Conchita, un altro Gesù
Potremmo dire che il nome proprio che il Signore ha dato a Conchita è quello di "Croce di Gesù", ma la sua vocazione più specifica - alla luce della sua grazia centrale che è stata l'Incarnazione mistica - è quella di "ESSERE MADRE DI PRETI"; cerchiamo ora di vedere perché riceve questo nuovo dono:
1. L'UNIONE CHE TRASFORMA
Le dice il vescovo Martinez:
In un certo senso, comunicandoci la purezza, ci dà la sua stessa purezza: come il ritratto di una cosa in uno specchio, nello specchio c'è, in un certo senso, la cosa stessa.
Senza dubbio questa partecipazione alla purezza stessa di Gesù si realizza nel modo più perfetto nell'unione trasformante; grazie a questa misteriosa unione l'anima può esclamare con San Paolo: "Non vivo più io, ma Cristo vive in me". Come a dire: non ho più la mia purezza, ma sono rivestito della purezza di Gesù; così mi guarda il Padre, così mi vedono le anime. San Paolo ha giustamente detto: "Siamo una cosa sola con Cristo". Perché questa purezza di Gesù, che riveste le anime, le unisce e le rende tutte una cosa sola con Cristo, un solo Corpo Mistico.
Le tre purezza di Gesù devono essere copiate o condivise dalla vostra anima. Certo, la purezza della grazia dell'unione è unica in Gesù, ma l'incarnazione mistica è una trascrizione dell'unione ipostatica; per questo si chiama incarnazione. Come il Verbo si è unito ipostaticamente alla sacrosanta Umanità di Gesù, e unendosi l'ha santificata in modo ineffabile, così il Verbo divino, unendosi alle anime con quell'ineffabile UNIONE D'AMORE, propria dell'incarnazione mistica, rende l'anima un altro GESÙ misticamente, e la santifica e divinizza.
Apprezzate la grazia distinta dell'INCARNAZIONE MISTICA, assaporatela, vivetela. Con essa, la vostra anima è veramente rivestita della purezza di Gesù (54,18-20).
2. COLLEGAMENTO CON L'INCARNAZIONE MISTICA
Dal testo precedente possiamo già vedere questo legame, ma poiché ci sono molti testi in questo senso (cfr. 54,19; 160; 255-256; 274-275; 298-299; 348-249; 392) riporto un testo di Mons. Martinez che mi sembra spieghi bene questo legame:
Siete stati innalzati da Dio alle due vette, perché, come ho detto, i due sacerdozi sono per così dire legati nella vostra anima. Attraverso l'incarnazione mistica, con la sua processione di grazie, alcune delle quali vi hanno preparato ad essa e altre sono come le sue conseguenze, il suo coronamento e il suo abbigliamento. Avete ricevuto da Dio, con meravigliosa e singolare profusione, grazie che non si possono né contare né apprezzare. Ma allo stesso tempo, e come ultima e felice conseguenza di quella grazia eccezionale dell'incarnazione mistica, avete ricevuto da Dio una fecondità prodigiosa; per dare al Signore anime sacerdotali, e per questo, torrenti di grazie propriamente sacerdotali, di cui non siete solo un acquedotto, ma un deposito e un magazzino (54, 327-328).
E questo è perfettamente completato da ciò che Gesù gli dice:
Se non foste miei, non sareste loro. C'è una tale affinità in questo, una tale connessione, che non sareste loro. comprendere, ma che ha la sua ragion d'essere, esternata nell'incarnazione mistica.
È chiaro che in Me tutto è presente, e che per questo ti ho creato, e che hai portato i miei disegni quando sei venuto sulla terra; ma nella fecondazione dello Spirito Santo nella tua anima tratta dal Padre nell'incarnazione mistica, lì questo distinto favore ha assunto l'essere e la vita.
Per la figlia: È UN FAVORE INCANTEVOLE ED EMINENTE, CHE I MIEI PRETI SIANO VOSTRI IN ME, E VOI SIATE LORO, ANCHE IN ME. Io sono il centro e la vita di questa affinità, di questo tipo di unione, la più pura e vergine, la più santa e divina, in quanto proviene da Me.
Quella MATERNITA' SPIRITUALE CON ME NATA NELLA STESSA GRAZIA DEI PRETI MIEI FRATELLI; UN'UNIONE PERFETTA E SANTA, il cui inizio è lo Spirito Santo, il cui fine è la loro unione in Me, la loro piena trasformazione in Me, per la gloria del Padre (54,383-384).
3. L'INCARNAZIONE MISTICA CONFERISCE A GESÙ UNA MATERNITÀ SPIRITUALE, E IN LUI CON I SUOI SACERDOTI
Ciò premesso, voglio che si capisca che non c'è nulla di speciale in questa maternità spirituale, il cui principio è il Padre e il cui legame è prodotto solo dallo Spirito Santo. Se essi, i miei Sacerdoti, sono Me, allora sono vostri, come Io sono e nel modo in cui Io sono, con il vincolo dell'unione santa, spirituale e pura; ma anche con la colorazione che questa unione ha e deve avere per voi; la colorazione dell'immolazione volontaria di ogni madre (e più ancora in quest'ordine) per coloro che sono suoi.
Questa immolazione, fine principale di questa maternità sacerdotale di cui parlo, è ciò che, in unione con Me, Capo di quel Corpo che forma la mia Chiesa nei suoi sacerdoti, è ciò che acquista grazie di ogni genere, per tutte le necessità che vi ho enumerato... Ma figlia, poiché queste grazie sono molto belle, dirò che hanno bisogno anche di martiri più belli del mio stesso Cuore, condiviso.
Ma a chi posso condividerle più liberamente e con più certezza che saranno accettate, se non al cuore di una madre? Solo il cuore penetrato da quell'amore materno è capace di abbracciare pene inconcepibili a favore di coloro che sono suoi figli; solo quell'amore purissimo e affettuoso accetta e abbraccia qualsiasi martirio, se salva, o perfeziona, o sottrae un figlio al pericolo.
Vedete ora chiaramente il motivo di questa maternità verso i sacerdoti, l'aspetto principale in cui si distingue? Ci vuole questo tipo di amore per riceverlo, sopportarlo e abbracciarlo con gioia. anche il dolore, con cui si acquistano le grazie più belle. Per questo è necessario che amiate i sacerdoti come amate Me.
--Oh mio Gesù, che speranze! Sicuramente no.
--Sì, figlia, dello stesso colore, voglio dire, dello stesso tipo di amore con cui mi ami. Non mi ami tu maternamente? Dimmi, perché devi amarmi in questo modo, e in Me devi amare i miei sacerdoti che sono Me. Mi ami davvero maternamente? (55,384-387).
4. QUESTA GRAZIA LA COLLEGA CON MARIA
Devo dirvelo? Come ho voluto fare di te un lontano ritratto di Maria, depositaria delle grazie dello Spirito Santo, perché attraverso di Lei il mondo le riceva, attraverso il riflesso di Lei, nella mistica incarnazione, il tuo cuore sarà come un deposito di queste grazie per il bene di tutti i sacerdoti (54,160).
5. IN RELAZIONE AL SACERDOZIO VITTIMALE DI CRISTO SACERDOZIO VITTIMALE DI CRISTO
Ti voglio con me in tutti i cuori sacerdotali, che sono quelli in cui godo di più e in cui soffro di più. Uno stesso fuoco brucerà i due cuori, come incenso di mirra che sale profumato al cuore del Padre.
Pensa che non sei solo madre, ma anche, nella mia unione, altare, sacerdote e vittima (54,252).
6. CONDIVIDERE L'INTIMO DOLORE I DOLORI INTIMI DEL CUORE SACERDOTALE DI GESU'
Guardate: la Croce del mio Cuore è formata dai sacerdoti colpevoli, e con quelle stesse pene, di cui essi sono la causa, li santifico e li salvo. Essi formano la mia croce intima, e questi miei dolori li converto in carità per loro, li converto in una vasta e fruttuosa panacea a loro favore (54,294).
Il vescovo Martinez ve ne parlerà:
Vivete soprattutto partecipando agli intimi dolori di quel Cuore; sono amari, ma squisiti; crudeli, ma redentivi; strazieranno il vostro cuore, ma placheranno il cuore di Gesù; vi uccideranno, ma daranno alle anime, specialmente a quelle sacerdotali, consolazione e felicità.
Non dimenticate che questa è la copertura della vostra missione: partecipare ai dolori intimi di Gesù per dargli anime sacerdotali, soprattutto quelle colpevoli (54,97).
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