte: “... Poiché lo Sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si levò un grido: «Ecco lo Sposo, andategli incontro!»”. (Mt. 25,6). “Ma il Figlio dell’Uomo, quando verrà, troverà fede sulla terra?” (Lc. 18,8). “Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell’Uomo verrà nell’ora che non pensate” (Lc. 12,40).
“La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della Luce”. È evidente, purtroppo, che il peccato dilaga nel mondo, con tutte le sue conseguenze di male, nonostante che la Redenzione di Cristo abbia cancellato tutti i peccati davanti al Padre. È evidente, purtroppo, che Dio ancora non regna nel mondo (Rom. 13,12).
Per questo ci ha insegnato la sua preghiera, il Padrenostro, affinché essa ottenga finalmente che venga il suo Regno, e ciò significa:
- che ancora deve venire (infatti non diciamo “il tuo regno, che è già venuto”)
- e si deve compiere in questo mondo (non diciamo “andiamo al tuo Regno”)
Quando verrà il Signore come Re? Dobbiamo chiarire, a questo punto, che la prima Venuta di Gesù, come Redentore del mondo, fu nella sua Incarnazione. La “Parusìa” invece significa la sua Venuta o ritorno glorioso, ed è triplice:
– Nel momento del suo ritorno ai suoi, dopo essere risuscitato;
– alla “fine dei tempi”, per dare compimento al Regno di Dio,
– e alla fine del mondo, per fare il Giudizio finale.
Per la prima Venuta di Gesù, nella sua Incarnazione, il segno decisivo fu quando, rivolgendosi per mezzo di un Angelo a Maria, Le diede l’Annuncio dell’Incarnazione. Quando fece conoscere in quale modo doveva venire al mondo. La stessa cosa avviene per quanto riguarda la sua nuova Venuta come Re. Il segno decisivo che indica la sua imminenza è l’aver fatto conoscere in che consiste il suo Regno e come lo vuole realizzare. Questa grazia Gesù l’aveva riservata proprio per questo nostro tempo.
Pablo Martín Sanguiao
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