domenica 14 aprile 2024

IL DOGMA DEL PURGATORIO

 


Materia delle espiazioni: mancamenti di giustizia - Il Padre d'Espinoza ed i pagamenti. 


Una moltitudine di rivelazioni ci mostrano che Dio con un implacabile rigore punisce tutti i peccati contrari alla giustizia ed alla carità. In materia di giustizia sembra esigere che la riparazione si faccia prima che sia rimessa la pena; come nella Chiesa militante, i suoi ministri devono esigere la restituzione per rimetter la colpa: senza restituzione nessuna remissione. 

    Il P. Rossignoli (46) parla d'un religioso della sua Compagnia chiamato Agostino d'Epinoza, la cui santa vita non era che un atto di continuo suffragio alle anime del Purgatorio. Essendo morto un ricco che da lui si confessava, senza aver sufficientemente regolati i suoi affari, gli apparve e dapprima gli chiese se lo conosceva. - «Senza dubbio, rispose il Padre: pochi giorni prima della vostra morte vi ho confessato. - Sappiate dunque, disse il defunto, che per grazia speciale di Dio vengo a scongiurarvi di placare la sua giustizia fare per me quanto non potei fare io stesso. 

Seguitemi...» 

    Il Padre dapprima va dal suo superiore, gli rende conto di quanto gli si chiede ed insiste per avere il permesso di seguire lo strano suo visitatore. Ottenuto il permesso, esce e segue l'apparso, che, senza pronunziare una parola, lo conduce ad uno dei punti della città. Là questi prega il Padre di aspettar un poco, s'allontana e scompare per un momento; poscia ritorna con un sacco di denaro, pregando il Padre di portarlo, e tutti due rientrano in convento, nella cena del religioso. Allora il morto gli consegna un biglietto scritto, e mostrando il denaro: «Tutto questo, dice, è a vostra disposizione; abbiate la carità di disporne per soddisfare i miei creditori, i cui nomi sono indicati su questo biglietto, colla somma loro dovuta. Di quanto in seguito rimarrà della somma, impiegatelo in buone opere a vostra elezione, pel riposo dell'anima mia». Dette queste parole, scomparve, ed il Padre si fece dovere di compiere tutte le sue intenzioni. 

    Erano appena passati otto giorni che di nuovo si fece vedere al Padre d'Espinoza. Questa volta ringraziò il Padre con effusione. «Per la caritatevole esattezza, gli disse, colla quale avete pagato i debiti da me lasciati sulla terra, e in grazia ancora delle sante messe che per me avete celebrato, ora sono libero da tutte le mie pene, ed ammesso all'eterna beatitudine». 

Padre F. S. SCHOUPPE d. C. d. G. 

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