domenica 11 febbraio 2024

La differenza fra “sapere” e “conoscere”

 


Il grado di conoscenza corrisponde al grado di maturità della vostra anima. Non dovete confondere la conoscenza con il semplice sapere, perché quest’ultimo ve lo potete procurare con l’intelletto, può poi anche corrispondere alla Verità quando lo assumete da coloro che sono già giunti alla conoscenza, ma per voi non deve già significare conoscenza. Soltanto quando voi stessi avete portato il vostro amore ad una certa altezza potrete penetrare in quel “sapere” ed allora diventerà vivente per voi, vi procurerà ora anche luce interiore e poi riconquisterete lo stato a cui una volta avete rinunciato volontariamente scambiando la luce con l’oscurità e con ciò avete perduto ogni conoscenza. Non è quindi sufficiente un sapere raggiunto scolasticamente da Me e dai Miei esseri, dello scopo di destinazione della vostra esistenza come uomo, e del Mio Piano di Salvezza del Rimpatrio dello spirituale caduto, perché voi non comprendete tutto questo finché non potete dimostrare quel grado d’amore che vi garantisce una Luce interiore, l’agire del Mio Spirito in voi. Ma la conoscenza è il segno che le caratteristiche divine sono di nuovo sorte in voi che giacevano sepolte finché eravate senza amore. La conoscenza è Luce che dovete riconquistare per essere beati, premesso che voi stessi desideriate la Luce durante la vostra esistenza terrena. Perché potete anche condurre un cammino di vita nell’amore, ma non sentite in voi nessuna sete di sapere. Ma poi all’improvviso la Luce della conoscenza fluirà in voi, quando deporrete il corpo terreno ed entrerete nel Regno dell’aldilà. Un uomo risvegliato spiritualmente deve poter fare una distinzione tra sapere e conoscere, non deve mettere alla pari il sapere d’intelletto con la conoscenza, e deve anche sapere che la giusta conoscenza richiede anche un alto grado d’amore. Tutto questo dimostra che voi uomini potete considerarvi felici quando venite introdotti mediante l’amore in un “sapere” più profondo e giungete per questo alla conoscenza. Perché questo significa già l’entrata nel vostro stato primordiale, in cui eravate irradiati dalla luce e dall’amore, in cui non eravate ancora decaduti nell’oscurità, nella quale però vi trovate ancora come uomo, finché siete ancora immaturi, cioè di spirito non risvegliato. Ma non posso mai rendere felice un uomo con la Luce della conoscenza se egli stesso non può mostrare la premessa che permette l’agire del Mio Spirito. Perché è il Mio Spirito, la Parte di Me Stesso, che trasmette a voi uomini questa conoscenza, che vi dischiude un sapere che voi comprendete, che vi rende felici, che illumina il vostro stato spirituale, che vi fa riconoscere tutte le connessioni e che può quindi essere chiamato “conferma di maturità progredita dell’anima.” Una giusta conoscenza renderà sempre felice e non è mai da confondere con una quantità di sapere che non è compreso, anche se l’intelletto ha accolto quel sapere. Allora rimane un sapere morto che è senza valore per la maturazione dell’anima. Sì, soltanto allora può essere ammonito a non procurarsi un tale sapere, perché prima è necessario un cammino di vita in amore per rendere vivente quel sapere. L’amore è necessario perché risveglia lo spirito nell’uomo alla vita, e soltanto questo accenderà una giusta luce, e soltanto allora il sapere diventa conoscenza, soltanto allora l’anima ha raggiunto il grado di maturità che elimina l’oscurità spirituale. Soltanto allora si può parlare di una luce che illumina l’uomo dall’interiore e gli fornisce la chiara conoscenza su tutti i procedimenti spirituali, sul principio primordiale e la meta finale di tutto ciò che è, e sul senso e scopo dell’esistenza dell’uomo sulla Terra. Ed appena l’uomo possiede questa conoscenza, appena egli stesso può comprendere tutto, comprenderà anche il Mio Essere ed avrà piena comprensione per il Mio Piano di Salvezza dall’Eternità, perché ora riconosce le connessioni, allora vede tutto chiaro e limpido, e non esiste per lui ora più nessun altra meta che di raggiungere di nuovo il suo stato ur nel quale era beato. Egli tende poi con tutti i suoi sensi di nuovo al collegamento con Me, da dove egli era una volta proceduto. Amen

24 ottobre 1961 

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